LadyMorgan
Membro dal: 19/06/08
Recensore Veterano (204 recensioni)


Scena: Morning Room sui toni del bianco in casa di LadyMorgan. Porta a lato e caminetto in stile impero in marmo bianco. Tavolino dal ripiano in vetro al centro, con due vasi con fiori sopra e alcuni libri. Divani di colore avorio con cuscini ricamati. Molti e vari quadri alle pareti.

LadyMorgan e vicina ad una finestra e guarda fuori spostando appena le tende con aria assente ed assorta. Sbatte a mala pena le palpebre.

 

 

 

Entra Ambrogio (fido maggiordomo di famiglia)

 

Ambrogio: Milady è disponibile questo pomeriggio?

LadyMorgan (voltandosi): Mio buon Ambrogio, sapete che oggi sono in casa solo per una persona…

Ambrogio: Sì, Milady. Posso quindi introdurre l’intervistatore?

 

LadyMorgan annuisce appena e si dirige verso il primo divano.

 

Ambrogio (inchinandosi): Bene, Milady.

LadyMorgan (trattenendolo con un gesto): Ah, Ambrogio? Ricordate di portare il rinfresco all’ora convenuta, non è bene passare troppo tempo solo a parlare.

Ambrogio: Sì, Milady. (Esce)

 

LadyMorgan si accomoda sul divano e guarda la porta. Entra Ambrogio.

 

Amrogio: Il signor E.P. Cowper, giornalista di professione, per lei, Milady.

 

Entra il signor E.P. Cowper. Esce Ambrogio.

 

Signor Cowper: Buongiorno, LadyMorgan.

LadyMorgan (alzandosi): Buongiorno, signor Cowper. Posso augurarmi che il suo viaggio sia stato piacevole?

Signor Cowper: Così è stato, Milady, la ringrazio.

LadyMorgan (invitandolo con un cenno a sedere): Prego, faccia come se fosse a casa sua.

 

Entra Ambrogio con un vassoio.

 

LadyMogan: Grazie, Ambrogio. Gradisce qualcosa, signor Cowper? Tè? Caffè?

Signor Cowper: Una tazza di tè andrà più che bene, la ringrazio.

 

LadyMorgan versa il tè e glielo offre. Bevono con qualche chiacchiera sul più e sul meno, poi il signor Cowper tira fuori blocco per appunti e matita e guarda la sua ospite.

 

Signor Cowper: Milady, come certamente lei sa sono qui per questioni di lavoro. In molti, al nostro giornale, si sono chiesti: “Chi è mai questa donna che crede di poter scrivere quello che vuole su argomenti del genere?”

LadyMorgan (inarcando un sopracciglio): Argomenti del genere? Signor Cowper, io mi limito solo a scribacchiare quelle poche storie che la mia limitata fantasia mi suggerisce.

Signor Cowper: Certamente, Milady, e… appunto per questo, volevamo sapere… perché scrive? Cosa la spinge a scrivere? (Alza la matita)

LadyMorgan (incrociando le dita ed accavallando le gambe): Be’, credo sia più che altro la sensazione di trovarmi in un elemento familiare. (Sorride appena) Sì, so che forse sto usando l’aggettivo con troppa libertà, ma devo dire che scrivere… mi fa sentire a casa. A casa mia. Come entrare in un posto sapendo di esserci sempre appartenuta. Mi fa sentire libera, mi fa stare bene, mi rende felice. Inoltre, quando – forse raramente, ma capita – mi sembra di aver potuto scrivere qualcosa che non sia completamente da cestinare, si aggiunge anche un certo orgoglio personale. Cosa ci vuole fare, per quanto riguarda la scrittura sono una creatura essenzialmente arrogante. (Sorride con aria strafottente)

Signor Cowper (interrompendo i suoi frenetici appunti): Quando lei dice… “per quanto riguarda la scrittura”… intende negare di essere arrogante in altre circostanze? (Si accorge di essere stato troppo brusco e comincia a balbettare) V-voglio dire… cioè, insomma… lei…

LadyMorgan (ridendo): Non si agiti, è una domanda più che legittima. No, non intendo negare di essere arrogante anche in altre circostanze, ma devo dire che la scrittura me ne da più motivi. Semplicemente, negli altri casi l’arroganza diventa più che altro un’arma difensiva. Spesso a doppio taglio, e di cui non credo di essere ancora riuscita a farne un uso intelligente, ma comunque…

Signor Cowper (ancora un po’ nervoso): Va-a bene. (Scorre un attimo i suoi appunti) A quanto ci è dato sapere, “LadyMorgan” è il suo pseudonimo. È possibile sapere il suo nome completo?

LadyMorgan (storcendo appena il naso): Preferirei di no. Non amo molto il mio nome, ce l’hanno troppe persone. E per quel che riguarda il mio cognome, ha un suono talmente deplorevole che mi rifiuto di pronunciarlo. (Sospira un attimo) Mi perdonerà, ma cerco sempre di parlarne il meno possibile. E poi, che importanza ha? Ai fini del suo giornale, le basta il mio pseudonimo per chiamarmi.

