Dal terzo capitolo:
Justin invece mette una felpa viola, Jeans grazie a cui si notano i suoi boxer viola e con su scritto “Yes” in bianco sul sedere, talmente sono messi bassi. Poi le Supra TkSociety rigorasamente viola e il cappello New Era del medesimo colore, ma con le scritte bianche.
- Si vede che sei pazzo del viola. – Rido.
- Beh vedi, appena nato avevano finito i vestiti azzurri, quindi me ne hanno dato uno viola. – Mi guardava con una strana luce negli occhi, gli mancava suo padre, l‘avevo capito, ho letto su internet che a dieci mesi suo padre l‘ha abbandonato, e chiedendogli perché il viola era il suo colore preferito l‘ho fatto tornare indietro nel passato, anche quando suo padre se n‘è andato.
- Ti manca tuo padre?
- Come fai a saperlo?
- L‘ho letto nei tuoi occhi.
E poi scoppiò a piangere, avvolsi le mie braccia alla sua vita e lo abbracciai forte.
Cominciai a piangere anch‘io.
Justin Bieber non era solo forte, coraggioso e bello da far paura.
Justin Bieber era anche dolce, sensibile e fragile.