“-Dev’essere triste, non avere una mamma.- Si allunga Jamie sbirciando la mia letterina.
Forse un giorno passato, di qualche tempo fa, mi sarei rabbuiata ad una simile frase.
-Dev’essere triste non avere due papà, invece.-
Affermo sorridendo infine: il cuore tra le mani ed il sole negli occhi.”

Raccolta di 3 drabble con tema il "sogno".
3 sogni, per 3 personaggi.

Luke e Mike si amano. Da sempre. Accettarlo non è stato facile per due amici cresciuti e vissuti insieme ma, non amarsi, risulta per loro impossibile. Si amano finché Mike non decide di partire, lasciando una semplice lettera di scuse al suo amore. Dopo anni però torna, sconvolgendo la vita e il cuore di Luke.

Misaki è geloso, confuso e incredulo.
Quando l'editrice si presenta a casa, conversando con Usami-san come fossero amici intimi, Misaki esce di fretta diretto all'università.
Calmarsi è impossibile e quando poi chiarisce vagamente quello che prova e vorrebbe chiedere scusa ad Usami-san per il suo comportamento, ecco che non trova il cellulare...

Il destino di Achille è tragicamente collegato a quello di Ettore; infatti, dopo la sua morte, anche Achille muore, ucciso dalla freccia di Paride guidata da Apollo.
L'eroe greco si risveglia così nei Campi Elisi e il suo unico pensiero è ritrovare Ettore per vendicarsi nuovamente di lui...

My-Hime
Quella che vi presento è una raccolta di flash-fic con un limite massimo di 200 parole.
Le flash saranno 11 in totale, una per ogni coppia "guerriera/sacrificio".
1)Oblio - Il cielo è triste. Piange fiocchi di gelida neve. La luce è sparita. Quella soffice e calda luce dorata.. si è spenta.
2)Vendetta - Gli hai detto quello che provi, ma non sembra bastare. Ti ha giurato di averti regalato il suo cuore ma… bugiardo!

Immaginate 11 bambini tra i 5 e i 6 anni...un incubo tenerli a bada vero?? E se vivessero tutti insieme? Scatenerebbero catastrofi di proporzioni epiche!
Di cui, il centro del ciclone, sarebbe l'orfanotrofio "Angolo di Paradiso"
Forse non lo conoscete ma, posso dirvi, che è un delizioso istituto che si erge su di una collinetta a picco sul mare e, più che ad un orfanotrofio comune, somiglia ad una villa immensa con tanto di giardino, lago e boschetto. Un paradiso davvero!...già...un paradiso...ma forse ho dimenticato di dirvi che, se 11 bambini sono un incubo, 11 mini supernove....sono un....vero inferno!!
Dite che dovrei cambiare il nome in "Angolo d'inferno" a questo punto???
Raccolta di Flash-fic e One shot
1 Barca - “Addio idioti!! Sentirete parlare di me! Eustass Capitano Kidd!!”
2 Palla -  Drake, risoluto e fiero, si propose per compiere la “grande impresa” e, piano, si arrampicò sul tronco fino a raggiungere il ramo con la palla.
3 Rossetto - Non le era mai sinceramente importato di apparire femminile ed ovviamente, all’età di 6 anni, la cosa l’avrebbe interessata ancora meno se…se non fosse stato per un piccolo particolare…….
4 Fobia - Sembrava che la conversazione avrebbe avuto vita lunga se non fosse stato per il santo salvatore, l’angelo custode di Killer, il suo migliore amico, il bambino a cui era legato da sempre e che lo capiva sempre al vo- “Che- che diamine hai in testa Killer?”

"questa sera vorrei fare un regalo, miei spettatori. Non ad una, ma a ben due persone." L’illusionista indica allora, tra la folla, la piccola Sarah che sorpresa spalanca gli occhi e si avvicina silenziosa a lui quando questi gli fa segnale di raggiungerla sul palco.
"Puoi ottenere tutto ciò che desideri, mia cara, se hai il coraggio di desiderarlo davvero" le dice il mago indicando la fenice ai suoi piedi. "Sei pronta?" Sarah annuisce e sfiora appena la cresta piumata dipinta d’arcobaleno e colori ad olio.
"Il solito trucco dell’oggetto che si desidera" pensa annoiata Celia; lei ha visto quel trucco più e più volte e ormai, sorprenderla, è davvero impossibile. Inoltre gli uomini tendono sempre a desiderare qualcosa che non hanno, un oggetto che il più delle volte non serve loro a nulla o non dona assolutamente la felicità e quando lo vedono, davanti ad i loro occhi, applaudono felici dell’illusione che è stata loro donata ma, di felice, nei loro cuori, non hanno davvero nulla.

Raccolta di Flash-fic su varie coppie e personaggi.
1)Neko (Ikuto/Amu) - E’ vero, sembra proprio un gatto e, Amu, si aspetta quasi che da un momento all’altro le faccia addirittura le fusa. 
2)Sospetti (Kukai/Utau) - Non era raro che Kukai l’andasse a prendere sul set e la invitasse a pranzare insieme...
3)Lunapark (Kukai/Utau) - Ikuto si sollevò un po’ a fatica dalla piccola e stretta tazza e questa volta Amu non potè fare a meno di arrossire...