Signor Cowper (un po’ deluso): D’accordo, Milady, sarà come vuole lei. (Abbassa gli occhi) Data di nascita?

LadyMorgan: Oh, questa è facile. 19 marzo, come regalo per mio padre, credo, e maledizione per mia nonna.

Signor Cowper (spiazzato): Maledizione per sua nonna?

LadyMorgan (divertita): Sa, mia nonna si chiama Giuseppina – anche se nessuno usa più quel nome da anni – e il 19 marzo è il suo onomastico. Solo che il mio compleanno ha offuscato l’evento, sebbene riceva sempre i miei auguri più sentiti.

Signor Cowper (vagamente stralunato): Ehm… certo, capisco. (Si riprende) Ma comunque, pesci, giusto? Si considera lunatica?

LadyMorgan (tentennandosi col capo): Un po’. Alcuni dicono di sì. Io direi che dipende.

Signor Cowper: A che ora è nata?

LadyMorgan (inarcando nuovamente un sopracciglio): A mezzogiorno e un quarto, perché?

Signor Cowper (con nonchalance): Oh, niente, volevo solo avere un quadro generale… (Attimo di silenzio) Dunque, cosa ci può dire sui suoi gusti in fatto di lettura?

LadyMorgan (con approvazione): Oh, una domanda sensata! Allora, credo di aver sviluppato un amore abbastanza irrazionale per Harry Potter da quando – ero in terza elementare, mi capirà – l’ho letto per la prima volta. È senz’altro un’assurdità, ma mi ha aperto un mondo intero, e cioè quello della lettura. Prima non mi piaceva, si figuri! E infatti devo dire che non sopporto gli ultimi libri, in particolare il settimo, perché mi hanno fatto crollare un mito durato dall’infanzia. (Minuto di silenzio) Nel frattempo, ovviamente, ho sviluppato altre passioni. Adoro Oscar Wilde – non credo di aver incontrato un’ironia così particolare in nessun altro libro di mia conoscenza – in particolare Il ritratto di Dorian Grey, Il ventaglio di Lady Windermere e Il Fantasma di Canterville, e Georgette Heyer. Sì, immagino si stia chiedendo chi è, non sono molti a conoscerla. È un’autrice inglese che ha scritto romanzi storico-romantici ambientati nel primo Ottocento o nel tardo Settecento. Ma questo non conta. Anche lì, è l’ironia il fattore più strepitoso. Le battute, i personaggi…

Signor Cowper (con un piccolo colpo di tosse): Ehm, Milady? Per tornare ad autori un po’ più… ecco… noti?

LadyMorgan (con una punta di alterigia): Mi ha chiesto lei i miei gusti in fatti di lettura, mi pare.

Signor Cowper (annuendo freneticamente): Sì, sì, ovvio, solo che… per poterla seguire meglio…

LadyMorgan (rassegnata): Dumas?

Signor Cowper: Ehm… prossimo?

LadyMorgan: Christian Jacq?

Signor Cowper: E… dopo?

LadyMorgan: Shakespeare?

Signor Cowper: Riserviamolo per dopo.

LadyMorgan: Almeno Tolkien me lo risparmi!

Signor Cowper (con sollievo): Sì, sì, Tolkien va benissimo.

LadyMorgan: Allora… devo dire che di Tolkien ho visto prima il film. E dopo ho letto il libro. Mi è piaciuto, di tendenza, anche se non l’ho mai riletto, come invece mi capita spesso con quasi tutti i libri che adoro. (Occhiataccia verso l’intervistatore) Ma non credo che ci scriverei mai sopra. Devo confessare che per scrivere FanFiction, come mi è capitato ultimamente, trovo che il mondo più stimolante sia quello di Harry Potter. Forse perché, appunto, più ancora che un libro Harry Potter è proprio un mondo. Che varia da persona a persona, in base a come ognuno lo interpreta. Ecco, credo che la magia più grande di quella straordinaria strega della Rowling sia stata aprire un mondo intero a più generazioni. Un mondo su cui ognuno può ricamare ciò che più gli piace, i paring più assurdi, le storie più pazzesche…

Signor Cowper (cercando disperatamente di stare in pari): Quali sono i suoi personaggi preferiti?

LadyMorgan (senza esitazione): I Malandrini, senza dubbio, a parte la pantegana, che friggerei volentieri nell’olio bollente! (Notando lo sguardo dell’intervistatore per l’eccessiva veemenza e controllandosi) Insomma, è un personaggio orribile che ha distrutto la più grande amicizia mai creata dalla Row – e ce ne sono state parecchie, mi lasci aggiungere! E poi… chi altro? Ah, sì, Hermione – anche se la ucciderei per essersi sposata con Ron, che decisamente non è alla sua altezza – e Harry stesso, direi. Oh, e Piton e Silente, ora che mi viene in mente, anche se il preside ha un po’ un calo negli ultimi libri. (Sospira) Ma non importa. (Tace un attimo concentrandosi) E aggiungerei anche Tom Riddle, sebbene ogni tanto non rimanga fine a sé stesso. Insomma, diventa troppo umano!

