La famiglia Leighton era nota a tutte le più nobili famiglie della Londra dell’ottocento per la ricchezza e l’acculturata mentalità dei suoi membri; tutti erano a conoscenza di quanto fosse colto e ambizioso il capofamiglia, il signor Colin Leighton, e di come sua moglie, Annabel Leighton, fosse una dama perfetta, con le giuste doti e caratteristiche fisiche.
Non c’era nessuno che parlasse male di loro, perché li ammiravano; persino la servitù della loro enorme tenuta, nutriva un profondo rispetto per i due coniugi.
La loro prima figlia, Clara, era un tale orgoglio per sua madre: con una splendida dote naturale per le arti, crebbe con le giuste convinzioni della vita secondo l’epoca, e fu promessa sposa già all’età di 19 anni.
A soli due anni di distanza, avvenne la nascita di Cassidy, seconda ed ultima figlia femmina: i coniugi Leighton amavano dipingerla come una copia della sorella maggiore, strettamente legata ai principi della famiglia, e in attesa di un matrimonio coi fiocchi.
Sfortunatamente per loro, Cassie non era esattamente delle loro stesse opinioni, ma questo non lo avrebbero mai ammesso.

Continuava a guardare dritto davanti a se, dandomi la beata visione del suo profilo perfetto, degno solo di lui. Le ciglia folte, viste da quella prospettiva, lasciavano intravedere solo una minuscola parte di quei meravigliosi occhi nocciola.
“Sei sparito.” –Mi lasciai scappare, mordendomi subito dopo il labbro inferiore. “Dove sei stato?”
Incurvò le labbra in un sorrisetto meschino, afferrando un cumulo di sabbia con la mano. “Sparito è esagerato.”
Lo guardai, insistente, con l’aria di chi si è stancato di giocare. “Zayn, ti prego.”
Lui si voltò a guardarmi, e mi mancò il fiato nel ritrovarmi faccia a faccia col motivo delle mie più profonde preoccupazioni. Gli occhi scuri celavano alla mia mente qualsiasi cosa quel ragazzo contenesse, e nessuno, a meno che lui stesso non avesse voluto, avrebbe mai potuto combatterli.