Ci insegnano le scritture, la religione, il nostro stesso credo, che Dio confinò il Male sotto i nostri piedi, nelle profondità della terra, in un turbine di fuoco e fiamme che “Inferno” viene chiamato e Lucifero ne è posto a guardiano e sommo imperatore poiché, del male, egli stesso ne è il portatore.
Racconta la storia che, bello come la prima stella del giorno e splendente più dei raggi del sole, Lucifero sedeva accanto a Dio e, da lui, era l’angelo più amato. La sua bellezza e la sua posizione però lo portarono a peccare di superbia e credere che, più di Dio stesso, lui fosse onnipotente e meritevole di sedere sul trono celeste. Pieno di sé rifiutò la sua angelica natura e, raccolte intorno a sé schiere di angeli sostenitori, si rivolse contro l’Onnipotente e da lui fu vinto, scagliato sulla terra con le ali bruciate ed escluso per sempre dal paradiso. Si dice che, in quel momento, il suo nome fu cancellato dalla lista degli angeli del cielo e, Lucifero portatore di luce, fu da allora conosciuto come Satana: “colui che si oppone”.
Da allora vive tra noi, assume le forme più disparate e ci tenta, per portarci con lui nella sua calda e ardente dimora. Ci lusinga, ci devia, ci svia, ci rapisce e rinasce. Rinasce e ci possiede e di noi diventa il burattinaio. Il suo scopo è la vendetta, contro Dio, contro di noi, contro la luce.
O almeno, questo è ciò che la dottrina cristiana ci insegna e questo è ciò che siamo abituati a credere ma, le storie, plasmate dagli uomini per insegnar loro, metterli in guardia e guidarli, non sempre contengono la verità assoluta.
Quella che vi racconterò infatti è una storia diversa, altrettanto vera e forse, più della nostra, fedele e reale. Perché Lucifero rinasce sulla terra quando un uomo, disposto ad accoglierlo nel suo corpo, gli permette di impadronirsi di lui; quello che non sapete però è che l’angelo caduto, distrutto ed amareggiato, è sempre alla ricerca di qualcosa, qualcosa che non riesce a raggiungere ma che, nel suo cuore di luce, conserva gelosamente.

Rubino è innamorata di quell’albero da quando ha memoria. Unica, nella sua vita, è stata quella pianta sua amica, sua famiglia e suo sostegno. Unica è stata ad averla accolta alle sue radici, ascoltando i racconti e le antiche favole che il grande libro, stretto tra le sue braccia, contiene e che Rubino legge con voce dolce. Unica, infine, è stata ad averla accettata nonostante i capelli di fiamma e gli occhi smeraldo incantatrici di uomini.

"Si, sembravano danzare per la notte. Per la luna, per le stelle, per gli uomini infernali e per lui che le fissava, incantato.
Lingue di fiamma come ballerine nude, ardenti, magiche, travolte dal piacere e colte nell’atto dell’amplesso. Uno spettacolo eccitante, vivo, carnale. 
Un desiderio irrefrenabile di prendervi parte s’impossessò del suo ventre e il ragazzo, incatenato ed incantato avanzò verso quelle streghe danzati."

Questa idea nasce grazie al contest: "La morte in cento parole" indetta da Oyzis.
Le mie non sono 100 ma 330 parole, ossia una triple-drabble in cui ho espresso la mia visione della morte.
Ho voluto immaginarla così, divisa tra “serena” e “violenta”, tra una “lei” ed un “lui”, tra la “pace” e il “tormento”. 

Questa volta è il turno dello spadaccino, di raccogliere il viso tondo del compagno tra le mani e trasportarlo delicatamente più vicino al suo:
“Ok, se vuoi… ma sappi che io farò lo stesso. Ti difenderò a costo della vita.”
Zoro vede Rufy sorridere nuovamente ed ora non ha più dubbi. Rufy è davvero cresciuto se è riuscito ad intendere appieno le sue parole.

Quella bottiglina, con su scritto “bevimi”, permette ad Alice di entrare nel paese delle meraviglie. Marie ci pensa e si chiede: “Se la bevo anche io…funzionerà anche per me?” Marie ha 16 anni, vive in un paesino circondato dalla campagna ed ama il teatro. Lo ama perché solo attraverso l’interpretazione di un ruolo può sentirsi davvero se stessa. Una se stessa inventata, ma pur sempre una persona migliore di quella che ritiene di essere. Subisce abusi, Marie. La notte scrive sul suo diario e medita una fuga che le parole di una famosa canzone continuano a suggerirle. Non ne ha il coraggio però, di scappare davvero e cosi continua la sua vita. Una vita, che una vera vita, infondo, non lo è. Sopravvive Marie. E il teatro l’aiuta in questo.
Si ritrova un giorno a dover interpretare Alice e si chiede se anche per lei arriverà il giorno in cui un Bianconiglio la condurrà al suo paese delle meraviglie. Si fa forza Marie e manda giù quel liquido scuro che vi è nella boccetta e, solo allora, inizia il suo viaggio.