Dischiuse gli occhi solo quando il sole arrivò a illuminare anche il suo ventre scolpito e con un colpo secco di addominali si alzò. Innanzi tutto il lenzuolo era del tutto rotolato ai suoi piedi, cosa che non accadeva mai quando era solo dal momento che amava stare al calduccio, o sotto le lenzuola, o altrimenti accanto ad un corpo femminile. Egli credeva infatti che la migliore coperta del mondo fosse il corpo di una donna, sempre morbido e caldo, soffice, l'ideale. Disorientato andò in bagno a buttarsi dell'acqua fredda sulla faccia, che ebbe un effetto positivo dal momento che poco dopo si ricordò di Charlotte. Un sorriso misto di soddisfazione e desiderio si stampò sul suo visto dai lineamenti dolci. 'Charlotte?'chiamò. Che stupido - pensò - nella stanza non c'era nessuno, probabilmente era salita dagli altri. Non gli era mai successo di veder scomparire dal suo letto le ragazze, era sempre stato lui a mandarle via. Sorrise per la terza volta - Questa ragazza è tutta per le sue -. Grattandosi la testa ritornò nella stanza da letto, i joystick della playstation erano ancora messi in pausa, stava vincendo lei. Prese la sua maglietta e la indossò velocemente ma non appena questa aderì perfettamente sul suo corpo, Tom respirando il suo odore si sentì estasiato. Muschio bianco. Charlotte! - pensò scuotendo la testa e sorridendo.
In pochi giorni aveva imparato a riconoscere anche il suo profumo.