Aveva sbagliato. Di nuovo.
Era la terza volta che provava a fare quella dannata pozione e non c’era verso che gli venisse giusta.
La prima volta era diventata trasparente.
La seconda volta si era bruciata.
Mentre ora quel nero pece.
“Perché devo essere così impedito. Perché?!” sbottò contro sé stesso e la sua voce adirata risuonò nell’aula di pozioni deserta.

All’improvviso, la stanza venne illuminata da un lampo luminosissimo, a cui seguì un tuono che squarciò il silenzio e la svegliò di soprassalto.
“Oh no…” pensò.
Paige odiava i temporali.

Remus era cresciuto celando un segreto.
Era anche molto bravo, in effetti.
I suoi genitori inizialmente erano preoccupati: era una cosa troppo grande per un bambino.
Eppure, come sempre, li aveva sorpresi, mostrando una grande maturità nonostante i suoi pochi anni.

Aveva sempre avuto molte remore sul trasformare Bella.
Non voleva che perdesse la sua anima, non voleva condannarla ad un’intera esistenza di non morte.
Ma, come aveva sempre detto, in fondo era anche molto egoista.

È stato solo un attimo.
Un momento.
Un battito di ciglia.
Il momento prima stavi lì, davanti a me.
Con quel tuo sorriso, il tuo solito sorriso strafottente e divertito.
Anche mentre combattevi.

La gentilezza non è una cosa scontata.
Ricevere una parola gentile, una carezza, un sorriso, sembra una cosa così semplice.

Ci aveva pensato per molto tempo.
Era la cosa giusta da fare? Se ne sarebbe pentita?
Forse.

Aveva sempre trovato i metodi di corteggiamento di James Potter alquanto esagerati e fastidiosi.
Come quella volta che a San Valentino aveva convinto (ancora si chiedeva come avesse fatto) gli elfi domestici della scuola a farle trovare la colazione a letto e una lettera incantata che decantava tutto il suo amore per lei.

Se ne stavano tutti lì, immobili, a fissarla.

La prima volta che Sirius l’aveva abbracciato, era stato al primo anno, una settimana dopo lo smistamento.
Più che un vero e proprio abbraccio, era stato un braccio posato attorno alle sue spalle per sbirciare gli appunti che aveva preso durante la lezione di Incantesimi.

La prima volta che l’aveva sorpreso a farlo aveva riso, si era steso nuovamente accanto a lui e gli aveva chiesto perché lo facesse.

Si erano conosciuti ad una cena organizzata dalla sua compagnia: una noiosissima cena piena di persone pompose e piene di sé che non facevano altro che parlare di quanto fossero bravi nel loro lavoro.
Un suo collega era impegnato in una conversazione a senso unico pensando di interessarla, quando si sentì osservata. Voltò lo sguardo a sinistra e vide due occhi grigi studiarla.

I Malandrini si trovavano tutti sulla riva del lago.
Era aprile, ma la temperatura era stranamente e piacevolmente mite e loro, come molti altri studenti ne avevano approfittato.

Al loro primo appuntamento, Paige indossava un semplicissimo abito di cotone color verde.

Alyson si svegliò di soprassalto e per qualche secondo si domandò dove fosse.
Poi mise a fuoco la stanza e la consapevolezza di dove si trovasse la colpì, facendole mancare il fiato.