Spagna, prima metà del XVII secolo. E' l'età dei corsari, ovvero di quegli avventurieri che, in possesso delle cosiddette "lettere di corsa", potevano arrembare e depredare i vascelli delle nazioni nemiche.
Il giorno del suo matrimonio, il più bello - a detta di alcuni - per ogni giovane donna, Isabella Swan è meravigliosamente felice. Specchiarsi ogni secondo negli occhi del proprio neo marito è tutto ciò che desidera.
Peccato che il Destino voglia diversamente.
Edward Cullen in nuova mise. Non vegetariano, né dolce, né galante, né onesto, né perfetto. Anzi.
Soprattutto, poco rispettoso delle mogli altrui.
Spero di avervi incuriosito!

Il fumo si propagò nei miei polmoni, risi e tossii subito dopo, più per abitudine che per reale necessità.
Mi affacciai alla finestra del mio appartamento, ai piani alti di un rinomato grattacielo newyorkese: libera concessione di Carlisle, per abbonarmi anche quel capriccio.
Ghignai, guardando di sotto e perdendomi nelle miriadi di luci e suoni provenienti dal basso. Come sembravano piccoli e insignificanti da lassù…
Ero a New York.
La grande mela.
Da più di sei mesi, e avevo intrapreso una rispettabile attività.
Un Edward Cullen come non lo avete - forse - mai visto.

«Sembri stanco».
«Morto».
Voci.
Sempre voci.
E' bello sentirle, ma a volte sembrano rumori. Quando sono stanca, sentirle non mi aiuta a dormire. E' così stretto qui dentro.
{Perdonatemi, la storia è momentaneamente sospesa – mia cugina si è fregata BD, senza il libro non posso scrivere i dialoghi, o le sequenze – la fic tornerà dopo Pasqua. Auguri}