Quando Jared la nota, il sorrisetto divertito che ha avuto fino a quel momento crolla e il nodo della sciarpa che gli circonda il collo pare quasi soffocarlo.
Quando Jensen la nota, non ha neppure un attimo di esitazione, il volto si carica di una maschera di freddezza e tutto quello che gli interessa è proteggere Jared.
[j2]

Sam non si era accorto della sua presenza finché non aveva sentito il leggero battito d’ali e Castiel era comparso dal nulla, riempiendo la stanza del motel della propria essenza divina, portando la luce tra le ombre.

Ha riscritto il proprio codice genetico per fare di sé un umano.
Ha affidato un orologio (se stesso) a Martha Jones, lasciandole una lista di ventitré punti da seguire.
Ventitré punti e nessuno che menzionasse una possibilità così ovvia come innamorarsi.
Ventitré punti e nessuna dannatissima scusa per l'uomo che avrebbe vissuto la sua vita per pochi mesi e che sarebbe stato condannato a morte con l'unica colpa di non essere il Signore del Tempo.
[Ispirata agli episodi 3x08 ~ Human Nature; 3x09 ~ The Family of Blood]

Il padre dietro al cacciatore. L'uomo dietro alle sue scelte. I suoi figli dietro alla sua vendetta.
C'è stato un tempo in cui anche la loro famiglia era normale, ma è stato tanti anni fa, prima dell'infanzia di un bambino fatta a pezzi e calpestata, prima di occhi grandi ed infantili che hanno guardato l'innocenza del fratello svanire insieme alla propria.
C'è stato un tempo in cui credevano che gli incubi fossero solo tali.
Ora quel tempo è finito...
[Ventisei fic per ventisei anni della vita di Dean, di Sam e, soprattutto, di John Winchester]

[...] «Jared, ho un problema.» gli mormorò, chinato su di lui «Credo di amarti.» [...]
Ventuno drabble per ventuno lettere dell'alfabeto.
Ventuno volte Jared e Jensen.
{j2}

Domenica di Pasqua.
Il sole sta sorgendo, l'odore di primavera pizzica le narici ed E. Aster Bunnymund è pronto per la sua Egg hunt. Nulla potrebbe andare meglio e nulla potrebbe privarlo della convinzione che tutti ricorderanno la Pasqua del '68 come la migliore di tutti i tempi.
Ma il Pooka non ha ancora avuto il (dis)piacere di incontrare Jack Frost...

Aveva colpito Milo senza pensarci, avventandosi contro di lui per rabbia, per frustrazione, per la delusione... e poi era scappato dal party, cercando rifugio sulla spiaggia, trovando invece un angelo ad aspettarlo.
O un demone.
O un umano troppo stronzo e troppo bello per sembrare vero.
In effetti ancora non l'aveva deciso, ma iniziò a scoprire che -a discapito degli insulti e delle occhiate beffarde- stare con lui gli piaceva.
{pre-mishalecki}

Era un mostro che avrebbe dovuto salvare.
Doveva esserci un modo, qualcosa che potessero fare, solo per questa volta.
«You tried. I know you tried. But this is all there is left. Help me, Sam. I want you to do it. I'm asking you to save me. Please.»
[missing moment 2x17 ~ Home]

Sam sa che dovrebbe prendere Dean di peso e buttarlo fuori dalla stanza, obbligandolo a seguire gli altri, così da mettersi in salvo.
Sam sa anche di essere infetto, sa che presto impazzirà e che preferirebbe morire piuttosto, sa di non essere stato sempre un buon fratello -nè un buon figlio-, sa tante dannate cose che ora non gli servono a niente. Perchè ha paura, una paura fottuta.
[ispirato all'episodio 2x09 ~ Croatoan]

Era stato un incidente.
Una volta o due era finito a fare a pugni a scuola, ma non aveva mai cominciato, così come non avrebbe mai fatto volontariamnete male a qualcuno. E quando lo sguardo si fermò sul gesso al braccio del suo amico, si vergognò come un ladro per quel che gli aveva fatto.
Era stato un incidente.
Sarebbe potuta andare peggio - sarebbe potuto rimanere paralizzato o sarebbe potuto finire al creatore, gli avevano detto i suoi amici, abbandonando enormi vasi di fiori nella sua stanza. E quando il volto curioso del ragazzo dagli occhi verdi sbucò oltre la porta della propria stanza, si rese conto che era vero, sarebbe potuta andare peggio.
Avrebbe potuto non conoscere quel piccolo uragano.
{pre-j2 & pre-mishalecki}

Gli bastò un'occhiata, forse due, di certo non di più, per capire che qualcosa non andava.
Era sempre stato bravo a interpretare le espressiomi di Misha, aveva una sorta di sesto senso.
«What's up, man?»
«Oggi non sono dell'umore per sopportarti. Vai a rompere le palle da un'altra parte, Jared.»
«Nah, preferisco dare fastidio a te e convincerti che il rimedio migliore per superare la depressione sia tanto buon sesso.»
Ed oltre ad un ottimo sesto senso, Jared sapeva anche essere dannatamente convincente.
{mishalecki}

«Questa volta c'è andato vicino.»
«Se solo penso a quello che abbiamo rischiato. A quello che ho rischiato...»
«Lo so, è per questo che devi farlo, brò. Per te, per me, per Supernatural. Non c'è altra scelta, Jared.»
Della serie: quando il destino del mondo dipende da una coppia di attori... non è mai una bella cosa.

I muscoli tesi, le mani strette intorno al ferro, il sudore sulla fronte.
Solleva e riabbassa.
Violento.
A ripetizione.
Finchè la propria vita non si piegherà fino a rompersi come il cofano di un'auto del '67 che non vuole rottamare.
[Missing Moment 2x02 ~ Everybody loves a Clown]

Cellulare in tasca, brioches in bocca e Frappuccino in mano.
Fermarsi da Starbucks non era stata la migliore delle sue idee, era servito a peggiorare il suo ritardo ed ora Chad lo avrebbe tirato sotto col motorino o, peggio, avrebbe scelto di piantarlo in asso per diventare il migliore amico di Milo.
Aumentò la velocità delle falcate, infilandosi nella via più frequentata di Burbank, fermandosi di colpo quando, davanti a lui, un ragazzo biondo si lasciò cadere a terra.
Non poteva definirsi una Rory e di anni ne aveva ben venti, ma non poté fare a meno di pensare che per un attimo gli sembrò di vedere cadere un angelo.
«Ehi, man, tutto bene?»
«Sparisci.»
Non era un angelo, era uno stronzo...
{pre-mishalecki}

Era passato parecchio tempo dal giorno dell'AHBL, dall'asta delle magliette, dal famoso autografo di Misha. Ma il tempo sapeva essere bastardo, il tempo sapeva rendere i sogni un tormento.
E Misha sognava...
Dio, se sognava.
{mishalecki}