Una poesia che parla più che altro d'amore spirituale. Mi è venuta in mente in una periodo in cui mi sono dovuta allontanare da casa per motivi personali.

Oh, non ignoratemi,
voi due,
Luce e Tenebra sacre;
ho bisogno forse ora più che mai
che mi rendiate consapevole.

Una poesia scritta tre anni fa durante un'eclissi di luna.

Una poesia scritta di getto in un periodo un po' buio della mia vita ^^"
L' "Imbolc" del titolo si riferisce all'antica festa celtica omonima, che aveva luogo i primi giorni di febbraio. Essa simboleggiava la Luce che, già venuta nel mondo con Yule (qualcuno più pratico di me corregga se sbaglio! :D), iniziava a muovere i primi passi, annunciando così la primavera. Grazie a chiunque voglia leggere.

Una poesia che mi è venuta in mente leggendo una rivisitazione de "Le Baccanti" di Euripide :).

"... ricordate i Motivi per cui siete e sarete."

"... e ricorda: la Vita più bella è quella che non ti ha ancora mai travolto."

"... Le sembrava, ad un certo punto, di non essersi mai resa conto di quanto fossero lunghe le ciglia di Akira; e per un breve, brevissimo istante, Jun Shiomi ebbe il desiderio di poggiarvi sopra le labbra, e di osservare le palpebre del ragazzo schiudersi a poco a poco per rivelarle un paio di stupefacenti occhi verde smeraldo, candidi e belli come gigli che si affacciano alla vita per la prima volta."

Il Krampus è una figura mitologica presente nel folclore austriaco, della Germania meridionale e anche del Trentino Alto-Adige. Si tratta di un diavolo che, per tradizione, accompagna la figura di San Nicola da Bari la sera del 5 dicembre, appunto nelle zone dell'arco alpino. Esso si contraddistingue, oltre che per l'aspetto mostruoso, anche per un campanaccio che gli penzola dal collo e che gli serve per segnalare la sua presenza. In questa poesia ho voluto rappresentare il Krampus come una proiezione delle paure umane, che spesso risultano essere troppo difficili da affrontare e che, proprio per questo, perseguitano chi da solo non riesce a sconfiggerle. Buona lettura, spero che vi piaccia! :)

"Stai tranquilla, Jun... ti posso assicurare che non ho nessuna intenzione di morire, almeno non fino a quando potrò rimanere al tuo fianco. Ma sappi una cosa: io vincerò questa gara, e vincerò per te. Per te che mi hai trovato e mi hai dato una ragione per vivere, per sperare, per lottare. Ti voglio bene, Jun. Anche se non te lo dimostro mai, io ti ho sempre voluto bene, e te ne vorrò ancora, ancora, ancora..."
Racconto di fantasia sulla coppia Akira Hayama / Jun Shiomi di Food Wars!

Per questa poesia mi sono ispirata al componimento "E lasciatemi divertire!" del poeta futurista Aldo Palazzeschi. In particolare, questa mia poesia, nonostante la presenza di parole senza nessun significato concreto e nonostante il tono scherzoso e leggero, vuole essere un invito a prendere la vita non troppo sul serio, a ridere in faccia alle cattiverie altrui e a non preoccuparsi troppo dei problemi che ci sono stati o che ci saranno. Spero che piaccia. Buona lettura!

Una semplice poesia che parla di libertà e contemplazione. Ecco alcuni versi:
"...E noi corriamo,
corriamo,
sulle rive di un oceano infinito;
e noi corriamo,
corriamo,
come due fanciulli,
mano nella mano."

Questa poesia mi è venuta in mente osservando un quadro del pittore austriaco Gustav Klimt, "Danae", appunto. Il componimento, in particolare, descrive quel momento della notte in cui i sogni cominciano a prendere forma.

Questa poesia trae spunto da una credenza popolare che riguarda un piccolo bosco nei pressi della casa di mia nonna, in campagna, che prende appunto il nome di "bosco di Fiaccabella". Si dice, infatti, che in questo boschetto, dopo il tramonto, si aggirino le anime delle persone morte, e alcuni, addirittura, sostengono di averle viste. Io non ci credo molto, ma penso comunque che questa leggenda si presti molto bene ad una poesia dalle tinte un pò gotiche. Buona lettura!

"Da questa prigione non ho fretta di fuggire,
quindi, per favore:
non negatemi il tanto agognato Tepore."