KikiWhiteFly, autore su EFP Fanfiction

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KikiWhiteFly

Membro dal: 04/10/07
Recensore Master (1973 recensioni)

Scena del momento:

Martha: "Ho pensato per molto tempo di essere la seconda, ma sai cosa?
Io sono brava. [...]
Perché il fatto è che si tratta della stessa storia della mia amica Vicky.
Viveva con questo tipo, uno studente, erano in cinque in un appartamento e questo tipo si chiamava Sean.
E lei lo amava. Oh, lo amava. Lo adorava, completamente. Trascorreva tutto il giorno a parlare di lui".
Dottore: "Questo discorso va da qualche parte?".
Martha: "Sì. Perché lui non l'ha mai guardata allo stesso modo. Cioè, le piaceva, ma ecco tutto.
E lei ha trascorso anni a struggersi per lui. Anni della sua vita.
Perché quando lui era in giro, lei non ha mai guardato nessun altro. E io le dicevo, glielo dicevo sempre, ogni singola volta:
'Esci da questa situazione'.
Quindi questa sono io, sono io che ne esco".

Taxicab: il taxi passa sempre due volte!

- Ultimo capitolo

[Completa]
“... Shikamaru, sarebbe stato un ottimo psicologo” rise tra sé e sé. Di nuovo quell'espressione di chi la sapeva lunga. La trovava irritante e al contempo eccitante. Incredibile, vero?. “Lo sono già. Credimi Ino. Sono l'ascoltatore imperterrito dei fatti della gente, anche senza volerlo le mie orecchie ascoltano i loro problemi, lamentele, giudizi... In effetti stare in un taxi ha quasi la stessa valenza di un casco da parrucchiera”
“E cosa hanno i due di diverso?” “Saresti davvero in grado di far finta di non sentire nulla sotto un casco da parrucchiera?” Ci pensò un po'su. Mise un dito sotto il mento e poi negò immediatamente col capo. Lui ghignò sommessamente, poi, dopo un tacito accordo di sguardi, aggiunse “Appunto”

Do you love me?

[Flashfic; ArashiMiwako]
«Ma tu mi ami, Arashi?» Chiese lei, con ovvietà. Come le fosse balenata quella domanda in mente, Arashi proprio non riusciva a capirlo. Stavano semplicemente camminando, una serata estiva come tante altre, in religioso silenzio – a volte, gli innamorati non hanno bisogno di parole per leggersi dentro – le loro mani intrecciate, il corpo di Arashi precedeva leggermente quello di Miwako e lei, a sua volta, faceva di tutto per stare al suo passo.

Al cuore di una donna

[Flashfic; FujikoLupin]
«Mon cher... Non si arriva al cuore di una donna per vie traverse.» Pizzicò con le dita il suo sterno, vagamente piccata. «Ah no?»

Gentleman

Quattro flash, quattro fasi. ShikaIno, ovviamente. Fan fiction dedicata ad Aury :)
«Se resti ancora per molto qui vicino a me, finirò per baciarti.» Il ragazzo riprende a sorridere, in modo quasi diabolico: «Lo sopporterò.»

Ino Yamanaka and Shikamaru Nara: what else?

- Ultimo capitolo

[Conclusa - Raccolta di flash ShikaIno]
«Non respirare più» Mormora lui, ammonendola con un semplice gioco di sguardi. «Perché?» «Perché sto per baciarti. Quindi, zitta.»

Seccatura del terzo tipo

«Bambolina, sono un nome che non si dimentica»
[Partecipante al contest "Sakura in crack" ] [KibaxSakura]

~ It's not a hallucination.

[Huddy - Episodio 6x22 - Help me]
Le loro mani ora si sfiorano, le loro labbra ballano, le menti vibrano con la stessa intensità dei loro cuori. Le dita invece formicolano, perché sono le uniche ad essere consapevoli dei rispettivi sentimenti: è amore, lo sanno, ed è così grande che fa quasi paura.

Destinazione paradiso

V Classificata e Vincitrice del Premio miglior fan fiction nel contest "Throught the window" indetto da Darkrose86 sul forum di Efp.
"Erano due nomi scritti nel libro del destino prima ancor di essere eletti, l'unica cosa che li avrebbe potuti separare era la morte... E morte fu.
Perché il destino, con infida bontà, talvolta ha il potere di decretare vincitori e perdenti e nell'unica grande battaglia che abbiamo la possibilità di vincere contro la vita dobbiamo mostrarci dei giocatori al pari del Destino; talvolta imbrogliare le carte in tavola serve per cercare un nuovo mazzo, magari più fortunato del precedente. Così, lo stesso Destino si era beffato delle loro vite, mettendo fine ad esse una volta per tutte. Perché la vita poteva anche essere eterna, ma chi ha detto che sarebbe stata felice?"

You are inside me.

Nana non aveva ancora parlato dopo la morte di Ren, ma i suoi occhi erano stati la prova più che tangibile dei suoi sentimenti... A volte non servono le parole, gli sguardi sanguinano molto più delle lacrime.

Le idilliache conseguenze di una frase poco delicata.

«... In fondo di attività non si muore mai.»
[Rigorosamente ShikaIno!]

D'un tratto, la vita se ne va.

[Tutti pazzi per amore]"Ci possono essere tanti cuori nella sua vita, ma quale sarà quello più vero? La risposta ce l'aveva, un tempo, con lui l'aveva trovata: Michele era il cuore più sbagliato in assoluto e proprio per questo era il più vero. Non ne troverà più di così sbagliati, suo malgrado"

Under the same sky

- Ultimo capitolo

[Terza classificata all'Iliade contest indetto da Mayumi_san e Vincitrice del premio Angst]
«Nonostante tutto Sasuke, io sarei disposta a seguirti» qualche lacrima scivolosa si stazionò sul suo volto. «L'odio nell'amore è la cosa più masochistica che abbia mai conosciuto», proferì, ottenendo l'attenzione del ragazzo. «Ma anche la più romantica. Ne conosco solo una alla pari» Il volto del ragazzo sembrava chiedere un “cioè?” ma, anche quella volta, non si scompose più di tanto. «L'amore nell'odio.»

Lo senti il profumo nell'aria, Shika?

«Non senti uno strano profumo nell'aria, Shika?» [...]
«Sono le mie lacrime, Shika. Sono le mie lacrime.»

Love of my life

Prima classificata al "Longs'n'Song Contest" indetto da ValeHina e Vincitrice del premio Best Combination.
«Puoi stringermi ancora un po'?» Chiese, a bassa voce, come se si vergognasse. Il ragazzo s'avvicinò maggiormente alla sua figura, toccò coi piedi le sue gambe, lasciò che il suo capo biondo scivolasse sul suo petto, in prossimità del cuore. La sua mente nel suo cuore: erano tutto quello che gli bastava.

Coffee Break ~ Un attimo per sognare.

I piedi le dolevano, le caviglie erano piuttosto provate dallo stress quotidiano, che solo in quel momento riusciva a realizzare; Lois si liberò delle scarpe, lasciando cadere a penzoloni i suoi piedi, ringraziando Dio per essersi liberata di quelle trappole mortali. Or dunque Clark la osservava, piuttosto incuriosito: anche con gli occhiali aveva un aspetto estremamente affascinante, visto in primo piano era addirittura paralizzante. «Qualcosa non va?»

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