Bofur era appena un adolescente quando la sua famiglia partì per la battaglia per la riconquista di Moria.
Non erano una famiglia nobile, né potevano vantare lontane discendenze regali, erano solo dei semplici minatori e giocattolai... fedeli al loro Re e abbastanza folli da lasciarlo da solo a badare a suo fratello minore.

Balin guardava con non poca apprensione l’entrata della grotta nella quale si era rifugiato. Fuori imperversava una bufera di neve e, nonostante il pericolo, suo fratello era ugualmente uscito per andare alla ricerca di qualche pezzo di legno per provare ad accendere il fuoco.
Il maggiore lo avrebbe volentieri seguito - non avrebbe mai e poi mai lasciato solo Dwalin - se non fosse stato per la sua gamba.
Abbassò lo sguardo sulla vistosa fasciatura che nascondeva un esagerato gonfiore causato da un’improvvisa caduta in quella neve durante il pomeriggio - che li aveva costretti a rallentare la marcia verso le Montagne Azzurre fino a spingerli a cercare un rifugio di fortuna in quella grotta.

Erano stati accesi dei fuochi e ben presto iniziarono a giungere fino a loro i caldi suoni di festa, con canti e balli accompagnati dalle dolci voci degli Elfi e dalle loro arpe incantate.
Tutto attorno a quell’accampamento sembrava fiorire di gioia e scaldarsi e, come notò Kìli, quella felicità sembrava non poter appartenere alla Compagnia.
“ Dovremo essere anche noi laggiù...”, si lamentò, appoggiandosi alla spalla del fratello. “ Dovremo ballare e cantare... dovremo divertirci...”

Giocai distrattamente con il cellulare, attendendo un nuovo messaggio da parte del mio compagno e, quando vibrò lo aprii senza neanche pensarci.
" Sono a letto."
Ridacchiai e risposi ancora.
" Beh, anche io ma guardo la tv. Tu? Guardi le tue foto?"
" Scopiamo?"
Non feci quasi in tempo ad inviare il mio messaggio che, ricevetti quella semplice proposta che mi fece ovviamente scoppiare a ridere.
" Vieni, ti aspetto."

Bilbo non avrebbe mai voluto spiare Thorin - era una persona educata ed il grado di rispettare gli spazi e l'intimità altrui -, ma quando per errore apri la stanza sbagliata, tra quelle che Re Elrond aveva messo a disposizione per la Compagnia, ed i suoi occhi si posarono sulla pelle nuda del Nano... non riuscì più a distoglierli.

Gandalf aveva visto innumerevoli ere, albe e tramonti.
Aveva visto nascite e morti, vittorie e sconfitte... l’incedere degli anni e dei secoli avevano cambiato quelle terre, ma niente sembrava poter anche solo carezzare la luminosa pelle Galadriel.

“ Detestarmi? Solo perché non ti voglio nel mio letto?”, domandò. “ Se non te ne fossi accorto, sei davvero un po’ troppo grande e stiamo stretti! Poi scalci nel sonno!”
“ Non è quello!”, esclamò Kìli, ricevendo poi un: “ Shh...”, che lo ammonì per aver alzato troppo la voce - l’ultima cosa che Fìli voleva era far arrivare nella loro stanza lo zio o, ancora peggio, la mamma.
“ Allora per cosa?”, lo interrogò, chiedendosi che cosa avesse mai fatto per meritarsi un ‘dovrei detersarti’ da parte del suo fratellino.
“ Ti ho visto!”, ringhiò in risposta.
“ Visto? Per la barba di Durin, Kìli... parla chiaramente! Non voglio tirare ad indovinare a quest’ora della notte!”
“ Ti ho visto mentre baciavi Hlin!”

James si sentiva quasi un approfittatore in quell'istante, ma sinceramente sapeva di poter riuscire a fare a meno di quei sensi di colpa, e di poterli addirittura ignorare esattamente come aveva fatto quando aveva iniziato a scopare un molto ubriaco, ed altrettanto disponibile, Aidan Turner.
Si sarebbe dovuto fermare al 'molto ubriaco' - era soprattutto quello a farlo sentire un approfittatore - ma Aidan era stato così convincente quando lo aveva pregato di scoparlo che non era riuscito a rifiutare. E suo malgrado, James doveva ringraziare Dean ed anche San Patrizio se si trovava in quella situazione.

In quel periodo Thorin non poteva neanche lontanamente pensare che ci fosse 'qualcosa' che non andasse nei suoi nipoti. Anche se a ben pensarci avrebbe dovuto iniziare a nutrire i primi dubbi quando Kìli, arrampicandosi sulle sue gambe, gli chiese candidamente se poteva sposare suo fratello Fìli.
Non che ci fosse qualcosa di strano, lui stesso da bambino era così geloso della sua sorellina che voleva sposarla e tenerla lontana dagli altri Nani, certo che non la avrebbero mai amata come avrebbe fatto lui - beh, questo però accadeva prima che Dis crescesse e diventasse 'un pericoloso tiranno'.

