[...]Dicono che è sporca perché ha la pelle scura, ma a te,che hai solo dieci anni, la sua pelle piace. Pensi a quanto dev’essere bello avere la pelle abbronzata tutto l’anno, mentre a te per colorare un po’ la tua pelle diafana, devono bastare solo i due mesi estivi in California.[...]
Semplice flash-fic che ha come tema il razzismo.

100 parole per uno sguardo, che nasconde il ricordo di un amore impossibile.

"Qual è il tuo colore preferito?".. Una domanda banale che può portare a volte, ad una risposta del tutto originale.

Un'altra song fic su Lilly e Scotty con la canzone dei Modà "Tutto non è niente".
Scotty è ormai deciso a rivelare i suoi sentimenti per Lilly ma...ci riuscirà stavolta?

[Lilly si comporta in modo strano ed evita Scotty, che al contrario è deciso a conoscere il motivo del suo comportamento]
Un'altra song-fic sulla coppia Lilly & Scotty, sulle note di Complicated di Carolyn Dawn Johnson.

[Lilly lascia Filadelfia per entrare nell'FBI...Scotty sente molto la sua mancanza così decide di andarla a trovare.]
Una songfic sulla coppia più bella di Cold Case: Lilly & Scotty, sulle dolci note della canzone di James Blunt.

Dormiamo in silenzio, per pensare, senza che la mente ne sia consapevole; al buio, per perdere il controllo dell’ambiente esterno, e fingere di non appartenervi più.

Controllando i file sul mio computer, ho ritrovato questa piccola riflessione.
Si tratta di una mia personale visione su tutte quelle persone che magari non fanno parte del nostro mondo ma sicuramente fanno parte del mondo: gli sconosciuti.
Il mondo è pieno di persone, di comparse nel film della tua vita.
Un film di cui tu non conosci il copione ed ogni sconosciuto potrebbe entrare a far parte del cast fisso senza che tu te ne renda conto. Potrebbe essere il tuo compagno di banco, il tuo professore, la tua vicina o anche quel ragazzo che incroci spesso nei corridoi della scuola, poco importa se non sai il suo nome.

Ugo vuole smetterla.
Ha smesso di conoscere il mondo, tanto sa che il mondo non conoscerà mai lui, mai veramente.
Ugo vuole smetterla, forse in fondo di essere sé stesso, perché sa che nessuno è sé stesso, mentre tutti sono qualcun altro.
Questa drabble perfetta (100 parole) fa parte del filone di “Emilia ha iniziato a truccarsi” e “Valentina vuole provare nuove emozioni”.

"Valentina vuole provare nuove emozioni.
Ma non poteva provare più a sognare, perché non si era mai svegliata.
Ma non poteva più provare a fingere, perché non sapeva più com’era la realtà."
Questa è la seconda storia dello stesso filone di “Emilia ha iniziato a truccarsi” che vede come protagonista un’altra ragazza in bilico tra il suo mondo e quello esterno: Valentina.

"Emilia ha iniziato a truccarsi.
Ha provato a mettersi la matita per gli occhi, ed ha momentaneamente messo via quella da disegno.
Ha passato sulle labbra il burro cacao, lasciando nel frigo la magra grassa consolazione di una merenda di pane e burro."
Un brevissimo e semplicissimo sguardo alla storia di una ragazza, Emilia, timida, riservata, sognatrice, che prova ad accantonare pian piano gli elementi che fanno parte del suo mondo ma che l’allontanano dagli altri (la matita e la carta lucida per disegnare, il cibo) e cerca di avvicinarsi al mondo dei suoi coetanei.

"Ero una secchia. Che non vuol dire originariamente secchiona. Vuol dire secchio, contenitore, di informazioni che forse un giorno torneranno per tornarci utili. E’ simile a bagaglio, valigia. Secchia è una parola-valigia, che può avere diverse accezioni."
Un piccolo sfogo su una situazione difficile che sto passando in questo momento, in cui mi sento un pò schiacciata nel mio ruolo di "secchiona" e per questo mi sento lontana dagli altri e sento che mi sto chiudendo ulteriormente...

[Malosti/gandini]
Ti eri ammalato. Non importa quanti vaccini avessi effettuato, per quel tipo di epidemia a livello mondiale non era efficace alcun tipo di profilassi.
Ti eri ammalato. Un medico malato. Sembrava quasi un ossimoro, o una reticenza, perché lasciava intendere che tipo di malattia fosse.

Questa mia semplice raccolta si propone di raccontare in stile mosaico la storia di due personaggi di mia fantasia, due ortopedici di un immaginario ospedale della Lombardia.
DAL CAPITOLO 2: B COME BLACK OUT
Chiusi in una stanza al buio. Non era esattamente un black out, un corto circuito, ma sembrava che lo fosse.
“Cosa facciamo?”
“Per uscire di qui?”
Domanda sentendoti maneggiare con la serratura bloccata della porta.
“No, per passare il tempo!”
Rispondi sarcasticamente mentre lui ti si avvicina muovendosi a tentoni. Ti sfiora un braccio al buio ed entrambi avvertite un brivido.
Buona lettura ;)

[Malosti/Gandini]
Scioglierti, aprire il tuo cuore a lei. Ci sarebbe voluta la neve, una bufera, un uragano, oppure, meteorologia a parte, sarebbe bastato un miracolo.