[Final Fantasy XV (XIII Versus)]SPOILER! (Se non avete superato il Capitolo 9 non leggete!)
Ignis non ha mai avuto paura del buio in sé perché, a conti fatti, ciò che è accarezzato dalla luce del sole non cambia la sua natura quando viene abbracciato dall’oscurità. Teme i Daemon, certo, ma anche questi sono facilmente evitabili con le dovute precauzioni e soste notturne.

Raccolta che dovrebbe durare 30 giorni, ma sono pigra e pubblicherò appena finisco di scrivere qualcosa. Tutto a tema Kogadonis.
1. MATTINA
Per Adonis è sempre esistita una sola certezza nella sua vita: solo i più forti possono sopravvivere.
Con tre sorelle maggiori, infatti, si è sempre dovuto adattare alle situazioni e battersi per non essere schiacciato anche nelle cose più ovvie come i pasti. Per questo motivo la mattina è abituato a svegliarsi per primo, correre in cucina e prepararsi la colazione con il timore di vedere i suoi sforzi resi vani dalle sorelle, ed è proprio per questa sua abitudine che spalanca gli occhi con un peso nel petto che, beffardo, gli dice di aver dormito troppo.

[Koga/Adonis] «Come siamo suscettibili, Doggy~», commenta Rei con tono fintamente stanco nel quale si avverte palese il suo divertimento, «Ed io che volevo solamente aiutarti».
«Non avrò mai bisogno del tuo aiuto!»
«Suppongo di no, visto che sai benissimo cosa si fa durante il pocky day», concede, «Ma non tutti hanno questa conoscenza… come il nostro caro Adonis-kun. Ma sono certo che Souma-kun o Arashi-kun saranno ben lieti di sopperire a questa mancanza».

[KuroShu] Le mani, per un sarto, sono lo strumento essenziale per dare vita a veri e propri capolavori. Dal modello di carta alla stoffa più pregiata. Bottoni gioiello, merletti e passamanerie. Tutti dettagli che solo le mani più esperte sono in grado di saper gestire con maestria. E Shu Itsuki, ovviamente, si ritiene una di quelle poche persone. Negli anni la sua arte - perché è di ‘arte’ che si parla - si è evoluta, crescendo con le sue esperienze, fino a diventare uno dei suoi metodi più o meno efficaci di espressione.

[Nijimura/Haizaki] La prima cosa che Nijimura sente quando inizia a svegliarsi è un rumore: il regolare e fastidioso segnale acustico di una macchina che associa, istintivamente, a quelle ospedaliere - e quasi si sorprende nel rendersi conto che al solo pensiero di un ‘ospedale’ quel suono sembra subito farsi irregolare. Vorrebbe soffermarsi un po' di più su quel suono e cercare di capire esattamente da dove proviene, ma si ritrova costretto ad ammettere di essere parecchio confuso e non in grado di mettere in fila più di un pensiero sensato. Infatti, quando sente un: «Si sta svegliando! Chiamo subito l'infermiera!», gli viene spontaneo domandarsi stupidamente: "Chi si sta svegliando? Io?"

Yaku era sempre stato sincero con se stesso. Non aveva mai visto l'utilità di mentire, soprattutto riguardo a qualcosa che nessun'altro poteva conoscere. Per quel motivo, quando Lev era entrato a far parte della sua vita - scolastica e sportiva -, era stato costretto ad ammettere che il suo kohai, con il suo metro e novantaquattro di pura idiozia, gli piaceva... forse tanto quanto lui piaceva allo stesso Lev.
In un'altra situazione, Morisuke avrebbe ovviamente fatto i cosiddetti 'salti di gioia' nell'apprendere di essere ricambiato, tuttavia quando si parlava di Haiba Lev niente sembrava poter essere nella norma. Infatti, per quanto Lev potesse essere un bravo ragazzo - quello non l'avrebbe mai messo in dubbio -, 'idiota' sarebbe sicuramente stata la prima parola che avrebbe utilizzato per descriverlo.

[Osomatsu-san]
Karamatsu non ricordava l'esatto momento in cui lui e i suoi fratelli avevano preso l'abitudine di attendere che Todomatsu si fosse addormentato prima di spegnere la luce, ma gli piaceva pensare che fosse sempre stato così. In fondo era il più piccolo tra loro ed era naturale il volergli riservare quelle piccole attenzioni, visto che con la sua paura del buio Todomatsu aveva sempre avuto difficoltà ad addormentarsi.
Di conseguenza, non era un gran peso spegnere la luce un po’ più tardi, ma per quel che sapeva Karamatsu, i ‘veri problemi’ iniziavano per lo più nel bel mezzo della notte, quando suo fratello si svegliava e andava a cercare l’aiuto di uno di loro per i motivi più disparati: rumori sospetti, incubi o anche semplicemente per andare a prendere dell'acqua.
Todomatsu non era più un bambino, ma le paure andavano ben oltre l’età raggiunta, e anche se Karamatsu si era sempre mostrato più che disponibile ad ergersi in sua difesa - come avrebbe fatto, ovviamente, anche per gli altri suoi fratelli -, il minore non aveva mai avuto bisogno del suo aiuto durante la notte... almeno fino a quel momento.

