«Non dire sciocchezze», disse aprendo la porta.
Dopodiché non vidi altro che sangue, sangue e cadaveri ovunque.
Rimasi immobile per non so quanti secondi e la mia pelle sembrò perdere colore.
Era una stanza abbastanza grande, buia, riuscivo solo a intravedere dei cadaveri ammucchiati in un angolo, mentre sul tetto ne stavano appesi degli altri.
Sentii la mano di Zayn sfiorare la mia, ma nessuno dei due osava muovere un solo muscolo.
Un uomo si girò verso di noi.
Nessuno dei due riuscì a vederlo in faccia, era tutto buio, riuscimmo a vedere solo la sagoma.
Senza pensarci due volte sbattemmo la porta, correndo via da quel posto.
«Carly?».
«Sì?».
«Quello che abbiamo appena visto rimane tra noi due, non parlarne con nessuno, d’ora in poi sarà il nostro segreto».
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Carly e Zayn.
Storie d’amore, amicizie e un mistero da risolvere.

«Sì, ma prova a immaginare solo per un secondo: delle persone vengono qui per portarti nella loro casa, non persone qualunque, persone con molti soldi, hai una casa e tutto ciò che desideri poiché soldi ne hanno da regalare, che fai?»
Il moro si portò le braccia dietro la testa e ci pensò qualche secondo.
«Probabilmente preferirei rimanere qui per il resto della mia vita» rispose alla fine Zayn ridendoci sù «ma te lo immagini? Le persone con i soldi sono spesso perfettini del cazzo, ci tormenteranno giorno e notte perché siamo dei ragazzi maleducati e bla bla bla» fece una smorfia schifata.
«Già...» disse l’altro in senso di disapprovazione, un po’ deluso dalla risposta che aveva ricevuto.
«Avanti, Harry!» ribatté il moro alzandosi e dando una pacca sulla spalla al ragazzo «siamo compagni di stanza dal primo giorno in cui ci hanno rinchiusi qui, ci separerebbero, è questo che vuoi?»
«No... hai ragione...»

Ho vissuto una vita particolare,che è passata dal momento più bello al momento più brutto in pochissimo tempo.Avevo 7 anni quando mio padre perse il lavoro.Impazzì,iniziò a bere,a drogarsi.Faceva del male alla mamma,la picchiava,la violentava.E faceva così anche con me.I miei divorziarono quando avevo 15 anni.Mia madre entrò in depressione,fino a diventare bipolare.Io dovetti cercarmi un lavoro,lei non poteva lavorare nelle sue condizioni.Impiegai un mese per trovarlo,doveva permettermi di studiare e portare i soldi a casa.Intanto i soldi scarseggiavano tra le medicine di mia madre,le bollette.Avevamo debiti su debiti,papà ci aveva lasciato nei guai,senza nemmeno un soldo da parte,campavamo con i soldi che mia madre riceveva dallo stato.Dovevo occuparmi di tutto io.Iniziai a tagliarmi.Mi convincetti che era tutta colpa mia,mi facevo del male da sola.Trovai lavoro in un albergo,e li conoscetti te.Mi hai salvato la vita,amore mio.Ti devo tutto.'