Dal testo:
Casa dolce casa, pensò scorgendo l'inizio del lungo binario vuoto. Lentamente il vagone si avvicinò alla sua destinazione e un piccolo manipolo di persone attendeva trepidante che il vagone si aprisse, e come un mostro, rigurgitasse i loro cari. Una marea di cappellini di lana e sciarpe colorate pullulava quel piccolo marciapiede tra i binari.

Mentre scrivo l'intro non ho ancora in mano il testo della storia, quindi sappiate che bene o male la storia parla di questo tizio di nome Billie Joe, che si mette al computer e legge le Mary Sue scritte dalle sue fan.
Ovviamente, con Mike in giro per casa, la cosa non può finire bene.

Non so se avete visto i nuovi cuccioli di Billie Joe, ma questa storia prende ispirazione da loro. Enjoy.
Dal testo:
Ricordava il forte palpitare del suo cuore. Aveva chiuso gli occhi mentre le loro labbra si sfioravano delicate e aveva aspettato di ricevere uno schiaffo. Invece era andata diversamente, il ragazzo davanti a lui gli aveva preso il viso tra le mani, l'aveva avvicinato di più a sé premendovi contro il proprio. Mike non era mai stato così felice, aveva sentito la gioia pervaderlo.

"Ma la voce, rifletté Mike, la voce era sempre uguale, sempre immutata, sempre così giovane."

Ok,siccome l'avevo già postata ieri ma poi per vari motivi l'ho tolta, la riposto ora alle 2 passate del mattino. E' una drabble ambientata tanti tanti anni fa, quando i nani erano ancora intorno alla ventina.
Dal testo:
Mi lancio in un assolo prima della fine della canzone, le ultime parole che ho pronunciato, so perché le ho scritte, so per chi le ho scritte.

Dal testo:
Mi rigiro per l’ennesima volta, in questo letto che senza di te sembra essere così vuoto. 
Le lenzuola puzzano in modo atroce, di sudore, di lacrime. Stringo il guanciale candido, ancora il tuo profumo inebriante. 
Queste lenzuola mi avvolgono solo in parte, come la verità che si cela dietro quella porta. Ancora lacrime, ancora dolore.
Perché questo materasso è così tremendamente scomodo, questo cuscino troppo morbido, perché io, in questo istante, vorrei poggiare la testa sul tuo petto muscoloso.

"Una volta, tanti tanti anni fa, tipo quattro anni fa, un principe di una terra lontana compieva gli anni..."
Il racconto incantato che ogni genitore dovrebbe leggere ai propri discendenti quando la luna si fa alta nel cielo. La redazione non si fa carico di alcun possibile trauma infantile subito dalla prole del lettore.

Dal testo
I suoi grandi occhi avevano il colore delle foglie da cui avevi appena spostato lo sguardo. I suoi occhi erano quelli di qualcuno che, sperduto su un'isola, vede una barca arrivare in suo soccorso, la vede fermarsi, vede scendere il salvatore che gli chiede semplicemente di salire a bordo, perché lui lo porterà a casa. Dopo quanto ti eri accorto di amare quegli occhi? Dopo quanto eh, Mikey? Dopo due, tre anni?

Dal testo
Mike staccò una mano dalla coperta calda e sistemò delle ciocche di capelli di Billie, il quale spostò per un breve istante gli occhi sul viso del fidanzato scorgendovi un dolce sorriso.
-Hai freddo?- Chiese Mike vedendo Billie avvicinare le gambe al petto.

Bike 2
Dal testo
-Mikey, è meglio questo o questo?- Billie guardò il fidanzato tenendo sollevati, uno con una mano e uno con l'altra, due costumi. Uno era a slip, verde sgargiante, con la forma nera di una piccola palma sul lato sinistro, l'altro consisteva in un paio di boxer, anche questi attillati, azzurri e con un grande cuore rosa su quello che doveva essere il davanti.

Dal testo
Guardo Billie.
Sta dormendo, anche se le lancette sulla sveglia segnano soltanto le dieci e tre quarti. E' strano vederlo anche solo sbadigliare prima di mezzanotte. Quell'uomo, nonostante l'età che avanza, sembra sempre pieno di energia. E' costantemente pronto a spaccare il mondo, eppure quella sera è caduto tra le braccia di Morfeo con più di due ore d'anticipo.
(E' una flashfic di 497 parole. Perché sì, doveva essere una flash, e quindi lo è.)