[Doudanuki Masakuni/Atsushi Toushirou] L'infermeria, che doveva essere occupata solamente da Doudanuki, era illuminata da una tenue luce pallida proveniente dall'engawa, stranamente aperto.
Atsushi in quel modo non faticò ad individuare Masakuni che, al posto di trovarsi disteso a riposare, era seduto sulla veranda che dava al giardino.
Sembrava non essersi accorto della sua presenza, e Atsushi si azzardò allora a compiere qualche passo in sua direzione per assicurarsi che stesse davvero bene.
«Fermo lì», lo freddò tuttavia la voce di Doudanuki, costringendolo a balzare quasi sul posto per lo spavento.
Lento, il più grande si voltò verso di lui con un'espressione resa ancor più cupa dalla leggera luce che entrava dalla veranda e che gli adombrava il viso.

[SouMako Week | Day 2 - Alternative Universe/Crossover]
Soyoko non sa se deve o meno ringraziare la sua migliore amica per averle dato buca insieme a Nanase, ma sa per certo di potersi ritenere fortunata all'idea di poter passare un'intera serata al cinema con Makoto.

[SouMako Week || Day 1 - Flower Language]
Cinque volte in cui Sousuke ha acquistato o ricevuto dei fiori da Makoto ed una volta in cui è stato lui a regalarli.

Raccolta per la IwaOi Double Week - June.
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Day 1 - ‘they’re perfectly in synch’ (Haikyuu!!)
Day 2 - Selfies
Day 3 - Iwaizumi’s Birthday | ‘he’s half of my soul, as the poets say’ (Madeline Miller, The Song of Achilles)
Day 4 - Regrets | ‘Remember that your life was my life’s best part’ (Keaton Henson - You)
Day 5 - Crossover
« Oikawa Tooru».
Tooru sussulta nel sentire il suo nome rimbombare nella piazza grazie agli autoparlanti. Per un momento esita e non riesce a muoversi, ed anche se gli occhi di tutti sono puntati su di lui, nessuno ride per quella sua palese confusione. Lo guardano tristi, ormai arresi a quella crudele realtà.
Anche quell'anno, per gli Hunger Games, il loro distretto sta mandando al macello due ragazzi per il divertimento di Capitol City... e non potranno far niente per evitarlo.

Ushijima sa di avere sempre ragione. È un dato di fatto, ed infatti sono più uniche che rare le volte in cui ha torto.
Di conseguenza quando, al termine dell’allenamento, vede Oikawa vicino alla palestra della scuola, con addosso un cappellino e degli occhiali da sole, è certo che l'altro ragazzo sia lì per lui.

Quando Asahi decide che è arrivato il momento per confessare il suo amore a Nishinoya, non può fare a meno di cercare di ricordarsi di tutte quelle ore perse davanti allo specchio alla ricerca di un po' di coraggio e delle parole giuste da utilizzare. Ha cercato di prepararsi un discorso per essere sicuro di non arrivare impreparato a quel momento così importante, ma in quell'istante a stento si ricorda il suo stesso nome.

Hanamaki odia i lunedì come, sicuramente, gran parte della popolazione mondiale.
Non saprebbe neanche dare una spiegazione logica e coerente, ma pensa sia una pessima combinazione degli allenamenti mattutini - che si rivelano essere più pesanti del solito, forse perché anche Coach Mizoguchi odia i lunedì come lui -, e delle noiosissime materie che deve seguire.

Era stato Iwaizumi-san a suggerirgli di limitarsi a studiare Oikawa di nascosto senza doverlo per forza importunare - « Ha un pessimo carattere, perdonalo», gli aveva detto -, ma per Tobio si è rivelato davvero complicato non poter fare delle domande al suo senpai. Soprattutto non dopo aver passato tutto quel tempo ad osservarlo fare, uno dopo l'altro, dei perfetti servizi in salto.
È straordinario, e Kageyama sa di voler essere come lui in futuro, anzi: vorrebbe, addirittura, essere meglio di Oikawa.