Mentre il tassista caricava le mie valige nel bagagliaio, lo vidi di nuovo. Lui era appena uscito dall'aeroporto, il vento scompigliava i suoi morbidi ricci color cioccolato, i suoi occhi verdi schizzavano da una parte all'altra cercando disperatamente qualcosa, qualcuno. Io purtroppo sapevo chi stava cercando. I suoi occhi cercavano me. E in quel momento mi sembrò un angelo. Un bellissimo, fragile, innocente angelo che giocava con il fuoco. Un angelo che giocava con un demone. Nel momento in cui il tassista chiuse il bagagliaio, mi vide. Le sue labbra rosee e piene si incurvarono in un sorriso dolce, da bambino felice la mattina di Natale. Cercò di muoversi velocemente verso di me per raggiungermi, ma io fui più veloce. Mi infilai rapidamente nel taxi sbattendo la portiera dietro di me. "Al numero 3 di Little Russell Street." Il tassista mi lanciò un'occhiata dal specchietto retrovisore. "Cosa aspetta?"-sbottai. L'uomo sbuffò borbottando qualcosa e accendendo il motore mentre io voltavo lo sguardo fuori dal finestrino vedendo quel ragazzo lottare contro la folla fuori dall'aeroporto per raggiungermi. Un sorriso triste si formò sulle mie labbra quando il mio taxi sfrecciò sulla strada, lontano da lui.