Ci sono stanze da cui è impossibile uscire da soli.

E' dalle piccole cose che talvolta si comprende che una persona ci è sfuggita dalle mani e non ci appartiene più.
"Non avrebbe mai voluto, potuto competere con quella squadra di modelle. Lei che non era formosa, né slanciata e loro con un fisicaccio che avrebbe lasciato per terra anche un trentenne. E avevano tutte sedici anni. Tutte puzzavano di libertà."

Il dolore è una malattia che non conosce cure; solo anestetici che non funzionano mai.

La vita di una ragazzina non è sempre rose e fiori; ci sono momenti duri, problemi da affrontare che diventano più piccoli solo parlandone con qualcuno e trovando insieme una soluzione.
Ma cosa succederebbe se i mostri fossero troppo grandi da abbattere.... e se il qualcuno giusto con cui sfogarsi non ci fosse?

L'amore è fatto di brividi, di sbagli, di attente analisi della propria persona che si fanno talvolta quando è troppo tardi per ricominciare, per rimediare ai propri errori. Come incrociare per strada gli occhi di un figlio che avrebbe potuto essere tuo?

Diciamo che tutto ciò non contiene una vera e propria storia: mi sono limitata a sentire, cercare d'interpretare ciò che l' anima di Brian Molko potrebbe (o avrebbe potuto tempo fa) contenere. Non v'è nessuna pretesa di dare una cronologia specifica agli eventi, che in un certo senso si mescolano alla rinfusa, si amalgamano. Perché non è l'ordine ciò che è importante, quanto il senso. Percepire, identificare il dolore e le sue fonti. Volevo tirar fuori il veleno che si prova quando per trovare una propria strada, si finisce per sentirsi incompresi.