«Insomma, le hai detto tutto?» quella del licantropo suona come una constatazione più che come una domanda.
Per un momento decide di restare in silenzio e aspettare che sia Stiles a continuare ma poco dopo, animato da una curiosità che in realtà non gli appartiene si ritrova a domandargli «Com'é andata?» e quel «Bene» a mezza voce mentre si tira all'indietro reggendosi sulle mani che ottiene in risposta non lo soddisfa pienamente, c'é dell'altro che l'umano freme di dire, lo sa.
"Het" è per gli accenni #STYDIA

«Esci con qualcuno?» pronunciò John con tono divertito incrociando la gamba sinistra sulla destra e appoggiandosi con la spalla allo stipite della porta.
Prima che Stiles potesse aprir bocca proseguì «Non con Scott, sei troppo elegante per una pizza al pub; neppure con Lydia, saresti sotto casa sua ad aspettarla dalle tre di questo pomeriggio e mi avresti chiamato almeno quattro volte per vantartene. Quindi, con chi?»

La ricerca del piacere è essa stessa il piacere.
Stiles non è d'accordo.

Dormire insieme a Stiles è maledettamente difficile.

«E questo per cosa diavolo era?» è la prima cosa che gli domanda Derek massaggiandosi la guancia non appena raggiunge il ragazzo più giovane.
La risposta è immediata «Per il castello che mi hai distrutto quando avevo sei anni!».

Dopo gli ultimi avvenimenti le notti di Isaac erano diventate sempre più tormentate.
[...] Poi, improvvisamente sente il letto cigolare e piegarsi sotto il peso di Scott che è venuto a sdraiarsi al suo fianco.

Derek ha il vizio di annusare Stiles mentre si baciano e non manca di farglielo sapere ogni volta.

Si scambiarono gli auguri e mentre lo facevano si abbracciarono e si sorrisero.
Poi festeggiarono bevendo insieme da quella bottiglia che da più giorni conservavano come il loro più prezioso tesoro.

Ed è per questo che da almeno due ore Louis continua a rigirarsi tra le mani un minuscolo pezzo di carta: è un ritaglio di un quaderno a quadretti di quelli grossi un centimetro e che si usano al primo anno di scuola, tutto stropicciato e un po' ingiallito a causa degli anni passati.
Louis ricorda perfettamente il giorno in cui ha ricevuto quel bigliettino; ma non credeva di averlo ancora..
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«Per sempre felici e contenti.»
Così recitava l'ultima riga delle favole che la mamma gli leggeva prima di metterlo a letto quando era un bambino.

Non è la prima volta che capita una cosa del genere: già un paio di settimane prima Louis aveva visto Harry prendere il suo cuscino e metterlo sotto il maglioncino fingendo fosse il suo pancione e che dentro ci fosse il loro bambino, Andrew; anche la settimana scorsa era successa la stessa cosa e pure lunedì e poi era successo di nuovo mercoledì.
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Non se ne rende nemmeno conto, ma grazie alla sigaretta che sta fumando, ha già iniziato a perdersi nei suoi pensieri. Sta pensando a qualche giorno prima quando nella sua stanza, quella che condivideva con Ethan, guardava insieme a quest'ultimo una trasmissione in tv, uno di quei quiz che fanno in televisione all'ora di cena, uno di quelli che sia lui che Liam odiano tanto.
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