Per l'Independence Day, dal punto di vista di Arthur, anche se un po' in ritardo. Ispirato alla canzone "Let her go" di Passenger.
Si sente stupido, parecchio stupido, perché Alfred non se lo merita neanche. Non merita le lacrime che versava i primi anni, quando il dolore era ancora fresco e tutto gli ricordava lui. Non merita le urla di rabbia, i mobili rotti, le bottiglie lanciate contro il muro. Non merita i mal di testa che ha ogni cinque luglio, quando si sveglia a pomeriggio inoltrato, cercando di ricordare quanto alcohol il suo corpo è riuscito a sopportare questa volta. Non merita il vuoto che gli ha lasciato dentro.
Non merita che stia male, eppure Arthur in quel momento vorrebbe solo cessare di esistere.

"Eri andata da lei e le avevi urlato “Bèsame!”..."
"Avevo cinque anni, deficente!" si difende l'italiano.
"Infatti allora andava bene... Se lo facessi adesso non credo avrei la stessa reazione di allora".

Erano come armi cariche, micidiali, pericolose.
E lo sapevano fin dall'inizio. Lo sapevano che il loro amore non avrebbe portato a nulla di buono, lo sapevano che stavano sacrificando sé stessi per un amore che tanto sarebbe finito, che non sarebbe arrivato da nessuna parte.
Erano gli opposti che si desideravano, che volevano rompere un fragile equilibrio fatto di contrari.
Erano così diversi che insieme erano fatali.

Poi viene il suo turno. Gli si avvicina lentamente, e non ce la fa a guardarlo negli occhi. Finlandia fa un sorriso triste, e lo scruta. > sussurra, gli prende la mano e se lo porta sulla guancia, lasciandolo lì. Svezia lo accarezza, traccia il contorno delle sue labbra, del suo viso, gli scosta i capelli dagli occhi per vederli meglio.
Forse è l'ultima volta che lo fa, pensa.
Vede che a Finlandia trema il labbro, e nota che sta per piangere ma che si trattiene.
"Fin" l'altro alza gli occhi verso di lui "Piangi, se vuoi. Piangi ora, quando lui non può vederti. Mostrati forte, qualunque cosa ti faccia. Non abbatterti. Aldrig".

Raccolta di drabble su vari pairing.
Cap. 1: Italia e Germania amavano le mattine di domenica. (GerIta)
Cap. 2: Le si avvicina sorridente, le dona un bacio sulle labbra, e le accarezza il viso. Canticchia la melodia che sta iniziando proprio in quel momento, soffiandola direttamente sulle labbra dell'altra. (HunBel)
Cap. 3: "Sei, tipo, troppo rosso Liet!" dice alla fine. (PolLiet)

Tutti credevano che Italia fosse un incapace, che dipendesse completamente da Germania.
Pensavano che non riuscisse a far nulla, tranne mangiare, dormire, giocare a calcio e scappare.
Ma lui non era così, e gli unici che lo sapevano, probabilmente, erano proprio Italia e Germania.

Erano semplicemente i loro occhi che si incrociavano, e accarezzavano il viso dell'altro.
Le labbra di Antonio che si incurvavano, e le gote di Romano che arrossivano.
Erano i loro occhi.
Quelli grandi e caldi di Romano e quelli allegri e familiari di Antonio.

Ti abbraccia. Ti stringe forte, come se tu fossi l'ultima ancora a cui si può aggrappare.
E ti rendi conto che è quello il tuo perdono. Non l'abbraccio della Stanza delle Necessità.
La stringi, sentendo quanto ti è mancata. Quanto sei stato stupido.
La riconciliazione di Percy e Molly...

"Tonks, dobbiamo parlare...". La ragazza sapeva che quel momento sarebbe arrivato, prima o poi. Lo sapeva, ma aveva sempre cercato di posticiparla.

Anche se nessuno lo aveva detto apertamente, almeno non davanti a lui, Al sapeva benissimo che tutta la famiglia Potter-Weasley era rimasta alquanto scioccata dal fatto che il figlio minore di Harry Potter fosse stato smistato a Serpeverde. Al sapeva benissimo anche che tutti, in special modo James, avevano iniziato a giudicarlo.
La faccia di Neville quando il Cappello Parlante l'aveva smistato era stato imbattibile. Così come quella della preside McGranitt, di Hagrid e di quasi tutta la Sala Grande, del resto.

Rileggo un'altra volta, forse la quinta, la lettera che Chirone mi ha dato poco fa, dicendo che era da parte di Percy. Sorrido mentre i miei occhi scorrono le poche righe scritte con la caligrafia rapida e piccola di Percy, e ripeto a bassa voce le ultime parole. Ti amo.
Mi ama, Mi ama, mi ama.
Ci metto un po' ad assimilare quello che ho letto, poi scoppio a ridere di gioia.
Poi, sempre sorridendo, prendo carta e penna e inizio a scrivere una lettera per rispondere a Percy. Che mi ama...

Missing moment sulla mia nuova coppia preferita di Percy Jackson: Clariise la Rue/Chris Rodriguez.
Cosa c'era tra i due prima che lui passasse dalla parte del male? Come ha fatto Clarisse a ritrovarlo a Phoenex? Ma perchè Chrs è capitato proprio a lì?
Ecco, io ho cercato di rispondere a queste domende, ed è uscita fuori questa fanfiction.
A me piace scriverla, spero che a voi piacerà leggerla...

La mia prima song-fic, ed è venuta di getto, senza preavviso, è spuntata all'improvviso,e io l'ho dovuta scrivere, se capite cosa intendo.
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Luke ripensa a Talia, a quanto l'ha amata, e a quanto la ama ancora, e le chiede scusa, Di cosa? Di tante cose. Leggete per scoprire...