“Buongiorno ragazzi! Buongiorno tesoro!” esclamò avvicinandosi alla moglie per lasciarle un delicato bacio sulle labbra.
“Giorno tesoro, Lelo è arrivato?” chiese.
“No, ancora no”
“Accidenti…vabbè, facciamo accomodare i nostri ospiti!” esclamò con un sorriso.
“Certo, entrate pure!” rispose l’uomo.
Superata la porta d’ingresso, si ritrovarono in un enorme salone con difronte una rampa di scale in legno scuro, con sopra un tappeto rosso, altrettanto enorme, e dopo un piccolo pianerottolo si divideva in due, portando al piano superiore.
“Bene ragazzi, fate come se-“ iniziò il conte, ma venne interrotto dalla porta d’ingresso che si spalancava, lasciando entrare una figura, che sembrasse appartenere a quella di un ragazzo.
“Scusate il ritardo, padre, madre!” disse il giovane appena entrato.
Sebastian, appena sentì quella voce così bella, si girò e vide il giovane ragazzo che occupava la sua mente da due giorni.