Signor Cowper (guardando l’orologio da taschino): Milady, temo che ci rimanga abbastanza poco tempo… c’è qualcos’altro che vorrebbe dire su di sé?

LadyMorgan: Su di me me o sui miei gusti?

Signor Cowper (agitando la mano): Scelga lei, la prego, Milady, senz’altro sa come possiamo meglio far capire chi è.

LadyMorgan (parlando a velocità forsennata tanto da far schizzare gli occhi fuori dalle orbite al povero signor Cowper): Allora, di tendenza non mi piacciono le serie televisive – o meglio, alcune sì ma non sto ad elencarle perché evidentemente non abbiamo tempo – i miei film preferiti sono (ma me ne scorderò qualcuno): Star Wars – eccone un altro che ha creato un mondo –, The Phantom of the Opera – e in generale devo ammettere che Lloyd Webber è talmente un mito da rendere fantasmagorico qualunque cosa rechi la sua illustre firma –, Casanova – sì, è un’idiozia anche questa ma le idiozie sono il sale della vita –, King Arthur – a essere sincera non so neanche perché, visto che sono una patita dell’Impero romano… sarà perché era già in decadenza, sappia che per me l’Impero è caduto nel 313 con quello stupidissimo editto di Milano che quel cretino di Costantino ebbe la brillante idea di far emanare –, Titanic – tranne quando mi ricordo come va a finire. Se me ne vengono in mente altri glieli farò sapere. La prima cosa che noto in una persona ed apprezzo di più fisicamente sono gli occhi, che preferisco freddi… sa, sul celeste o il grigio, anche se pure neri non mi dispiacciono, e caratterialmente il senso dell’umorismo. O meglio ancora il senso del ridicolo. Se ho in comune con una persona il senso del ridicolo, non riesco a litigarci. Amo l’Inghilterra – anche se la sua cucina mi fa letteralmente schifo –, non sono una fan degli Stati Uniti – anche se confesso che da quando hanno eletto Obama hanno fatto un grandissimo passo avanti nella mia stima –, vorrei trasferirmi in Australia o Nuova Zelanda – ma solo quando sono troppo scoraggiata da quello che succede in Europa –, adoro Venezia, Roma e Firenze, non necessariamente in quest’ordine, non ho una predilezione assoluta per la pizza, sono convinta di essere nata con due secoli esatti di ritardo, nel paese sbagliato e con le credenziali sbagliate, adoro sopra ogni altra cosa la mia famiglia, e voglio ricordare particolarmente mia madre, mia cugina Maggie (a proposito, lo sapeva che anche lei è su EFP?) e mia sorella Mary (vedi parentesi precedente). I miei eroi preferiti sono Cesare ed Elisabetta I – una fantasia che mi spacca, proprio. Ah, e dimenticavo Richelieu e Machiavelli, non esattamente come eroi ma come personaggi che stimo. Invece non sopporto Pompeo, Mosè, Luigi XIV, Robespierre e un sacco di altri personaggi che non sto a elencare. Per me la storia interessante finisce nel 1848, quindi tutto quello che viene dopo non verrà per principio messo fa le mie cose preferite. E…

Signor Cowper (vagamente morto): Sì, Milady, credo che per il giornale sia abbastanza.

LadyMorgan (con un’occhiata sadicamente dolce): Vuole qualche rinfresco, signor Cowper? Non ha l’aria di stare troppo bene…

 

Dieci minuti dopo. Entra Ambrogio.

 

Ambrogio: Ebbene, Milady, è un nuovo record.

LadyMorgan (battendo le mani deliziata): Davvero? Quant’è, Ambrogio?

Ambrogio (tirando fuori un orologio): Meno di mezz’ora, Milady.



Semplicemente, io


Dalla trattativa di Silla in oriente con gli ambasciatori del regno dei parti e il re Tigrane. La risposta alla domanda dell’ambasciatore parto Orobazo su come Roma potesse essere diventata quello che era senza il governo di un re.

