"Ehi, ma guarda dove cammini!" Proferì con tono scocciato ed innervosito, prima ancora di accorgersi di chi lo avesse urtato a quel modo. Si voltò in direzione altrui, dapprima con sguardo sostenuto, sgranando infine le iridi nocciola, nel rendersi conto di aver trattato male una ragazza, la quale stava chiedendo scusa mortificata. La propria figura si chinò, mormorando un sconnesso "Oddio, s-scusami, non volevo rispondere a quel modo". Le proprie mani raccolsero quei libri da terra, sfiorando per errore la mano destra altrui, ritraendo velocemente la propria, innalzando lo sguardo verso quelle iridi tanto chiare e luminose altrui, che quasi gli fecero perdere il respiro. Com'è che non l'aveva mai notata, prima? Una viso angelico come il suo, era difficile da dimenticare.

"Ho detto che puoi piangere, bastardo?"
Quelle parole gli rimbombavano nella testa, assieme ad altri bisbiglii, che mormoravano " Uccidilo, non merita nemmeno le tue lacrime, reagisci. Prendilo a calci nelle palle." Anche se sapeva che quelle voci avessero ragione, lui non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa simile. La figura possente si avvicinò, era impossibile indietreggiare di più. Era spalle al muro. Bloccato. Se solo avesse provato a scappare le conseguenze sarebbero state enormi.