Tuttavia, il pensiero di Heathcliff non voleva lasciare la sua testa. Era lì da sempre, e vi sarebbe rimasto. Sarebbe finito con lei nella tomba.

[..]Quando lo vidi, pensai di trovarmi di fronte all'esemplare di uomo più bello che potesse esistere. Era alto, aveva i capelli rossi ed un abbigliamento stravagante. Guardava compiaciuto tutti gli altri candidati con aria di superiorità. Quando il suo sguardo si posò su di me, il ghigno sul suo volto si fece ancora più evidente. Era il numero 25: Hisoka. Mi incuriosiva, ne ero attratta. Tuttavia, si vedeva che era il tipo da cui stare alla larga. Lui era come la luce per le mosche. Era una trappola umana.
NB: La fanfic si svolgerà un anno prima dell'inizio della serie.

“Ti devo la vita.. Abbracciarti è il minimo che possa fare”
Gli disse poi, notando che era rimasto sconcertato dal suo gesto. Le labbra del ragazzo si curvarono verso l’alto e le sue braccia si unirono dietro la schiena di Ran, stringendola a sé e ricambiando l’abbraccio, inspirando il profumo dei suoi capelli.

No, Sasuke, non guardarmi così. Non ce la faccio ad uccidere anche te.

Lui era l'arma che usava chi non aveva voglia di sporcarsi le mani. 
Rating e avvertimenti variabili.
SOSPESA.

Non so cosa mi passò per la mente, ma decisi di toglierle ogni possibilità di fuga.

L'albino camminava nella foresta. Aveva bisogno di un po' di tranquillità. Chissà, magari avrebbe trovato la vittima adatta al prossimo sacrificio.

Dopo qualche chilometro a piedi era finalmente arrivato. Ora ce l'aveva di fronte. Continuava a guardarlo, senza dire nulla. Stringeva i pugni, arrabbiato.

Adoravo stare dietro le quinte a guardarli e ad ammirarli. O meglio, ad ammirare lui. Lui e le sue smorfie durante i suoi assoli. Quelle smorfie che tanto adoravo e che mi facevano sempre spuntare un sorriso anche dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. Sarei stata ore ad ascoltarli, anche se non vedevo l'ora che finissero per poterli salutare e stare un po' con loro.