 «Roma è il nostro re, sebbene noi usiamo per Roma la forma femminile e la designiamo col pronome “lei”. I greci si sono subordinati ad un ideale. Voi vi subordinate ad un uomo, il vostro re. Ma noi Romani ci subordiniamo a Roma e solo ad essa. Noi non ci inchiniamo di fronte a nessun essere umano, Orobazo, non più di quanto ci inchiniamo di fronte a qualcosa di astratto come un ideale. Roma è il nostro dio, il nostro re, la nostra stessa vita. E sebbene ogni romano lotti per migliorare la propria reputazione, lotti per apparire grande agli occhi dei suoi concittadini Romani, tali azioni finiscono, nel corso del tempo, per andare a vantaggio di Roma e della sua grandezza. Noi adoriamo un luogo, Orobazo. Non un uomo. Né un ideale. Gli uomini vanno e vengono, i loro passaggi sulla terra sono fugaci. E gli ideali vengono modificati e vacillano al minimo mutare del pensiero. Ma un luogo può essere eterno, a condizione che coloro che vivono lì ne abbiano cura, lo alimentino, lo rendano ancora più grande. Io, Lucio Cornelio Silla, sono un grande romano. Ma al termine della mia vita, qualsiasi cosa io abbia fatto andrà ad accrescere la potenza e la maestà del luogo in cui ho vissuto: Roma. Oggi, io sono qui non a nome mio, né a nome di qualsiasi altro uomo. Sono qui a nome di quel luogo: Roma! Se noi concluderemo un trattato, questo verrà depositato nel tempio di Giove Feretrius, il tempio più antico di tutta Roma e là rimarrà: non sarà mia proprietà, non porterà neppure il mio nome. Sarà un testamento della potenza di Roma.»
[…]
«Ma un luogo, Lucio Cornelio» disse Orobazo, «è solo un insieme di oggetti! Se è una città, è un insieme di edifici. Se è un luogo sacro, è un insieme di templi. Se è una campagna, un insieme di alberi, rocce e campi. Come può un luogo generare tali sentimenti, tale nobiltà? Voi adorate un insieme di edifici – perché so che Roma è una grande città – e fate tutto questo per amore di quegli edifici?»
Silla protese la mano eburnea. «Questa è Roma!» Poi toccò il muscoloso avambraccio, bianco come la neve, che le stava dietro. «Questa è Roma!» Poi spostò le pieghe della toga per mostrare le gambe della sedia, intarsiate e curvate a formare una croce. «Questa è Roma, Orobazo.» Stese il braccio sinistro, appesantito dalle infinite pieghe della toga, e ne pizzicò il tessuto lanoso. «Questa è Roma!» Fece una pausa per fissare negli occhi ciascuno dei suoi ascoltatori, che lo guardavano dal basso, e al termine della pausa disse: «Io sono Roma! E lo è ogni uomo che può chiamarsi romano. Roma è uno spettacolo che dura da mille anni, da quando un fuggitivo troiano chiamato Enea pose piede sulle coste del Lazio e vi diede origine  a una razza che fondò, seicentosessantadue anni fa, un luogo chiamato Roma. E, per un certo periodo, Roma fu davvero governata da re, fino a quando gli uomini di Roma non rifiutarono il concetto che un uomo potesse essere più potente del luogo che lo ha allevato. Nessun uomo dovrà mai considerarsi più grande del luogo che lo ha cresciuto. Nessun uomo deve neppure considerarsi più grande del luogo che lo sta crescendo. Nessun romano è più grande di Roma. Roma è il luogo che cresce grandi uomini. Ma tutto ciò che essi sono – ciò che fanno – è per la sua gloria. È il loro contributo allo spettacolo che continua. E io vi dico che Roma durerà fino a quando i Romani avranno più cara Roma di loro stessi, più cara dei propri figli, più cara della loro reputazione e del loro successi.» Silla fece un’altra pausa, poi tirò un lungo sospiro. «Fino a quando i Romani avranno più cara Roma di un ideale o di un solo uomo.»
«Ma un re rappresenta tutto ciò di cui stai parlando, Lucio Cornelio» obbiettò Orobazo.
«Un re non può essere tutto questo» ribatté Silla. «Un re si preoccupa prima di tutto di sé stesso, un re crede di essere più vicino agli dei che a tutti gli altri uomini. Alcuni re credono di essere dei. Dei molto concreti, Orobazo. I re usano i loro regni per alimentare sé stessi. Roma usa i Romani per alimentare sé stessa.»
Orobazo sollevò le mani in un antichissimo gesto di resa. «Non capisco quello che dici, Lucio Cornelio.»

Per quanto in molti ci abbiano provato, e per molti ci siano anche riusciti, Roma non morirà fino a quando ci sarà un solo uomo su questo mondo che senta ancora il cuore battere, a distanza di secoli, a sentire cosa Roma fu, è, sarà e rappresenta. Le persone si corrompono, gli ideali si guastano. I luoghi, se curati, sopravvicono in eterno.
Perché questo è quello che siamo.


