Deanne fece una leggera retromarcia e aprì il finestrino, una risata a malapena trattenuta a causa dell'espressione seria e concentrata dello sconosciuto che aveva di fronte e si era chinato per osservarla.
“Nottata selvaggia?” chiese Dee senza riuscire a trattenersi, indicando la cravatta e in generale l'intero abbigliamento dello sconosciuto, che si fissò per un istante.
“I miei due fratelli maggiori pensavano fosse divertente festeggiare la mia promozione trovando un negozio di alcolici e bevendo il più possibile.”

Tony rimase a boccheggiare per qualche istante prima di ordinare a JARVIS di chiamare Steve sul suo telefono di lavoro, quello a cui rispondeva anche nel mezzo delle missioni e che si supponeva Tony usasse solo per le emergenze.
“Tony, sono piuttosto occupato.” rispose infatti la voce affannata di Steve, un allarme che faceva eco in sottofondo, seguita da rumore di lotta e spari.
“Steve, mi stai chiedendo di sposarti con un fumetto?!”

(fem!Destiel)
“Lo so che non ne avevi bisogno, dolcezza. Ma alle donne piace che arrivi un cavaliere con l'armatura splendente a salvarle.” flirtò. Cas arrossì appena. “O così dicono. Come potrei saperlo? A me piacciono le donne!”

Derek si ripeté per l'ennesima volta di non essere per nulla uno stalker come tutti continuavano a ripetergli. Il suo era un comportamento assolutamente comprensibile e razionale che chiunque avrebbe capito e supportato se avessero saputo ciò che sapeva Derek.

“I marmocchi del giorno d'oggi sono piuttosto viziati, un solo dolce a testa non ti risparmierà le uova marce nella cassetta della posta.”
Steve lo fissò perplesso. “Voglio sapere come di preciso riuscirebbero a far passare un uovo dalle fessura della buca delle lettere?”
“Probabilmente no.”

Stiles sorride soddisfatto, ma si ricompone e deglutisce rumorosamente quando Lydia lo fissa in modo omicida. Sposta quindi lo sguardo sulle carte che ha poggiato sul tavolo in modo distratto mentre la ragazza parlava e fissa quello che secondo i tarocchi sarà il suo futuro.

“Così... Ho il cancro.” disse solo, quasi con tono divertito, un'espressione amara ad increspargli il viso.
“Lo so, posso sentirne l'odore.” rispose senza precisare che saperlo non lo faceva sentire meglio, gli faceva soltanto rivoltare lo stomaco ancora di più.

“Mi fai impazzire, Stark.”
“Me lo dicono spesso, fa parte del mio charme.” continuò col suo solito tono di sfida, quello che faceva bollire il sangue di Steve.
“Come se fosse quello ad avermi fatto innamorate di te.” sbuffò Steve senza neppure rendersi conto di ciò che aveva appena detto.
“Aspetta, cosa?” chiese perplesso Tony.

“Sposiamoci oggi. Solo noi due, i nostri testimoni e gli amici che davvero contano.”
Tony gli sorrise e prese uno delle mani di Steve tra le sue. “Non pensavo avessi così tanta fretta di mettermi una fede al dito. Hai paura che nelle prossime sei settimane cambierò idea? Lo sai che nulla al mondo mi farebbe cambiare idea.”

“Puzzi.” aggiunse poi.
Steve ridacchiò. “È il tuo modo di proporre una doccia insieme?”
“Mi conosci, Steve. È il mio modo di dire che puzzi.”
Steve rise ancora più forte, aprendo finalmente gli occhi. “Okay, andiamo a farci una doccia.”

Il che, lo riportava al punto: chi era quel marmocchio che aveva invaso il suo laboratorio urlando “papà” e sembrava tanto a suo agio con ciò che lo circondava?
Tony non ne aveva idea e in realtà non sapeva neppure quanto volesse saperne.

“Dean, abbassa la voce, non possiamo permetterci che ci caccino dalla stanza per il rumore. Questo è l'unico motel della città.” disse Sam senza neppure distogliere lo sguardo dallo schermo. Dean si voltò verso il fratello, un'espressione quasi tradita che gli occupava il viso.
“Sam, li ho beccati che quasi si mettevano a scopare dentro l'Impala!” esclamò quindi Dean.

“Indovino: Derek è stato qui.”
Stiles ridacchiò. “Come ti vengono certe idee papà? L'ultima volta che ho incontrato Derek era quattro giorni fa per caso al supermercato.”
Lo sceriffo lo guardò con espressione perplessa. “Per caso, certo. Come per caso la tua stanza puzza di quella terribile acqua di colonia che hai regalato a Derek lo scorso Natale.”

No, il problema con Derek era il ringhiare. Ancora, non che fosse una cosa che odiasse, davvero, era una di quelle cose che all'inizio aveva trovato eccitante, che gli avevano lasciato il brivido del fare sesso con una creatura così potente da potergli spezzare il collo con un semplice gesto. Stiles aveva capito che era aperto a sperimentare in territorio di BDSM grazie a quel ringhiare.

(Fem!Stiles/Derek)
“Uno: non sapevo neppure avessi una doccia in quel buco di loft che chiami casa. Due: si può sapere perchè diamine non hai semplicemente chiamato un idraulico?” continuò a macchinetta, mordicchiandosi il labbro quando Derek rimase in mutande e sporgendosi giusto ancora un po' per vedere meglio.