Loro non stavano insieme, non si possedevano, non si appartenevano. Loro non si amavano.
Questi erano i patti: nessuna implicazione sentimentale. Ma Will c’era caduto con tutte le scarpe, i pantaloni, la maglietta e quel cappellino nero che aveva rubato a Nico.

(ore 1:42 pm)
Ieri, Pandemonium. Ti dice nulla?
(ore 1:44 pm)
Penso che tu abbia sbagliato numero.
(ore 1:49 pm)
Quindi, tu non sei Will? Alto, capelli neri e occhi azzurri.
(ore 2:10 pm)
La descrizione è stranamente accurata ma non sono io.
Magnus incontra un certo Will in discoteca, ma il numero che gli viene dato appartiene ad un'altra persona.
Malec AU
Text!fic

La pioggia batteva furiosa sulle strade della città.
Sull'altro marciapiede c’erano un ragazzo e una ragazza sotto la tettoia della fermata del bus, stretti tra loro.
Il ragazzo sorrise alla ragazza.
A Derek scappò una lacrima.
6799 battute.

Alec ha diciotto anni, e ha appena detto alla sua famiglia di essere gay ma non l'hanno presa esattamente come si aspettava. Questo l'ha reso un po' debole, un po' stupido e un po' rotto.
Magnus Bane suona la chitarra da quando aveva sei anni, ed è appena entrato a far parte di una band di ragazzini. Ha sempre un sorriso sulle labbra ed un'esuberanza non comune. Sembra perfetto, sembra che niente possa scalfirlo, ma è davvero così?
Malec!AU

“Bene, adesso vi assegnerò un compito. Avrete una settimana di tempo per svolgerlo. Voglio che disegniate il vostro ideale di bellezza, che sia un ragazzo o una ragazza, reale o inventato. Voglio che ognuno di voi mi consegni il suo compito personalmente, Lunedì alle 13:30 in questa classe.”
Appena il professore ebbe pronunciato quella frase, nella sua testa si fece spazio l’immagine di un volto dai tratti vagamente orientali e gli occhi ipnotici di un fantastico verde-dorato.
Malec!AU in cui Alec è un artista con una cotta per Magnus.

Si erano conosciuti un giorno di Giugno, fuori faceva caldo, il sole batteva cocente. Il sorriso di Calum Hood era bellissimo, gli occhi di Helena erano vivi.
Ma durava tutto troppo poco.
Perché la fiducia si rompe.
Le cose belle finiscono.
Le bussole si rompono.
I muri crollano.
Il sole si oscura. E, ora, fuori piove.
[SEQUEL DELLA OS "Impossible." DA LEGGERE ANCHE SEPARATAMENTE]

“…E non riesco più a sopportarlo. Sei dall’altra parte dell’Oceano e ti comporti come se la mia assenza non ti scalfisse, e a me la tua, di assenza, mi lascia senza fiato. Io non posso più sopportarlo e non ce la faccio più Mike. Mi sento come se tu fossi il centro del mio mondo e io solo un piccolo, insulso sassolino sulla tua strada. E mi è sempre andato bene, davvero. Ma ora tu non sei più qui, non ho più certezze e non mi va bene più.”

Io invece ti amo con pensieri sconnessi alle due di notte, con le sigarette spente, con i pianti quasi disperati, con le foto che ho appeso alla parete, con le tre birre che mi sono appena bevuta. Ti amo con la parte peggore di me e anche con quella migliore.
Probabilmente non avrei visto le foto di te mano nella mano con un’altra ragazza. È carina, sai? È proprio come la volevi tu. Sembra una tipa apposto.
Spero che tu con lei sia felice mentre io qua, sto cadendo a pezzi.

"...I was happy and my heart is broken"
“Fa attenzione – mi dicevano – è bello ma può far male” e io, stupida, non ci avevo mai creduto. Come può l’amore far male?

"Vado via."
"Non è vero"
"Mia madre vuole che torni a Portland."
"Non è vero."
"Mi dispiace."
Io già piangevo.