"Lord Voldemort è misericordioso". Quella frase l'aveva detta strategicamente. Non era vera. Non poteva esserlo.
Eppure, quella sua ultima azione aveva reso vera quell'affermazione: Lord Voldemort era capace di provare pietà.

"Il Signore Oscuro si è sbagliato. Non è lui il prescelto. Non c'è altra spiegazione. Non può esistere un prescleto così TONTO! Sì che è figlio di James, ma lui era un maiale, non un bradipo incrociato con un opossum..."

Non mi aspetto una risposta affermativa. E non temo una risposta negativa. Solo.. aspetto una risposta.

Sono un eccellente pozionista, ho un bezoar e un antidoto nel mantello, potrei salvarmi facilmente, ma non faccio nulla.
Ironico: non mi è mai stato permesso di scegliere, e ora che finalmente posso, non lo faccio. [...] Sono vissuto troppo tempo invano, cercando di salvare l'insalvabile.

"E tu che fai? Vieni o resti?" quella domanda mi dà il colpo di grazia. E' come se il cuore mi venisse strappato dal petto. Ho ringraziato Merlino non so quante volte, al terzo anno, quando la campanella è suonata prima che potessi confrontarmi col molliccio, proprio perché temevo di vedere concretizzata la mia paura più grande, e ora questa ha preso forma davanti ai miei occhi in pochi istanti: mi è stato chiesto di scegliere tra Harry e Ron.

This is the end, beautiful friend. This is the end, my only friend. The end of our elaborate plans. The end of everything that stands. The end.
{The end - the Doors

Piccola Dramione comica, scritta in un momento di pura follia e noia. Dedicata ad un Draco un pò... speciale!

Una famiglia dove c'è
Sole, vento e umanità
è semplice, ma basterà
E al momento che servirà
Lotta per la libertà
Difendi te e chi non può
Se semini amore
L'amore ti tornerà
E chi potrà asciugare mai
Il pianto di una madre che
Nel suo dolore continuerà
Se vuoi - Phil Collins

Poi più nulla. Le ginocchia di Hermione si piegano, facendola cadere in ginocchio davanti al ragazzo. I suoi occhi nocciola si svuotano, come se le fosse stata portata via l'anima. Le labbra dischiuse, con il suo nome che ancora aleggia lì, nell'aria, nonostante sia stato a mala pena sussurrato. Quel nome, che lei non ricorderà più.

Bellatrix entrò in casa, canticchiando 'Avada Kedavra, sembra quasi poesia.. Avada Kedavra.. tuutta maagia..Senza pe..' ma, appena arrivata in camera da letto, la voce le si spense. Spalancò la bocca e sgranò gli occhi, incapace di proferir parola, tanto era improbabile la scena che le si era parata davanti agli occhi.