"...Giuro che se continui così ti faccio fare venti ore filate di pediatria, con tutti quei bei marmocchi urlanti e cacasotto, come li chiami tu, che detesti tanto, così vediamo se ti passa la voglia di fare lo stupido!"
E' la mia prima Huddy, o meglio, la prima cosa in assoluto che scrivo sul fandom di Dr. House: abbiate pietà.
ISI.

"Distesi sul letto immobili, fissano entrambi il soffitto come se d’un tratto vi fosse comparso qualcosa di molto, molto interessante in grado di catturare tutta la loro attenzione e non osano incrociare i loro sguardi neanche per sbaglio.
Strano, penserebbe chiunque, considerando che questa notte, mentre facevan l’amore, non hanno potuto fare a meno di perdersi l’uno negli occhi dell’altro."
Vegata/Goku, abbastanza OOC da entrambe le parti.
Son graditi i commenti quindi non siate timorosi e... buona lettura.
Isi.

"Reale era il contesto, reale il tempo, reale il freddo che faceva dentro e fuori di lui."
(L’antitesi perfetta di RED)
Isi.

"Anche le rose appasiscono, sai?
I petali sbiancano, cadono,
s’accartocciano e tornano polvere."
E’ la prima volta che tento di scrivere qualcosa in poesia, anziché in prosa, quindi vi prego di fare appello a tutta la clemenza di cui siete capaci...

"Un desiderio che non ha sbocco, un piacere che si smorza sul più bello, il colpo che fa più male di tutti quello che spezza l’anima, girando ancora il dito in una piaga già infetta, in un illusine che tale rimarrà sempre, nonostante il dolore."
Vegeta P.O.V. forse O.O.C. ma questo mi diceva il cuore, questo ho scritto...
Buona lettura e, mi raccomando, commentate!

“Vedi Federico, questa qui è una casa d’appuntamenti... una casa chiusa, tanto per capirci...” a quelle parole il rosso si ritrovò con la bocca spalancata, incredulo, la gola improvvisamente secca ed il cervello che, sconcertato, lavorava a vuoto nel tentativo di capacitarsi di ciò che l’amico gli aveva appena detto e di quello che gli continuò a dire “Qui, la cosa più importante, oltre al piacere, è la discrezione, la riservatezza ed è a questo che servono i soprannomi, come ad esempio il mio, che per l’appunto è Boccadoro, e le mascherine nere che indossano tutti. Questo invece... -e prima di consegnare il cappotto al cameriere ne tirò fuori un lungo guanto nero - viene utilizzato per riconoscerci tra di noi, vedi? Qua sopra non solo c’è scritto il nickname di chi lo indossa, ma anche la posizione ed il colore sono indicativi: i clienti hanno un guanto sinistro, nero con le scritte in bianco, i dipendenti un guanto destro bianco con il loro soprannome in nero... tutto chiaro?”
Questa storia è oscena, di romantico (la sezione "erotico" negli originali di EFP non esiste...) ha poco o niente, ergo, se siete bigotti, se avete qualcosa contro i gay o semplicemente se siete cardiopatici, per favore, cambiate one-shot, ché questa non fa decisamente per voi. Detto questo, devo ammettere che più d’una volta avevo sfiorato l’idea di scrivere un menage a troi, ma mai prima d’ora avevo provato a mettere su carta e foglio elettronico quello che si consumava nel mio cervellino bacato. E’ un esperimento quindi, per favore, siate clementi e abbiate infine, se ce la fate a leggerla tutta, il cuore di recensire.
Isi.

"Pelle di cadavere:
diafana.
(Quanti fantasmi hai posseduto per farla così chiara?)
Occhi neri: non distingui più
iridi e pupille.
(Quante notti hai ingoiato per averli così scuri?)
Bocca rossa, labbra fine:
taglio ricamato di sangue
sul volto di un burattino
(Quanti sono i baci che Giuda ti ha dato su quella bocca?)"

"Hai avuto paura... per me?
Hai davvero temuto che la mia anima fosse raggiunta prima dal gelo senza scampo della morte che dal tepore del tuo petto al quale mi hai stretto, incurante del sangue, mentre correvi?
Non sapevi e non sai nulla di me, eppure ho sentito il tuo cuore battere veloce in preda al panico per la mia sorte, per il mio destino, che pareva ormai essere giunto al termine.
Allora...è la prima volta che scrivo qualcosa di fantasy, quindi sappiate esser clementi con me e ditemi ciò che ne pensate di questo primo, breve, capitolo.

"Forse dovresti spiegare loro che questo soprannome alla fin fine non ti dispiace poi così tanto: per te, in fondo, è solo una parola che gli altri usano per indicarti -perché se l’acqua che cade dal cielo viene chiamata pioggia essi non dovrebbero chiamarti anomalia, pensi- e che l’accezione naturalmente sottintesa a questo vocabolo sia dispregiativa o meno, sinceramente a te non importa."
Flusso di coscienza domina!

"Conosce il proprio nome.
Conosce il proprio cognome.
Conosce la propria età, gli anni che possiede per mezzo della memoria e anche quelli che sono scivolati giù nello scarico del tempo, ingoiati come secondi dalla vita di un Dio immortale.
E poi? Cos’altro conosce di se stesso?
Oh, che stupida, cos’altro potrebbe conoscere se non quelle lacrime che non ha mai voluto mostrare a nessuno preferendo ingoiarle a forza, seppellendole nella sua anima e lasciandole lì a cristallizzare in frammenti di fragilità conficcati nella carne viva come schegge di vetro invisibili a tutti gli occhi altrui fuorché ai suoi?
Introduzione modificata. E' vietato inserire più di un tag br per volta all'interno della stessa.
Nausicaa212, assistente amministratrice.

“Suonerò finchè vorrai...” le lacrime che gli finirono tra le labbra gli parvero più dolci di quelle versate qualche attimo prima “Suonerò per te fino alla fine.”
Sequel-prequel di "Melodia incompleta"