Semplicemente un'ode ad una donna angelo decisamente diversa da quella Dantesca.
un'ode all'amore terreno e all'egoistico desiderio di due amanti.

"Inizi ad accarezzarle i capelli, sempre così morbidi, poi il viso già accaldato, lei ti prende la mano con le sue incredibilmente più piccole e te la cosparge di piccoli baci, guardandoti negli occhi.
Allora non riesci a resistere e la baci, c’è qualcosa di magico nei vostri baci: è come se all’improvviso sul mondo intero ci foste solo voi due, un bacio è una carezza, una promessa, è la scintilla che precede il divamparsi della passione, è un raggio di luce nei momenti bui, è un altro modo per dire: io sono qui per te, con te, e non c’è altro luogo su questa terra dove io voglia essere.
Questo bacio ha il sapore di nicotina, ciò nonostante è incredibilmente dolce".

Buongiorno a tutti! questa storia è il seguito dell'altra mia one shot "Non andare via" si può tranquillamente leggere a parte e tratta il punto di vista del personaggio maschile, che durante la battaglia non riesce a smettere di pensare a lei, che soprattutto in punto di morte, rappresenta la sua forza e la sua seconda occasione di avere una vita vera, degna del suo nome.
"rivedo la prima volta che ci siamo visti, quando fosti gettata nella mia tenda in catene, un dono per l’ennesima vittoria: una giovane donna con la veste strappata, sporca di terra e sangue, con i capelli aggrovigliati in una massa informe e gli occhi di una dea vendicatrice, pieni di lacrime di umiliazione e rabbia, ti trovai bellissima"

"Una notte un bambino aveva deciso di scappare. Si chiamava Isryl ed era disprezzato dalla comunità perché aveva la pelle e i capelli troppo bianchi e gli occhi troppo azzurri per essere normale, tutti pensavano che fosse addirittura il responsabile dell’inverno che non finiva mai e che stava uccidendo a poco a poco gli abitanti del villaggio.
In verità a Isryl piaceva l’inverno, il vento gelido che s’intrufolava sotto il mantello e raggiungeva la pelle in languide carezze, il bianco inestinguibile del paesaggio, il cielo grigio sempre coperto da una foschia fitta che a volte rendeva quasi difficile respirare"

“e come lucciole nella notte, brillavano leggiadre le ballerine di cristallo, illuminate da fasci di luce, quanto sei disposto a dare per essere la loro luna?”

Che potere possono avere le parole di una schiava?
Che importanza possono avere i miei sentimenti, le mie lacrime, i miei turbamenti?
Cosa ti aspetti da me? Vuoi che ti dica che io ti amo, che mi manchi come la vista di un tramonto manca ad un cieco?
Vorresti che ti dicessi di non andare via? Di non lasciarmi sola con le mie paure e con questo oblio soffocante che mi opprime ogni volta che tu non sei qui con me?

Le luci soffuse conferiscono all’ambiente un’atmosfera surreale, tutto è ovattato: la musica dolce prodotta dal pianoforte, le persone le ballano abbracciate al centro della sala, una successione di passi, di movimenti sensuali, sguardi carichi di promesse e di aspettativa.
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" Soltanto alle persone meschine occorrono anni per liberarsi da un'emozione. un uomo padrone di sé può troncare un dolore, con la stessa facilità con la quale crea un piacere. non voglio essere in balia delle mie emozioni. voglio sfruttarle, goderne, dominarle."
-Oscar Wilde-

"A me sinceramente non mi importa niente,
non mi importa neanche quando esci con delle ragazze per sentirti più normale, più accettato;
perché tanto so che la notte tornerai da me, e faremo l’amore fino a cadere addormentati,
esausti e appagati;
pelle contro pelle, ansiti, urla strozzate, i miei graffi sulla tua schiena, il tuo respiro sul mio collo, i miei baci, le tue carezze ,i nostri corpi uniti in un abbraccio che non dovrebbe esistere…
solo noi due e la nostra passione, il nostro amore nascosto, i nostri sussurri, i nostri momenti,
le nostre notti…"
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