Siamo alle solite, dobbiamo andare a cena dai miei e non è ancora pronto.
"Amore, ti sbrighi per favore, siamo in ritardo, lo sai com'è mio padre". Lui lo sa com'è mio padre, ma ogni volta lo fa apposta. Fa venire il nervoso anche a me.
"Lo so benissimo, tesoro, due minuti e sono pronto".
Entro nella stanza dove si sta preparando, lo guardo. Indossa un paio di pantaloni neri abbastanza attillati, una camicia bianca che lascia intravedere il petto e ora sta per mettersi quelle fastidiose scarpe scamosciate che odio.
"Non avrai intenzione di metterti quelle" lo guardo accigliata.
"Tesoro, non mi sembra il caso, siamo già in ritardo", lo guardo allontanarsi e andare in bagno, probabilmente a mettersi quel buonissimo profumo di Dior che gli ho regalato per il suo compleanno.
Lo vedo uscire poco dopo, è magnifico, il più bel ragazzo che io abbia mai visto. a volte mi chiedo come faccia a stare con una come me. Ragazza agiata, che pretende molto, sempre alla moda, e soprattutto molto viziata. Già molto viziata, lo so ed è per questo che sto cercando di cambiare.
"Sei stupendo, come sempre, d'altronde"
"Sei perfetta anche tu, cara, come sempre"