La libertà è ed è sempre stata un concetto relativo, per lo più usato a proprio vantaggio da chi poteva appieno comprenderne l’utopica natura. Per una promessa di libertà, seppure relativa come può essere quella dell’essere umano, molti sarebbero disposti ad uccidere. Probabilmente senza scopo, ma finché lo scopo esiste nelle loro menti, esiste anche nella realtà.
Gli scopi e gli ideali sono per lo più fasulli come concetto, ma il semplice poter trasportare delle persone con quegli stessi ideali li rende reali. Un ideale è una lama a doppio taglio, può indiscriminatamente uccidere o sollevare. Ma se uccide, è come un veleno anestetico, che prima di uccidere calma, tranquillizza. Perché dà l’impressione di essere morti per qualcosa, anche se il qualcosa non esiste nella realtà. Se solleva, è come un vino molto forte, che prima rallegra e poi esalta. Perché dà l’impressione che lo scopo sia stato raggiunto, il fine ultimato. Può dare un senso di appagamento o di perdita completare un ideale.
In base a questo, come si può dire se credere, vivere e morire per un ideale sia da sciocchi o da lungimiranti? Probabilmente è più facile. Sicuramente più appagante. Ma un ideale stesso sottrae la libertà, subordina ad un’idea che può variare al minimo mutamento della mente.
Una consapevolezza estrema di tutte le sfaccettature di quest’arma può dare la libertà. Ma solo la libertà di scelta.

Siamo tutti nella fogna, ma alcuni guardano le stelle.



La democrazia è come la libertà un concetto utopico, fa bene pensarci, si può pensare di averla raggiunta ma a causa di alcune imperfezioni che inevitabilmente esistono in un gruppo sarà costantemente imperfetta.
La democrazia implica la capacità da parte di tutto il popolo di scegliere i propri rappresentanti. Tutto il popolo, in qualunque società si viva, non potrà mai essere pienamente in grado di farlo. Ciò non sarebbe un gran male se questa unità non costituisse la maggioranza. Ma quando la maggioranza non è in grado di governarsi, allora come si può dire che la democrazia sia un fattore positivo? Come si può permettere ad un concetto di essere applicato se non c’è nessuno in grado di applicarlo per il meglio? E come si può permettere, in base al concetto democratico, che quel nessuno si possa rapidamente mutare in un tutti, se quel tutti può diventare un tutto restando tuttavia un nessuno?
Una volta dissero che servirebbe una patente per poter votare. Che prima di poter far sentire la propria opinione, si dovesse dimostrare che si ha un’opinione da far sentire. Ovviamente sarebbe troppo svantaggioso per chi da quel nessuno ne ricava tutto.
Ma, come disse una volta un grande saggio, «Perché il mio voto deve contare come quello di un cretino?»






     








Estate 2010

Attenzione: importante per tutti i lettori!

A partire da questo Agosto, io me ne andrò a studiare negli Stati Uniti per un anno, per la precisione fino alla fine del prossimo Giugno, il che vuol dire che in questo periodo è assai improbabile che riuscirò a scrivere, aggiornare o quant’altro comprenda la vita EFPiana.

In teoria avevo cominciato a scrivere una storia a capitoli da pubblicare durante la mia assenza la cui gestione, pur su questo account, sarebbe stata lasciata a mia sorella, ma visti i come e i quando l’ipotesi è ancora in forse.

Ne approfitto quindi per salutare tutti coloro che mi hanno seguita fin’ora e per rassicurarli: la mia situazione non è permanente, per vostra disgrazia io tornerò e continuerò ad ammorbarvi con le mie storie (anche se dovrete perdonarmi l’italiano probabilmente sgrammaticato dei primi tempi xD).

LadyMorgan




Double-Drabble mancata nata da una conversazione smozzicata con mia sorella, assolutamente non ricontrollata e troppo breve per avere un senso.
***A Anarya***
[...] Una lacrima gli scivolò lentamente sulla guancia incavata e si perse nei fili argentei della barba, mentre gli occhi seguivano le parole dell’unico uomo che avesse mai osato comprenderlo.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 22/07/12 | Aggiornata: 22/07/12 | Rating: Verde
Genere: Generale, Malinconico | Capitoli: 1 - Flashfic | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Nessun contesto | Leggi le 2 recensioni

La fine è sempre il risultato di variabili imprevedibili che cambiano l'ordinamento programmato. La fine dell'unione dei due più grandi maghi di tutti i tempi era visibile nel loro stesso inizio. Bastò che un terzo, minuscolo e insignificante, si frapponesse fra loro per fratturarli.
Sulle note di Betweem di Vienna Teng.
[...]Perché ogni volta che riuscivano a raggiungere quel livello di unità che permetteva loro di sentire la fibrillazione mentale che solo fra eguali si poteva provare, interveniva un terzo, il terzo, e schiaffeggiava le loro menti brutalmente dentro i confini che il mondo visibile e invisibile voleva dargli. [...]
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 01/02/12 | Aggiornata: 01/02/12 | Rating: Giallo
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Gellert Grindelwald
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra | Leggi le 2 recensioni

