Blaine. Lui era la sua cicatrice preferita. Non era in un posto specifico, si spostava sempre, ma a Kurt piaceva indentificarlo all'altezza del petto, a sinistra, proprio sul cuore e anche se tutto il mondo lo poteva vedere, solo lui lo poteva sentire, ogni volta che incrociava i suoi occhi si sentiva forte.
Il dolore se ne era andato.
Il buco che aveva nel cuore era finalmente stato ricucito.

Coriolanus Snow aveva un segreto. O meglio, vista l'enorme quantità di atti, idee e parole nascoste che si teneva dentro, Coriolanus Snow, ERA un segreto. Un tipo di segreto che semplicemente non puoi raccontare, anche volendo. Un segreto che aveva un sacco di facce, un segreto che sapeva di rose. E di sangue.

Un bacio lento, al sapor di cioccolata, con quel pizzico di panna ad addolcire ancora di più il risultato finale. Un bacio pieno di emozioni contrastanti. Un bacio forse troppo veloce, seguito da una lunga serie di guance rosse e sorrisi imbarazzati, rotti dalla voce di Blaine -È da tempo che volevo fare questo. Sai, so che è stupido da dire, ma mi sa che ti amo.- Il volto di Kurt si illuminò -sai, B- sussurrò al suo orecchio-mi sa che un po' ti amo anche io- prima di posargli un leggero bacio a fior di labbra.

Quelli di lei erano occhi grigi, occhi da giacimento.
Si riuscivano a vedere il fuoco e il pane, la speranza e la ribellione, che si fondevano, si separavano e si riunivano in qualcosa di nuovo, di speciale, vagamente pericoloso, ma sicuramente spettacolare. Una promessa che stava lentamente nascendo, una promessa di libertà che nessuno però era riuscito ancora a scovare.
Quelli di lui erano occhi azzurri, occhi da città.

E involontariamente Niall sorrise ancora, perché Zayn poteva essere permaloso, testardo e immaturo ma di sicuro era la migliore cosa che fosse mai stata sua.
Songs' challenge

–Sembri un angelo- gli rispose semplicemente. Il più piccolo sembrò riflettere sulla risposta da dare –Sai? Anche Lucifero era un angelo, prima di essere stato cacciato dal paradiso.- un sorrisetto malizioso comparve a cancellare l’espressione serafica dal volto del riccetto, aveva dato con una semplice frase la risposta che Louis cercava da tempo, quella matassa incomprensibile di sentimenti, espressioni e parole che mischiava il bene al male trovava soluzione solo nel ragazzo sdraiato accanto a lui. Louis allora sorrise, sorrise come solo il suo inferno pieno di passione sapeva farlo sorridere, ma sorrise di un sorriso vero, felice, come se fosse in paradiso

Joey però non voleva crescere, non voleva diventare Joseph, iniziare a vestirsi elegante e smettere di fare il cretino in giro per la città. Joey voleva restare Joey. Per fortuna aveva Nicky. Nicky era l’unico che lo chiamava ancora Joey, era l’unico che non voleva assolutamente che Joey diventasse Joseph, lui non voleva che Joey crescesse. Forse anche Nicky non esisteva più, forse anche Nicky sarebbe dovuto crescere, forse anche Nicky sarebbe dovuto diventare Nicholas una buona volta. Ma per la verità nessuno dei due aveva capito ancora bene perché dovessero crescere, loro erano sempre stati Joey e Nicky, niente di più niente di meno, non vedevano il motivo per cui dovessero cambiare

Niall ammirava le braccia forti di Harry, e il riccio pensava che fossero un posto abbastanza sicuro per poter proteggere il biondino, per questo passavano molto tempo intrecciati, ad ammirarsi e a proteggersi l’un l’altro; Niall si sentiva pieno potendo ammirare Harry da così vicino, ed Harry dal canto suo si sentiva pieno potendo proteggere Niall tenendolo stretto a lui. Forse era stato durante uno di questi abbracci che avevano capito che c'era qualcosa di più di una forte amicizia fra loro, magari durante uno di questi abbracci si erano detti ti amo per la prima volta, ma in realtà nessuno dei due se ne curava veramente, a loro bastava essere insieme, avevano bisogno l’uno dell’altro.