Dal testo: - Era quasi mezzanotte, quando varcarono la soglia dell’appartamento di Iwaizumi. Oikawa era riuscito a tornare in patria proprio a ridosso della Vigilia a causa degli impegni con gli sponsor della squadra argentina dai quali non poteva esimersi. -

Dal testo: - Kuroo si prese un momento per osservare Oikawa che non si era accorto della sua presenza.
Si era quasi commosso quando tornato a casa lo aveva trovato addormentato nudo nel loro letto. -

Dal testo: - La palla di neve lo colpì sulla schiena e riuscì lanciare la sua, ma mancò il poliziotto di dieci centimetri buoni. Che lo raggiunse e lo colpì ancora, finirono entrambi a terra ridendo come bambini. -

Dal testo: - L’estate era una delle stagioni preferite di Atsumu Miya. In realtà ogni stagione gli piaceva, però l’estate aveva quel non so che, le vacanze, il mare, il caldo.
Però in quel momento avrebbe tanto voluto che si fosse freddo, perché avere 25° gradi il ventiquattro dicembre alle undici di sera proprio non gli andava giù, alla Vigilia di Natale doveva esserci freddo, essere intabarrati in un bel maglione di lana caldo e non in maglietta e calzoncini. Con una bella cioccolata calda tra le mani, magari con la panna, e non una granita alla menta. -

Dal testo: - Tutto si era aspettato tranne di trovare Tooru Oikawa, campione olimpico, miglior alzatore argentino e suo storico rivale sulle scale davanti al suo appartamento a Cracovia, alle quasi nove di sera. -

Dal testo: - La carezza sulla sua schiena lo destò lentamente sbatté le palpebre, ma era tutto buio. -

Dal testo: - Il giovane dai capelli neri se la ricordava bene quella notte, alle sensazioni ed alle emozioni provate, e all’imbarazzo di spogliarsi davanti a qualcuno che non fosse Kotaro, tanto imbarazzo, e li aveva guardati eccitandosi e quel pensiero gli fece correre un brivido lungo la schiena anche in quel momento. -

Dal testo: "Erano quelle le braccia che dovevano stringerlo, erano quelle labbra che dovevano baciarlo, era con quel ragazzo che voleva fare l’amore.
Si mise a sedere asciugandosi gli occhi ed incominciò a parlare perché era quella l’unica cosa giusta da fare."

Dal testo: -“Bisogna per forza dare una etichetta all’amore?” -
Racconto che partecipa alla challenge: “Give me 4 ships to make fanfiction of” organizzato dal gruppo su Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”

Dal testo: - Era tutto iniziato per gioco o quasi: Ushijima se ne era uscito con “Chi perde paga pegno!” -
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Dal testo: - “Ahhhh un gigante!!!” strillò la bambina nascondendosi dietro al fratello che sorrise apertamente.
“Tranquilla, Natsu. È solo Aone, il centrale della Date Tech” spiegò facendo un piccolo inchino. -
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Dal testo: - “Credevo te ne fossi dimenticato” bisbigliò, sfregando il naso gelido su quello di Kotaro, che sorrise abbracciandolo.
“Ho una memoria da criceto, ma tre date importanti me le ricordo” borbottò sulle sue labbra, fintamente offeso. -

Dal testo: - “È il primo dicembre” sussurrò Tooru sfregando il naso sulla sua spalla, Hajime sorrise “Chi ti dice che ci sia un calendario dell’Avvento” -

Dal testo: - Quindi Akaashi negli anni si era abituato a quei pranzi dove finiva sempre per succedere qualcosa di imbarazzante o inaspettato ai danni di qualcuno di loro. Però non si era aspettato un presente del genere. -

Dal testo: - Cosa si poteva regalare a qualcuno che aveva tutto? Erano settimane che Keiji ci pensava e finalmente aveva trovato il regalo, quello giusto. -