Sulle note di "This is War" dei 30 seconds to Mars, un confronto fra due menti che, malgrado tutto, non riuscirono mai ad essere diverse.
[...]Era alto e sottile, quell’uomo dalla voce così cristallina. Una sottile lama d’alabastro che si stagliava di fronte a un gruppo composto da centinaia di persone che lo ascoltavano attenti, pendendo dalle sue labbra, muovendo le mani in gesti ampi e fluidi che sembravano abbracciare tutti.
[...] C’era, nel suo aspetto come nelle sue parole, qualcosa che sembrava contenere il gene selvaggio della passione e dell’infinito. Una figura che riusciva a sembrare ad un tempo snella ed imponente, dorata come il sole nei capelli e nera come la notte negli occhi, con uno sguardo che cambiava nello spazio di un battito di ciglia da seducente a minaccioso, senza mai perdere quella sottile aura di fascino che i movimenti fluidi e nervosi non facevano che accentuare. [...]
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 12/01/12 | Aggiornata: 12/01/12 | Rating: Giallo
Genere: Guerra, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra | Leggi le 4 recensioni

Ogni storia, grande o piccola che sia, ha un inizio. Un inizio a volte dimenticato, confuso, perduto. Ma non per questo meno importante. Questa è la storia di Lily Evans e del suo Inizio.
Dal Capitolo I:
"Non so quali pianeti si fossero messi d’accordo per rendere la mia nascita così difficile, ma fu così: trentasei ore di travaglio piene, in cui mia madre fece del suo meglio e del suo peggio per dare vita ad un essere di tre chili e mezzo che come primo ringraziamento la fissò con due occhi grandi come metà faccia."

Questa storia parla della vita di Lily Evans, raccontata da lei stessa in prima persona.
In particolare del suo primo anno ad Hogwarts e di come mano a mano si forma la sua brillante personalità.
Dal 3° Capitolo
"La cosa più irritante in assoluto, invece, erano Black e Potter, non necessariamente in quest’ordine: Remus aveva ragione, dovevano conoscersi già da prima, perché non passava momento senza che stessero insieme, normalmente al centro dell’attenzione. Erano diversi, però: Black più facilmente sogghignava invece di ridere, ed uno strano sguardo che ogni tanto gli spuntava negli occhi mi dava da riflettere, sembrava stesse cercando di trattenersi dall’urlare; Potter invece aveva sempre un sorriso che gli inghiottiva metà faccia, non uno di quei sorrisi che ti rendono spontaneo ricambiarlo, ma un sorriso che sembrava avvisarti che da un momento all’altro il soffitto ti sarebbe caduto addosso e lui avrebbe potuto sghignazzare in santa pace mentre tu ti liberavi delle macerie."
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 05/09/10 | Aggiornata: 19/11/11 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Capitoli: 25 | In corso
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Petunia Dursley, Severus Piton
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Altro contesto | Leggi le 96 recensioni

Fece un respiro profondo e controllò il suo cuore: i battiti erano lenti e regolari, tutto sotto controllo. Esaminò velocemente anche i suoi pensieri e fu lieto e compiaciuto di trovare una calma piatta, immobile, perfetta se voleva riuscire a controllarsi.
Doveva riuscire a mantenere così la sua mente.
Doveva, perché era quella la visione di sé che intendeva lasciare.
Quella di un uomo calmo e padrone di sé, non quella di un ragazzino in balia di sentimenti troppo dolorosi per poter essere descritti.
Lucius si fermò di fronte ad una porta socchiusa e si voltò a guardarlo, lasciandogli il braccio. «Probabilmente io e gli altri luogotenenti resteremo ad assistere, ma non sentirti intimidito: mantieni il controllo e cerca di non farmi pentire di averti proposto per entrare a far parte dei Seguaci.» [...]

Sulle note di The Beauty Underneath, firmato Lloyd Webber, l'introduzione formale di Severus Piton al mondo dei Mangiamorte.
***Dedicata a _Milady_, con tante scuse e tanti auguri, per il suo compeanno***
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 06/10/11 | Aggiornata: 06/10/11 | Rating: Giallo
Genere: Drammatico, Generale, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Severus Piton, Voldemort
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Malandrini/I guerra magica | Leggi le 2 recensioni

Dopo più di un anno che questa storia languisce nel mio PC, mi sono trovata per puro caso a riaprirla con la ferma intenzione di finirla per poterla poi pubblicare. Non fosse per il fatto che non ci riesco. Così è nata e così morirà, perchè aggiungere qualunque altra cosa a questo punto mi suonerebbe francamente ridicolo.
Non è né aspira ad essere uno dei miei lavori migliori, ma chiuso nel cassetto era sprecato e inutile. Perciò eccolo qui.
[...]
«Quando accetterai di fuggire via con me, per curiosità?»
Albus sorrise appena. «Non tentarmi, per favore» lo implorò ironicamente cominciando ad alzarsi. «A volte rischio veramente di accettare.»
«Sarebbe pure ora» ribatté l’altro. «Tutto questo spirito di abnegazione comincia a essere fastidioso.»
Albus rise mentre guardava l’orologio poggiato sulla scrivania. Inarcò un sopracciglio. «A cosa devo questo assai tardo piacere, Gellert?»
«Te l’ho detto, mi annoiavo»
[...]
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 27/09/11 | Aggiornata: 27/09/11 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra | Leggi le 4 recensioni

[...] Il mondo è un teatro di burattini in cui ognuno trova o riceve una parte che si porterà dietro fino a quando uno sforzo di volontà o un collasso di natura non lo libereranno.
Alcuni ruoli sono marginali, fanno da sfondo a un disegno più ampio.
Altri si fanno avanti con la preponderanza scenica dei protagonisti. [...]

