Harry e Thiphanie si incontrano la prima volta in uno dei bar più squallidi di Londra, in cui entrambi si sono rifugiati per cercare di evitare l'acquazzone che continua a tormentare la loro città da ormai tre giorni. La ragazza continua a dimenticarsi l'ombrello e quello del ragazzo s'è appena rotto per il troppo vento.
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Dopo sei mesi Harry e Thiphanie hanno comprato casa per viverci assieme.
Vanno avanti a forza di nottate passate a fare l'amore per riscaldarsi dentro quel monolocale in cui manca il riscaldamento perché costa troppo, di ti amo urlati come se fossero una colpa, di impermeabili gialli abbinati alle All Star verdi.

Niall prende la metropolitana ogni giorno alle cinque del mattino per arrivare alla fabbrica in cui lavora, ha trovato lavoro solamente in un postaccio a Londra e la macchina per cui sta risparmiando da due anni è ancora troppo costosa.
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Ma prendere la metropolitana ha anche dei lati positivi, ad esempio lì ha conosciuto Marian. E santo cielo, se c'è stata una persona che gli ha cambiato la vita è proprio lei.
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"A me ci tieni almeno un po', Niall?" Gli ha chiesto una sera. E lui ha fatto finta di non sentirla, perché Marian dei sentimenti non ha paura, ma lui sì. Lui è abituato alla solitudine, al sesso nei bagni delle discoteche con sconosciute che non rivedrà mai più, al faticare tutto il giorno portando pacchi da un posto all'altro. A tutto, ma non all'amore.

E credo che potresti anche farmi il favore di tornare e amarmi. Perché sì, perché io di favori te ne ho fatti tanti. Ti ho amato così com'eri, anche se a volte mi sembrava che tenessi più alla chitarra che a me, anche se avevi i capelli fin troppo arancioni. Ti ho amato con i chili di troppo e la tendenza ad ubriacarti.