Guer
Membro dal: 21/06/11
Nuovo recensore (3 recensioni)

O sì, lo so. Di solito il profilo si scrive dopo che si è pubblicato qualcosa, magari dopo che hai trovato un tappeto di accaniti lettori che sperano di conoscere briciole di vita privata della loro autrice preferita. E io invece no,  lo scrivo adesso appena registrata e con la tv accesa sintonizzata su “L’Infedele”, indi nella speranza che le mie conoscenze grammaticali non vengano turbate ormonalmente dalla roboante “erre” del bel Gad Lerner mi auguro di proseguire nella avvincente descrizione della sottoscritta.

Per comodità mi darò della terza persona, non per smanie megalomani ma per funzionalità letteraria.

Ma chi è La Guerrera Pacifista- detta anche Guer - ?

Una pazza un po’ rincoglionita, piuttosto asociale, si diverte a giocare alla giornalista aspettando di diventarla per professione.

Frequenta il Liceo Classico ma si domanda spesso il motivo, non perché sputare sangue sui vari Apollodoro, Cicerone, Cesare &Co. le dispiaccia tanto (ha raptus masochisti) ma perché –almeno nel suo sperduto paese del Nord – gli studenti che lo frequentano hanno delle idee, anzi no, degli aborti di pensieri disgustosamente berlusconiani e/o fascisti, ed essendo lei nipote di partigiani quando in classe si fanno dei “circle time” con argomenti politico-sociali l’unica a pensarla alla sua stessa maniera è lei. Della serie “meglio soli che male accompagnati” da convinta hippie femminista del ventunesimo secolo (ventesimo se si considera l’errore xD) non sopporta come la donna viene  considerata in Italia, e vedere il manifesto di Belen Rodriguez mezza nuda tutte le mattine le istiga azioni piromani ma le ricorda anche che poi non deve stupirsi se quando cammina per strada le arrivano commenti poco regali da parte di bisonti eterozigoti.

Dalla tenera età di undici anni ha una cotta per Johnny Depp ma se dovesse scegliersi un marito, convolerebbe piacevolmente a nozze con Marco Travaglio. Di quest’ultimo è diventata la groupie inufficiale, è abbonata a “Il Fatto Quotidiano” fin dal primo numero, legge “A” soltanto per i suoi articoli e setaccia tutti i programmi di dibattito politico alla sua ricerca.

Menzione a parte merita Annozero,;vedeva “Il Raggio Verde” quando i suoi coetanei seguivano “Bim Bum Bam” ma era troppo piccola per indignarsi per “l’editto bulgaro”. I neuroni però c’erano tutti e perfettamente funzionanti quando nel 2006 il suo mito –Michele Santoro – “inventò” Annozero ed era proprio una delle prime puntate ed uno dei primi interventi in trasmissione di Marco Travaglio che “illuminarono” la nostra eroina. Era una sera di settembre e sulle note di Nicola Piovani un fascio di luce illuminò la sua testolina e al grido di “Annozero può cominciare” arrivò la vocazione. Da quel dì in poi i suoi temi scolastici divennero articoli di critica contro quello e questo politico/provvedimento/pensiero che prima di riportare voti soddisfacenti si dovettero scontrare contro professori dalle mentalità abbiette che preferivano dare otto a chi vedeva il Fascismo in Virgilio piuttosto che a chi criticava gli spot inneggianti all’unità d’Italia. Recentemente ha tentato il suicidio sulle note di Madama Butterfly alla notizia della chiusura del programma con conseguente cacciata di Santoro dalla Rai. I cari se ne stanno occupando e con amore e perseveranza forse riuscirà a superare lo shock.

Ma mentre consuma tonnellate di Moleskine e litri di inchiostro nero alla nostra “Guerrera” piace anche avere un minimo di rapporti sociali (giusto tre amiche con cui possa intrattenere discorsi seri e decenti che non contemplino: tronisti, gieffini, bianchi, azzurri, Gossip Girl, J-Ax, ragazzi in mutande e vagoni di soldi buttati per comprarsi qualche obbrobrio griffato) leggere l’ultimo libro del Trav o le lettere di Che Guevara, scrivere qualche racconto seguendo la teoria delle profezie auto-avveranti, ascoltare Tori Amos e i MUSE e suonare il pianoforte.