Una piccola, completamente indegna storia per la mia personalissima Moony.
***Buon Compleanno, Bebbe!***
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 10/04/11 | Aggiornata: 10/04/11 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: I Malandrini
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Malandrini/I guerra magica | Leggi le 5 recensioni

Storia senza intenzione, senza passato e senza scopo.
Scritta praticamente da sola, quando dovrei essere a letto e quando meno me lo aspettavo.
Il coraggio non è la mancanza di paura, ma la capacità di comprendere che qualcosa è più importante della paura stessa.
264 parole
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 06/01/11 | Aggiornata: 06/01/11 | Rating: Giallo
Genere: Introspettivo | Capitoli: 1 - Flashfic | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Malandrini/I guerra magica | Leggi le 2 recensioni

Dunque, ritorno ad ammorbarvi con uno sfogo di demenza adolescenziale repressa che dovrò pur in qualche modo sfogare.
Questa raccolta era inizialmente nata come uno scherzo fra me e una mia amica (Bebbe5) che mi stava deliziando con anneddoti di conversazioni sms - credo - fra vari protagonisti non nominabili per motivi di privacy. Siccome sono la mente malata che sono, ho deciso di tramutare innocenti messaggi virtuali in perverse lettere via gufo, che potete tutti vedere qui riportatate.
Come importante partecipatore di questa fic devo anche indicare mia sorella Gattina_, senza la quale sicuramente non mi sarebbe mai venuto in mente di pubblicare questo marasma di niente.
Ergo, la fiction è dedicata a Bebbe5 e Gattina, senza le quali sarebbe solo uno spreco di inchiostro.
Mio sempre carissimo Moony,
sappi che odio il mio fratello acquisito. Giuro, è la più gran testa di ca*** che mente umana abbia mai potuto concepire. A volte mi chiedo cosa debba esserci nei geni dei Black per creare il colossale cretino che il nostro comune amico è, fu e sarà. [...]
Mio sempre deficientissimo Prongs,
possibile che non vi possa lasciare soli trenta secondi in croce senza che combiniate qualche insulso, inutile, banale, frivolo, futile e noioso pasticcio?
Prego notare che non sono andato avanti aggiungendo più di sei aggettivi, mi sono dovuto controllare notevolmente e mi aspetto una medaglia al merito. [...]
Amico, lo sai che gli hai fatto prendere un infarto, tre sincopi, due coliche e quattro ulcere per la tua conclusione?
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 01/02/10 | Aggiornata: 24/12/10 | Rating: Giallo
Genere: Commedia, Demenziale | Capitoli: 7 | In corso
Note: Raccolta | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: I Malandrini
Categoria: Libri > Harry Potter |  Leggi le 35 recensioni

Sì, neppure io credevo che avrei interrotto il mio eremitaggio solo per aggiornare Cosa era...?
In effetti non solo per aggiornare questa serie, ma visto che la storia si inserisce nel pacchetto di Natale diciamo che fa parte di un disegno più grande.
Di nuovo, una quasi drabble (115 parole, devo essermi abbonata a questo numero maledetto -.-), in cui con molta poca grazia cerco di descrivere la visione della protagonista della serie su uno dei personaggi che più la influenzarono - aka James Potter.
Ovviamente, grazie a tutti quelli che hanno commentato, aggiunto a preferite/seguite/da ricordare le altre drabble di questa serie. Direi che è una soddisfazione che si commenta da sola, vero?
Quarta - e credo anche ultima - storia del pacchetto di Natale.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 22/12/10 | Aggiornata: 22/12/10 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo | Capitoli: 1 - Drabble | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Lily Evans
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Contesto generale/vago | Leggi le 3 recensioni

[...] Eppure…
C’era stato qualcosa, in quelle iridi scure, che gli aveva fatto abbassare le difese.
E non pensava fosse il fascino, sebbene da persona oggettiva non potesse negare che tutto, in quello strano ragazzo, gridasse ‘affascinante’.
No, era l’espressione. L’espressione di chi vede una situazione difficile e chiede la possibilità di capirla per poter aiutare, non quella di un vano pettegolo in cerca di qualche nuovo spunto, qualche nova storia da discutere.
Si passò una mano sugli occhi, cercando di capire cosa, in quello sguardo, lo avesse fatto sentire così assolutamente sicuro, così totalmente certo che tutto quello che Gellert Grindelwald gli proponeva era simpatia, e non curiosità. [...]

