Sono una persona poco determinata (iniziamo subito con i difetti, che sono anche la parte di me che riesco a descrivere meglio), e per questo provo costantemente una certa invidia per quei caratteri forti che scelgono una strada e la percorrono senza voltarsi indietro, non perché non abbiano dubbi, ma perché sono capaci di prefiggersi un obiettivo più importante delle loro paure. Io purtroppo non sono così. C’è di buono, in me, dico, che quando intraprendo un lavoro mi applico con tutte le mie energie per portarlo a termine.
Sono leale, ma non affettuosa, e questo descrive quasi completamente i miei rapporti con gli altri. Mi piace la compagnia, ma negli anni ho sperimentato che l’idea del gruppo funziona entro e non oltre i sei componenti; allo stesso tempo mi sono resa conto di aver bisogno di frequenti momenti di solitudine, sia quella buia e muta, sia quella governata da un libro, un foglio e una penna, e una musica in sottofondo.
Amo leggere. Ogni volta che parto per le vacanze, le prime cose che scelgo, nel fare i bagagli, sono due o tre libri, magari molto diversi per stile e contenuto, perché ci sono libri che puoi leggere sulla spiaggia, libri che puoi assaporare prima di andare a dormire, e libri che richiedono tutto il tuo impegno cognitivo e psicologico per essere affrontati, e non si accontentano di essere letti a mezzo regime o in multitasking, mentre lo stereo è acceso e qualcuno ti chiede un parere su qualcosa. Ho studiato l’inglese come lingua straniera, e mi sono prefissa di leggere qualcosa in originale, ma per ora ho all’attivo solo 5° e 6° di HP (i primi quattro li ho letti in italiano) e “Northanger Abbey” di Jane Austen. Se non sapete cosa leggere ora, e volete divertirvi intellettualmente, LEGGETE “Northanger Abbey”. “Three men in a boat” invece aspetta di essere ricominciato per la terza volta, e finalmente portato a termine (si spera). Poi posso dirvi che amo i gialli, specialmente quelli di Agatha Christie che vedono come protagonista Poirot, che non ho mai letto un Harmony, che mi piacciono molto Sepulveda (in special modo “Le rose di Atacama” e “Storia di una Gabbianella…”), Pennac (“Come un romanzo” e “Il paradiso degli orchi”) e Baricco (“Oceano Mare”, ma anche “Castelli di rabbia”, con la straordinaria invenzione dell’umanofono, e il monologo “Novecento”), che tra i miei libri preferiti ci sono “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury e “L’Alchimista” di Paulo Coelho.
Guardo la TV, parecchia. Disprezzo i reality show, con la sola eccezione di quell’ibrido tra reality e talent che è “Amici di Maria de Filippi”, che però non seguo assiduamente. Prediligo i film e i telefilm, questi ultimi con casuale selettività ed affetto: non ho mai guardato ER (proprio non mi è mai venuto in mente) e non mi sono lasciata sfuggire una puntata di Dr. House; mi sono appassionata a Buffy the Vampire Stayer dalla IV serie ma non affogo la nostalgia in Angel, di cui cmq sopra ogni cosa preferisco il personaggio di Doyle (e, si sa, sono sempre i migliori che se ne vanno); dalla II serie vedo Lolle, nonostante la delusione delle puntate sul triangolo. Adoro i film di Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti.
Per qualche assurdo ed incomprensibile motivo, tra i miei attori prediletti, assieme al meraviglioso Johnny Depp, all’affidabile Luigi Lo Cascio e allo stupefatto Orlando Bloom (che secondo me ha trovato finalmente la strada in “Elisabethtown”), figurano Jeremy Irons (affascinante, concedetemelo!) e John Malkovich (no, per lui non ho proprio scuse. Ma, se vi siete goduti la sua interpretazione di Javert nella miniserie “I Miserabili”, potrete capire perché lui faccia parte del mio pantheon). Donne? Uhm… Ovviamente sì Julia Roberts, Jodie Foster, e come caratterista la rugosa Maggie Smith (sì, ok, la McGranitt. Ma anche la governante de “Il giardino segreto”, Wendy in “Hook. Capitan Uncino” e molte altre vecchie signore).
Il mio film preferito è “La leggenda del pianista sull’oceano” di G. Tornatore, che poi è tratto da Novecento di Baricco, ma… dunque, come posso convincervi che sono due cose simili, indipendenti, diverse e meritevoli? Ogni volta che vedo il film, piango. Il libro l’ho letto una sola volta - dopo aver visto più di una volta il film - e vi ho trovato un’immensa forza, tale da piacere e colpire nonostante l’ormai instaurata familiarità delle scene e dei dialoghi.
Musica. Non ascolto metal e la musica truzza mi pare un insulto all’originalità e all’innovazione. Liberi di tentare di farmi cambiare idea. Amo i cantautori, soprattutto De Gregori, e nel mio cuore regnano i Queen. Non disdegno la musica classica, ma sono poco allenata ad ascoltarla, nonostante tenti di imparare a suonare il pianoforte.
Amo mangiare, con poche eccezioni.
Amo l’arte, fino a metà del 1900, escludendo i ritratti seicenteschi.
Mi piace fare fotografie, ma sono alle prime armi.
Odio la guerra. Non mi interesso molto di politica, semplicemente riesco a farmi guidare dal pensiero di chi ha un figlio, un padre, un marito “al fronte”, e rifiuto il conflitto in quanto donna.
Avevo detto che non mi sarei più fermata, non l’avevo detto?
E per chi è giunto fino a qui... BISCOTTI!