L'inverno si avvicina implacabile portando con sé il gelo e l'avanzata dei Branchi del Nord. I branchi più forti creano alleanze e sottomettono i più deboli sperando di scongiurare l'attacco dei Bruti delle montagne o quanto meno di ingraziarseli. Kyungsoo non sa cosa stia succedendo, un piccolo omega che del mondo non ha visto o sentito molto come potrebbe sapere. Tutto ciò che sa è che per il bene di altri sarà gettato tra le braccia dell'Alfa delle Montagne dell'Est. Sa che il suo sacrificio potrà salvare la sua gente, ma a quale prezzo...
♥KRISOO♥WOLF!AU♥ side: Broken!Kaisoo/Baekyeol/Xiuhan/Taohun/(possibile Suchen?)

"Parlavano da all'incirca cinque minuti e già se ne stava pentendo. Cosa gli era saltato in testa di affrontare per primo l’argomento, dando all'amico la possibilità di sbrodolare su un piatto d’argento? Se lo meritava di certo Byun Baekhyun che continuava a fare uscire la parola sesso dalle sue piccole labbra rosate, causandogli ogni singola volta una vampata di tremendo imbarazzo."
♥KAISOO♥

Essere nel posto sbagliato al momento giusto aveva fatto sì che ora il ragazzino fosse vivo.
Questo, Bang Yongguk, non poteva di certo ignorarlo e, seppur questo lo avesse riempito di sollievo, ora qualcosa iniziava a modificare il suo iniziale senso di vittoria. Perché ora vi era un piccolo putto biondo addormentato nel suo letto, nella sua stanza, avvolto nei suoi vestiti c'era quel ragazzino di cui non sapeva nulla, quel Junhong, il piccoletto con gli occhi che avevano implorato il suo aiuto.
Aveva scelto di raccoglierlo da quel vicolo e così facendo aveva tracciato - seppur inconsciamente - il suo avvenire. Ma non era di certo uno sciocco; sapeva di essersi tirato addosso un sacco di problemi che di certo non avrebbero tardato a bussare alla sua porta.
E neppure questo poteva ignorare.

"Il Mattatoio, come lo chiamavano gli abitanti della baraccopoli, altro non era che la discarica in cui tutti gli Exo difettosi o mal funzionanti venivano riparati e reindirizzati se possibile, oppure semplicemente smantellati.
Ora, partendo dal fatto che questi maledettissimi androidi erano fatti di carne, carne del tutto uguale alla carne umana, si capiva come fosse stato tremendamente semplice per Yixing e Kyungsoo trovare un lavoro là dentro. Non ci voleva molto a capire cosa si facesse in quei capannoni neri come il fumo che usciva dalle larghe bocche delle ciminiere che spargevano la loro polvere schifosa ovunque, il come si smaltissero i corpi degli androidi non recuperabili ed il perché di quel soprannome tanto suggestivo. Non c’era di certo la fila fuori dal reparto smaltimento.
Eppure era l’unico lavoro che i due erano riusciti a trovare e finché questo gli avrebbe permesso di continuare la loro semplice vita questo gli sarebbe bastato.
Certamente sarebbe bastato a Kyungsoo."
(Kaisoo♥)

Espirando pesantemente, guardò verso il basso, cogliendo l’occhio del suo sensei puntato proprio verso di lei, osservandola da sopra le pagine di quel suo stupidissimo libro. In un istante si ricordò di essere appesa al ramo a testa in giù con le gambe a penzoloni. Veloce fece risalire le braccia al bordo della gonna così da potersi coprire le gambe, comunque sufficientemente nascoste dai pantaloncini neri. Arrossendo come un pomodoro, distolse lo sguardo e borbottando un ”Questa è una scemenza…” ritornò all'esercizio.

“Sensei come è possibile che tu sia sempre così dannatamente in ritar-“ iniziò Sakura scocciata ma fu costretta a fermarsi quando il sensei le fu davanti e si posò due dita sulla bocca intimando il silenzio. E non fu solo quello a farla zittire così velocemente. I tre abbassarono simultaneamente lo sguardo su quella che, ora lo vedevano chiaramente, non era una carriola. Sconcertati si resero conto di come quell’affare che Kakashi stava spingendo fosse in realtà un passeggino.

Konoha dopo la guerra. Un villaggio stremato, che tenta di rialzarsi dopo gli orrori che i suoi combattenti hanno subito. Ma la speranza c'è, e sarà grazie a quella flebile luce tremolante, grazie alle risate dei bambini, grazie alla forza di volontà dei singoli, che la vita ricomincerà. Imponendosi potente, la voglia di andare avanti sospingeva le sue gambe, rendendola impaziente di raggiungerlo. L'unico con cui volesse passare il suo tempo. Lo amava come non aveva mai amato nessuno. Non poteva lasciarlo solo.

Voleva capirne di più su quella straniera, certo non gli importava conoscere il suo passato, le sue disavventure, i suoi dolori…quelli poteva tenerseli per sé, non gli interessavano. Aveva già i suoi demoni da tenere a bada.
Voleva solo essere sicuro riguardo al suo sangue, saggiarne la purezza. Con due dita le spostò i capelli dalla fronte e seguì l’ovale del viso. Sarebbe stata perfetta per quello che aveva in mente. Certo, avrebbe dovuto andarci piano. Era pur sempre un animale selvatico. Se ne stava rannicchiata sul bordo del materasso quasi fosse pronta a scappare via in caso di pericolo. Avrebbe dovuto piegarla, ammansirla, addestrarla. Era per quello che si era offerto di tenerla d’occhio. Voleva essere l’unico a conoscenza delle sue capacità. Sempre a patto che ne possedesse. Doveva scoprirlo… E questo avrebbe richiesto tempo. E di tempo ne aveva in abbondanza.

La verità era che lei non sapeva. Aveva vissuto la sua vita fino a quel momento nella più completa ignoranza. Come la maggior parte, per non dire la quasi totalità, del genere umano; era stata tenuta all'oscuro di tutto, protetta da una realtà che avrebbe potuto distruggerla, un mondo complesso, di cui si temeva non sarebbe riuscita a reggere il peso. E chi avrebbe potuto? La verità era che quel mondo sarebbe dovuto restare segreto. Un regno freddo e governato da rigide leggi. L'Illusione era pericolosa. E le ombre che vi si muovevano dentro lo erano ancora di più.