E sai qual è la cosa peggiore? Che io non avrò mai il coraggio di dirti che ne penso, perché sono una codarda. Una codarda che non sa dire alla sua seconda migliore amica che quel ragazzo è colui che ci sta dividendo…

“Vuoi che torniamo ad essere amici? Perfetto: ci vediamo, CIAO!!”, e sono corsa al piano di sotto alla ricerca di Joseph, ma non c’era. Mi sono accasciata davanti alla porta dello spogliatoio femminile vicino alla palestra. Ho pianto per non più di 5 minuti. Minuti interminabili.
Parole tratte dall' 11° capitolo...
quindi prima di capire dovete leggere qualcosa prima.
Cattiva? Sì, giusto un pò.

Ma il punto è che io li amo.
Io lo amo.
Io amo il mio principe con gli occhialini.
E lo sarà sempre.
Lui sarà sempre mio, nel mio cuore, anche se ho 14 anni.
Anche se sono un’adolescente che non sa più fantasticare con la fantasia di un bambino di 4 anni.

D’ora in poi non ti potrò più chiamare “Piccoletto” o “Ragazzino”.
Perché d’ora in avanti crescerai e basta.
Non dovrai più guardarti indietro e dire “Cavolo, forse è meglio se torno come una volta, a giocare con le costruzioni”.

Gli voglio bene, perché sono certo che lei ora ci sta guardando da lassù. Da quel cielo che oggi si presenta nuvoloso, come il nostro umore. Lei non credeva nel paradiso, né tanto meno all’inferno, ma ha sempre creduto che l’anima di un corpo sarebbe rimasta qui, in mezzo a noi… perciò, se l’anima dell’amore della mia vita è qui vicino a noi, voglio dire una cosa… Ti amo, Erika… mi dispiace non aver capito prima le tue sofferenze ed il tuo dolore… mi dispiace averti presa in giro… mi dispiace di non essere stato come un vero principe azzurro…
Ok: sono le ultime parole di questa lunga One-shot.
Quindi bisogna leggere tutta la prima parte.
Buona fortuna!

È cattiva, menefreghista. Ha il vizio di mangiarsi le unghie quand’è nervosa. Scrocchia continuamente le dita. Ama cambiare smalto ogni 4 giorni. Ama la sua vecchissima matita nera, di cui è rimasto ben poco. Adora i peluche, specie gli animali. Ama gli animali, di qualsiasi genere.
È fissata con i coccodrilli, e ha una lucertola gigante attaccata alla parete vicino al letto.

Cosa sono io per te?
Già…: non sai cosa rispondere, e non è la prima volta…
Te l’ho chiesto migliaia di volte, ma tu non hai mai dato risposta.
Io pensavo di essere la tua migliore amica, ma…
Bhò… poi qualcosa è cambiato…

Ora che non parliamo, mi guardi con una sguardo pieno di rabbia, odio e… tristezza. Lo so che soffri anche tu, proprio come me. Così, ogni volta che mi osservi, cerchi di spiegarti e di capire il perché di questo mio, e poi nostro, allontanamento… cerchi di scoprire attraverso gli altri qualcosa in più su di me… mi guardi negli occhi solo per pochi istanti e io rabbrividisco. Il tuo sguardo puntato su di me mi trasmette diverse sensazioni, che neanch’io so spiegare… provi a capire il perché mi comporto così, ma non c’è nulla da spiegare… sei tu che mi devi dire il perché…

Come mai tutti pensano che io debba per forza avere un fidanzato? Io faccio quello che mi pare dove mi pare con chi mi pare quando mi pare, ok? E nessuno, e dico nessuno, si deve azzardare a obbligare me, B.S., a scegliere tra i miei amici… è come scegliere tra mamma e papà…
Questi due ragazzi sono magnifici… uno più carino dell’altro… ma semplicemente perfetti per come sono…

Ho pianto per 5 minuti. Basta.
Io non piango mai e non inizierò proprio adesso…
Lo so: sono poche parole per essere l'introduzione, ma spiegano al meglio tutto ciò che c'è scritto...

La ragazza riuscì finalmente a parlare – Quindi anche tu non mi ami? Se per te sono una sorella, significa che non mi ami come ragazza… - la ragazza si rabbuiò e girò il volto dall’altra parte; ma subito Derek le prese il mento e la rigirò verso di lui – Ehi, ancora non mi hai fatto finire! – e continuò sorridente – Io ti sono molto grato per tutto, ma… - Casey aveva paura di sentire parole come “non sei nient’altro per me”...

Per lui, lei era un’amica speciale, che gli serviva solo quando aveva bisogno di coccole. A lei questo faceva male. Perché non riusciva ad amarla? Perché con lei accadevano certe cose e con le altre ragazze no? Perché, nonostante ciò che accadeva, non le voleva bene almeno come un’ amica?
Domande a cui quella ragazza non era mai riuscita a rispondere… e che ancora tutt’ora si chiede… e sta aspettando delle risposte da lui… da colui che non l’ha amata, che non l’ama e che non l’amerà mai…

“Insomma: se ti avessi davvero offeso, io avrei fatto di tutto per rimediare con le parole; se poi non ci fossi riuscita, ti avrei dato un bacio!”. Che frase stupida, vero? Eppure tu lì mi hai risposto con la tua espressione da finto imbronciato; ma io non mi sono resa conto di questo, così tu mi hai detto “Sai, ora dovresti rimediare!”.