Inoltre adora il cinema – presumibilmente non in 3D – le zeppe di corda, le gonne a fiori, la frangetta, il cioccolato bianco, la lavanda, i gira-dischi, i maron glaces, i film di Nanni Moretti e quelli di Woody Allen.

Cosa le piace leggere e quali sono i suoi autori preferiti?

La Guerriera Pacifista adora i romanzi dell’ottocento. Quelli tutti pizzi, nappini, fiocchi, balli, corsetti, livree e carrozze, se poi ci sono ragazze ribelli che se ne strafregano delle etichette ancora meglio.

Inoltre divora saggi ed inchieste giornalistiche – la maggior parte di ciò che stampa la “Chiare Lettere” finisce sotto i suoi artigli laccati di celestino pallido – e biografie di personaggi storici e giornalisti.

Fin da piccolina è una fan di Harry Potter (giura di aver visto un gufo bianco aggirarsi nei pressi della sua vecchia casa l’ultimo giorno di quinta elementare, sta ancora aspettando la lettera da Hogwarts magari che la invita a prendere parte ad un master per diventare reporter della Gazzetta del Profeta) ma è l’unico romanzo fantasy che può sopportare, odia Twilight con tutta se stessa e ancora non può capacitarsi di come milioni di ragazzine possano sbavare dietro il naso piallato di un pallido vampiro o la mascella quadrata di un allampadato licantropo, lei preferisce di molto gli zigomi da Cherokee di un tale Depp e gli occhi verdi e la penna graffiante di un noto giornalista.

Piccola classifica dei suoi autori prediletti:

1-Jane Austen.

La Guerriera sa la dichiarazione d’amore del signor Darcy a memoria, e anche al contrario. È un’appassionata frequentatrice dell’ironico ambiente borghese della Austen.

2-Marco Travaglio.

Se ne è già largamente dibattuto sopra dei motivi che spingono la nostra autrice a considerarlo uno dei migliori giornalisti italiani mai esistiti.

3-William Makepeace Thackeray.

Cosa dire se non “chapeau” all’autore che per primo copiò il termine “snob”?. “La fiera delle Vanità” è senza dubbio uno dei capolavori della letteratura inglese.

4- J.K Rowling.

La Guerrera Pacifista si inchina davanti al talento della scrittrice che l’ha imprigionata da quando aveva dieci anni in un universo fatto di magia, amore e guerra da cui non è ancora uscita.

Importante segnalare che nella camera di Guer c’è un intera mensola dedicata al grande Ernesto Che Guevara.

Hasta la victoria, siempre!


"Soldi, fiumi di lire, euro, franchi.
Donne, dozzine e dozzine di donne, giovani e belle.
Accordi, alleanze. Alleanze con dittatori,fascisti,secessionisti, mafiosi.
Folle, sterminate ed acclamanti.
Televisioni, giornali,giornalisti, case editrici.
Tutto che ruotava in un unico, occulto, stritolante potere.
[...]Venti lunghissimi anni,una vita di sacrifici, un Paese sull'orlo di una guerra civile e poi...poi è bastato un istante per far crollare tutto come un castello di carte...Un mare di carte giudiziarie che si accatastano sul banco di un Tribunale per un ultimo processo.
Un solo piccolo imputato ed un'unica parte lesa: una Nazione"
Una Paese alla deriva, un politico corrotto, un Giudice, una Donna, un Omosessuale, uno Studente, un Vecchio, un Magistrato,un Immigrato,un Operaio,un Sacerdote, una Giornalista ed un Uomo Comune.
Autore: Guer | Pubblicata: 01/07/11 | Aggiornata: 01/07/11 | Rating: Giallo
Genere: Storico, Thriller | Capitoli: 1 | In corso
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Storie originali > Storico | Contesto: Contesto generale/vago | Leggi le 2 recensioni