Lovino si trova sotto casa un certo spagnolo idiota che per qualche motivo si è messo a suonargli una serenata...

Era preoccupato per lui, certo che lo era. Ma se Mello si metteva in testa di fare qualcosa, era impossibile levargliela. // Aveva sempre lottato, nella sua vita. Per essere il migliore, per avere successo in quello che voleva. Quella volta non lottò, perché sapeva che sarebbe stato solo inutile.

-Quel tipo coi capelli rossi, invece, come si chiama?- chiese Sora. -Quello? Quello mi mette paura, credetemi- fece Kairi con un brivido. –E’ una sorta di vendicatore nel gruppo. Si chiama Axel- ‘Axel…’ pensò Roxas. E pensò che quel nome gli donava.

Eri diventato un punto fermo per lui, l’unica persona su cui potesse contare. Ma c’era un bivio davanti a te, e le strade da scegliere erano lui, o quella vita...

E fu allora che Mello vide qualcosa che attirò la sua attenzione, mentre faceva per chiuderlo. Un piccolo quadernino dall’aspetto antico, di carta riciclata. Nulla di sospetto. Non fosse stato per la scritta sbiadita e in caratteri arzigogolati. Che recitava ‘Matt’s Diary’.

Forse era solo la sua immaginazione. O forse era l’inizio di qualcosa di nuovo.

Mello era ottimo sia come amico che come compagno. E adesso Matt si ritrovava ad essere tutte e due le cose. Era come trovarsi in equilibrio su una fune sospesa nel vuoto. Se non sai come mantenere l’equilibrio, cadi. E Matt aveva paura di cadere da una parte o dall’altra.

Il numero uno. Il primo candidato ad essere successore di L. Queste cose voleva essere Mello, e queste cose era Near. Che non potessero stare insieme, era chiaro a tutti e due. Erano rivali, e lo sarebbero rimasti sempre.

Mello era sempre stato un tipo competitivo. Sia da piccolo, quando frequentava la Wammy’s House, sia adesso che era adulto (o così sembrava), il suo unico scopo era diventare il numero uno e, soprattutto, successore di L. Non sembrava proprio tipo da innamorarsi, e invece si era innamorato proprio di Matt, che aspettava quel momento da molto tempo.