“So che te ne andrai appena mi addormenterò. Per questo non voglio dormire” sussurri, guardandomi con espressione seria. Sospiro e ti sorrido, cercando di rassicurarti.
“Non me ne andrò” mormoro, accarezzandoti il volto. Tu fai un’espressione scettica. “E, anche se dovessi andarmene, ci sarò lo stesso”

Qualcosa dentro di me si incrina.
Un sentimento mi attanaglia il cuore.
Gelosia
~ Flash - Fic su Jessica Stanley. Spero vi piaccia.

Loro non lo sanno e, molto probabilmente, non lo sapranno mai,
ma quella sera,
la sera di un giorno conclusosi senza speranze per un domani,
quella stessa sera,
alla stessa ora,
con le stesse emozioni,
hanno guardato lo stesso cielo.
~ Piccola flash fic ambientata durante New Moon

Apri gli occhi, Bella. Ti prego, non farmi attendere oltre.
Ho aspettato per così tanto tempo che ora ogni secondo di attesa mi sembra snervante.
Tic tac. Un secondo è passato e i tuoi occhi sono ancora chiusi. Il battito del tuo cuore è più lieve, la sfumatura della tua pelle più pallida.
Tic tac. Un altro secondo, la tua pelle è più fredda, il tuo viso più etereo.

Postata la quinta one - shot : Capitolo 5 – Famiglia [Di nuovo regali] ~ Lily Luna e James Sirius.
Per me, la mia famiglia, è la mia dannazione. Tutti i miei ragazzi sono fuggiti appena conosciuto James o il resto della mia famiglia. A partire da papà, che è un pazzo visionario con una cicatrice sulla fronte. Poi c’è mamma, pronta ad urlare per qualunque cosa e James....James è il classico tipo guai – a – chi – tocca – mia – sorella - e ti – ammazzo – se – osi – sfiorarla – con – un dito. Va molto d’accordo con zio Ron, su questo punto.

Charlie lo guarda, leggermente disgustato, poi decide di distogliere lo sguardo.
E quando decide di tornare a fissare Jacob, quello è scomparso.
E al suo posto c’è un enorme lupo bronzeo.
Merda.
Un lupo bronzeo che gli porge la mano, santo Cielo, quasi fosse un cane addomesticato.

Sorridi, nel sonno, e dormi ancora.
Dormi, Bella. Fra poche ore ti risveglierò io e allora per te sarà l’inizio della fine.
Ma ora dormi ancora.

«Uhm? » Il ragazzo era ancora frastornato e fissava il monumentale albero con aria scioccata.
«Che c’è, non ti piace l’albero? » chiese la bimba, interpretando l’espressione sconcertata del suo ‘fratellone adottivo’. «L’abbiamo fatto io e la nonna, abbiamo impiegato tutta la giornata, ma se non ti piace possiamo cambiarlo»
Ma Jacob Black era troppo intento a fissare l’albero per dare una risposta coerente.

Mi sbatti la porta in faccia mentre te ne vai, scappi da questa solitaria e piovosa cittadina, scappi da un legame che potrebbe renderti felice, scappi da me...tuo padre.
Bella è scappata di casa per salvare suo padre da James, il segugio, ma questo Charlie non lo sa.
Quanto può essere doloroso rendersi conto che la tua figlia sta scappando da te?

Non riesco ad ignorare il mio cuore.
Brucia.
Brucia di un dolore impossibile da cancellare, per qualcuno impossibile da dimenticare.
Non posso tornare indietro, non posso cancellare tutto.
Magari potessi dimenticare.

Era mia.
Era nata per me, per essere mia.
Non avevo pace, ero dilaniato, spezzato in due. Da un lato, avrei voluto assaporare il suo sangue e potarle via la vita, ma dall’altro volevo darle quei sogni, volevo che si avverassero, volevo che quegli occhi fossero felici per sempre.
Esme era la mia ossessione.

“Sono disposta ad aspettare, per te”
“Aspetteremo insieme”

“Si, insomma...davvero pensi di diventare Presidente degli Stati Uniti?”
Taylor lo incenerì con lo sguardo e tolse il braccio del ragazzo dalla sua spalla con aria disgustata.
“Per tua informazione, Danforth, io non penso di diventare Presidente degli Stati Uniti” borbottò, incrociando le braccia e mettendo su l’espressione da saputella che a Chad metteva un po’ di terrore. “Io diventerò, in ogni caso, Presidente degli Stati Uniti. Afferrato il concetto?”

Cari fratelli,
alzarmi io vorrei da questo letto, ma il tormento – terribilmente forte come non era mai stato – mi sfinisce e ancorata mi tiene a questo odiato giaciglio.
Non si tratta solo di un dolore del fisico, che mi strazia e mi spossa, ma anche di un dolore dell’anima e del cuore.
Il mio povero cuore ha sopportato così tante avversità, forse troppe, che ora non ce la fa più, si arrende all’ardua impresa di affrontare anche questo terribile dolore e, pian piano, diminuisce i suoi già fievoli battiti.
[Decameron ~ Lisabetta da Messina]

Nel mio vuoto non esistono difetti o pregi, non esiste la mia bellezza o il mio orgoglio, non esiste nessun altro che non sia io.
Mi piace il vuoto, amo la solitudine.