Kurt, dolce studente gay del quarto anno alla WMHS, è in piena crisi depressiva.
Gli insulti, le spinte, la noncuranza dei suoi compagni lo stanno portando all’oblio.
Per di più c’è questo amore segreto, o meglio, amore che è tenuto segreto, Blaine Anderson, popolare cheerleader dell’istituto, che lo sta monopolizzando in tutto.
Kurt ama il suo ragazzo, ma non è sicuro del contrario.
E tutto questo lo sta facendo impazzire, anche se il ragazzo non lo dà a vedere.
Ma, benché nessuno possa immaginarlo, la sua mente ha un piano molto preciso.
Preciso e definitivo.
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Aveva il controllo della situazione nella stanza, eppure continuava a tremare, gli occhi stretti fino a rimanere soltanto due fessure, per non mostrare la sua paura.
Perché ne aveva tantissima.
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“In tutti questi mesi” urlò arrabbiato “PER TUTTO IL TEMPO IN CUI SIAMO STATI INSIEME non hai fatto altro che usarmi come un oggetto a tuo piacimento. E fa schifo Blaine.”
Si avvicinò all’orecchio del ragazzo e, dopo aver spostato un ricciolo […] gli mormorò dolcemente.
“Quante volte mi hai detto ti amo?”
Blaine deglutì.
Sapeva benissimo la risposta.
Nemmeno una volta.

“Blaine… pecchè un cupcake al cioccolato?” chiese timidamente, cercando di non sembrare patetico, e per tutta risposta l’interpellato si sedette di fronte a lui, sempre con un sorriso stampato sul volto.
[...]
“Pecchè sono i miei dolcetti prefeliti. E sono dolci. E belli. E…” disse il riccio, e si fissò per un attimo le dita con la fronte corrugata, contando i motivi per evitare di dimenticarne qualcuno “e… e poi boh. E tu sei tutte quelle cose.” concluse con aria soddisfatta.
|baby!klaine|

Anaise, 15 anni, distretto 4.
Quando avevano estratto il suo nome alla Mietitura non aveva fatto una piega. I suoi grandi occhi color del mare si erano aperti e chiusi in un attimo, le sue mani si erano serrate e il suo cuore aveva cominciato ad agitarsi.
Lei era il nuovo tributo per i 74 Hunger Games.
Guardó verso la ragazza alla sua destra, la sua migliore amica. Kahrina le accarezzó i capelli castani e una lacrima le scese da un occhio. Aveva paura di perderla. Sapeva dentro di se che, benché Anaise fosse abile e scaltra, non sarebbe tornata indietro.
Non stavolta.
il mondo degli Hunger Games visto con il cuore di una fan.
Capirete che nell'Arena la vera lotta non è quella con le armi, ma quella interiore.