PetiteAlaska
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I'm sweet sixteen.

"Lo chiamavo Gravità perché era il titolo della canzone su cui mi riscaldavo prima che iniziasse ogni lezione di danza.
Quando sentivo i muscoli tesi tirare, le braccia e le gambe doloranti, le forze che lentamente se ne andavano e quell'energia che si liberava intorno a me, pensavo a lui.
Pensavo a quanto quel dolore fosse piacevole e gustoso, assaporavo la stanchezza e la paura che i miei muscoli a forza di tendersi potessero, da un momento all'altro, strapparsi, disintegrarsi.
Il tempo trascorreva obbligandomi a pagare la pena di quel suo maledetto sorriso e qualsiasi cosa facessi, qualsiasi dolore provassi, serviva solo a ricordarmi di essere ancora
viva."

(PetiteAlaska)

Gli occhi di Effe erano azzurri, se li guardavi da vicino riuscivi a scorgere i serpentelli di differenti sfumature di blu che componevano la perfetta circonferenza delle sue iridi. Attorno alla pupilla i serpentelli si tingevano dapprima di un bel verde acceso per poi diventare gialli, creando un anello dorato attorno alle sue pupille nere e piccole. I suoi occhi erano un angolo di cielo rubato, le pupille un'eclissi di sole che lasciando intravedere solo qualche raggio celavano quale fosse la reale profondità della sua anima.
Forse la cosa più triste è che dentro di me nutro ancora qualche speranza che Enne, un giorno, possa tornare ad occupare la fossa che ha scavato nel mio cuore con così tanta violenza.
Autore: PetiteAlaska | Pubblicata: 13/03/12 | Aggiornata: 13/03/12 | Rating: Verde
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Storie originali > Romantico |  Leggi le 4 recensioni