" Kee?", lo chiamò piano rigirandosi nel letto. " Che succede?", domandò preoccupato, attirandolo a sé e carezzandogli la testa con fare rassicurante.
“ Freddo...", mormorò qualche istante dopo Kìli, tremando ancora e tirando su con il naso.
Ovviamente, Fìli non aveva neanche bisogno guardarlo in viso per sapere che il suo fratellino stava mentendo - lo conosceva fin troppo bene.
“ Kee...", lo riprese, giocando con i suoi capelli, cercando di farlo rilassare. “ Lo sai che puoi dirmi tutto... perché stai piangendo?”
" Ho...”, esitò per qualche attimo. “ Ho sognato il papà..."

Raccolta di flashfic p0rno per il p0rnfest#6!
I. Non andare [Bofur/Ori]
II. Follia [Bofur/Bilbo Baggins/Thorin Oakenshield]
III. He will Never Know [Thorin Oakenshield/Fìli]
IV. Mewling [Bofur/Bilbo Baggins]
V. Father [Dwalin/Kìli]
VI. Dare per avere [Dwalin/Nori]
VII. Mentre la Compagnia Dorme [Thorin Oakenshield/Bilbo Baggins]
VIII. Jealousy [Fìli/Kìli]
IX. Uccellino [Ori/Bofur]
X. Tesoro [Bilbo Baggins/Thorin Oakenshield]
XI. Disegno [Fìli/Ori]
XII. Due Fuochi [Kìli/Fìli/Ori]
XIII. Ultimo Desiderio [Fìli/Kìli]
XIV. Rassicurante [Bofur/Ori]
XV. Silenzio [Thorin Oakenshield/Bilbo Baggins]
XVI. Disastro nel Bagno [Fìli/Kìli]

C’erano tante cose che Dwalin non sopportava, e tra tutte la stupidità era quella che meno gradiva... soprattutto se era lui ad essere ritenuto stupido. Forse proprio per quello che aveva sviluppato una sorta di ‘insofferenza’ nei confronti di Nori. Conosceva la sua ‘debolezza’, ma fin quando non metteva in cattiva luce Thorin e la Compagnia, non gli importava come riusciva a procacciarsi il cibo - ma anche armi ed altre cose.
Iniziò ad interessargli - e a diventare una cosa soprattutto ‘personale’ - quando il Nano oso allungare le mani su un qualcosa che non doveva assolutamente toccare.
Perché così come Nori, anche Dwalin aveva la sua debolezza, e ovviamente cercava in ogni modo di tenerla ben nascosta, anche se non era niente di illegale o pericoloso. Era semplicemente un ‘imbarazzante peccato di gola’, legato al fatto che non riuscisse a fare a meno di portare sempre con sé dei biscotti.

[Cast Lo Hobbit]“ A-ah...”, gemette ancora, con forza senza neanche riuscire a trattenersi.
“ Chiudi. Quella. Fottuta. Bocca!”, esclamò Aidan rosso in volto per lo sforzo, alzando lo sguardo verso il viso altrettanto arrossato di Richard.
“ S-scusa...”, ansimò l’uomo, mortificato ed imbarazzato al tempo stesso, appoggiandosi completamente alla porta come per tenerla chiusa con il suo peso.

[Cast Lo Hobbit]“ Sei nudo.”, commentò divertito Aidan, osservando il suo compagno comodamente disteso sul suo letto.
“ Lo sono.”, affermò Dean. “ Perché non lo sei anche tu?”, ribatté come se fosse una cosa ovvia.
“ Perché... mmm... già: dovrei esserlo.”, rise l’irlandese, iniziando a spogliarsi per poterlo raggiungere.
“ Cristo... perché non ho la mia macchina fotografica quando serve?”, borbottò l’altro, strappando un’altra risata al suo compagno.

[Cast Lo Hobbit]“ Ma ti dirò... Ho letto una cosa interessante.”, svelò, guardando il suo compagno sottecchi - senza neanche cercare di nascondere un sorrisetto malizioso.
“ Cosa?”, lo interrogò curioso Aidan, ignorando i campanelli d’allarme che avevano iniziato a suonare nella sua testa quando aveva notato l’espressione di Dean - la conosceva fin troppo bene e non avrebbe portato niente di buono se continuavano a stare in quell’affollatissima mensa.
“ Una fanfiction.”
“ Una cosa?”, ripeté Aidan.