Seguito di "Acosmìa", le riflessioni di Albus dopo uno degli incontri più sconvolgenti della sua vita, e come si inserivano nel suo travagliato contesto familiare.
Terza storia del pacchetto di Natale.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 22/12/10 | Aggiornata: 22/12/10 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Gellert Grindelwald
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra | Leggi le 2 recensioni

Sulle note di Where will you go degli Evanescence, una riflessione amara e disincantata su un bambino cresciuto troppo in fretta, senza niente a cui appoggiarsi e senza il desiderio di essere aiutato.
[…] La verità è che vive nel terrore. Non un terrore definito, Il Terrore. Un terrore fatto di vari pezzi, composti e mescolati fino a formare un blocco saldo che gli impedisce effettivamente di vivere.
E la migliore difesa sta nell’attacco, per questo aggredisce ogni sua paura con l’irruenza di un cucciolo affamato che si butta sulla sua prima preda, con l’accanimento di un bambino che non ha alternative per sopravvivere, con la freddezza di un ragazzo in grado di controllare sé stesso.
Ma non ne capisce il motivo. Per lui è inconcepibile il pensiero che lui, proprio lui, provi un sentimento umano come la paura. Quindi la sua scusa è il potere, l’ambizione, non il desiderio di rivalsa. […]

Seconda storia del pacchetto di Natale.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 22/12/10 | Aggiornata: 22/12/10 | Rating: Giallo
Genere: Dark, Drammatico, Song-fic | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Tom Riddle/Voldermort
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Contesto generale/vago | Leggi le 1 recensioni

Prima storia del mio pacchetto di Natale, di cui non sono particolarmente convinta ma che in ogni caso chiusa a chiave nel mio PC serve a poco e niente.
I pensieri di un detenuto in carcere, senza possibilità di speranze, ma con la disperazione di crimini non perdonati.
[...]Ho realizzato che la mia anima non mi apparteneva nel momento in cui i suoi componenti sono stati distrutti.
Perciò perdono, Regulus, per non essere stato il fratello che sarei dovuto essere.
Perdono, Prongs, per non essere rimasto al tuo fianco, unico luogo dove sarei mai voluto trovarmi, quando più avevi bisogno di me.
Perdono, Moony, per averti abbandonato ad un mondo che temi e che ti teme, senza averlo potuto impedire.
Ma la Morte non perdona.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 22/12/10 | Aggiornata: 22/12/10 | Rating: Giallo
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Capitoli: 1 - Flashfic | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Regulus Black, Remus Lupin, Sirius Black
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Contesto generale/vago | Leggi le 3 recensioni

Una storia senza pretese ai limiti del Flash che mi era venuta in mente una sera intorno alle tre di notte, e che malgrado tutto non ho voluto modificare.
Parte tutto da una cosa così piccola, una citazione per ciascun Malandrino.
James:È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannati.
(La Rochefoucauld)
Sirius: Un amico è un regalo che si fa a se stessi.
(Robert L. Stevenson)
Remus: Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.
(Ralph Waldo Emerson)
Peter: Non è tanto l’aiuto degli amici a giovarci, quanto la fiduciosa certezza che essi ci aiuteranno.
(Epicuro)

Dal punto di vista di un James dell'età dei Malandrini, una piccola riflessione su ciascuno di loro.
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 20/06/10 | Aggiornata: 27/11/10 | Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo | Capitoli: 2 - Raccolta di One shots | In corso
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Malandrini/I guerra magica | Leggi le 15 recensioni

«Gellert, Gellert, Gellert! Ormai c’è solo Gellert per te, vero? Certo, lasciamo sfogare il povero bambino frustrato, prima o poi si stancherà e ci lascerà lavorare per il bene superiore! Magari così si sente meglio, vero, psicologo da strapazzo?!» Il viso rosso, i pugni stretti, il ragazzo faticava a non saltare addosso al fratello, ancora di quella frustrante, intaccabile calma che lo aveva sempre esasperato. «E non guardarmi a quel modo, maledettissimo bastardo! Pensi che sia piccolo e che non capisco un dannato accidente, lo so! Be’, novità fresche di stampa per te, signor Sotutto, forse non sarò un genio come te ma almeno ho un’anima, e non l’ho venduta per due occhioni neri e una voce fascinosa! Ma guardati, proprio non lo capisci, vero? Stai qui a vagheggiare di dominio del mondo e omicidi e rivoluzioni come se fosse una partita a scacchi! Ma in fondo da quando ti importa della vita altrui, purché la tua sia perfetta?! Infondo hai abbandonato tua sorella, che c’è di strano se altri moriranno?!» [...]
Lo scoppio d'ira e il duello che furono la causa di tutto.
[Altro personaggio: Abeforth Silente, Ariana Silente]
Autore: LadyMorgan | Pubblicata: 06/11/10 | Aggiornata: 06/11/10 | Rating: Giallo
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Gellert Grindelwald
Categoria: Libri > Harry Potter | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra | Leggi le 7 recensioni
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