HanaRu
Sulle note della bellissima Shiver di Shawn Desman, una HanaRu decisamente romantica...

SiChul
Heechul fissava il suo cellulare, che teneva con mani tremanti, ad occhi sbarrati, sentendo la vena del collo pulsare furiosamente.
“Cosa cazzo significa?” ringhiò al display luminoso, come se questo potesse dargli una risposta.
E continuò a fissarlo e a imprecare per tutto il giorno fino a quando la fonte della sua rabbia non pensò bene di ritornare all’ovile e aprire la porta di casa salutando tutti con un sorriso allegro: “Sono tornato!”.
“Ciao Siwon!” lo salutarono tutti, sorridendogli, ognuno impegnato nelle proprie attività. E probabilmente il sempiterno allegro Donghae stava per chiedergli come fosse andata la giornata, quando la voce isterica di Heechul superò di parecchi ottavi quella di chiunque altro: “Tu! Maledetto! Come osi presentarti?” sbraitò, arrivando di corsa dalla sua camera e spintonando Siwon non appena gli fu di fronte.

EunHae
Sono incazzato. Nero!
Quell’imbecille di Donghae non fa altro che farmi incazzare! Roba da matti! Ma si può essere così infantili e stupidi? Si può essere così irritanti? Certi giorni lo odio, tipo oggi…
Sbuffo per la trilionesima volta da quando mi sono alzato, seguito dell’altro miliardo di volte che ho sbuffato ieri sera.
“Tutto bene, Eunhyuk?” mi chiede l’assistente, una ragazza con i capelli a caschetto e la frangia. E’ piccolissima, sembra una bambina, e ha le guance sempre un po’ arrossate quando si rivolge a me.
“Sì, scusami…” sbuffo di nuovo “Mi sono alzato col piede sbagliato…” mento.
Lei sorride conciliante: “Capita a tutti, Eunhyuk… però mi raccomando: sii gentile. Oggi è San Valentino e c’è lo spazio dei consigli d’amore…”.

“Ma siete completamente impazziti?” sibilò Takenori Akagi, con le narici spalancate che fumavano di rabbia “L’ho sempre detto che siete un branco di completi idioti, ma tutto questo rasenta così tanto l’assurdo che non credevo possibile potesse pensarlo nemmeno voi!” sbraitò ancora.
Hanamichi rise di cuore: “Oh, avanti, Gorillone… non è la fine del mondo!”.
“Stranamente concordo…” diede manforte Mitsui, ridacchiando con la bandana in testa e le mani sui fianchi.
“Ah, sì, imbecilli?” urlò ancora Akagi “E allora perché non ve lo fate fare voi?”.

Vaghissimo accenno di SenKosh, ma veramente molto vago
Almeno venti paia d’occhi lo fissavano con le orbite di fuori.
Chi sbiancò, chi cominciò ad avere la sudarella, chi sentì il corpo tremare.
“Beh? Che c’è?” domandò lui candidamente, col solito sorriso stampato in faccia.
“C…” balbettò Uozumi, in preda al panico “C… chi sei tu?” urlò, indicandolo.

EunHae
Donghae mi scocca l’ennesima occhiataccia da sotto il cappuccio della felpa grigia.
“Che. Cosa. C’è?” domando, scandendo bene le parole, perché mi sta esasperando.
“E’ irritante…” dice solo lui, scoccandomi una nuova occhiata malevola.
“Che cosa, di grazia?” domando, alzando un sopracciglio.
“Questa!” dice, indicando la mia faccia.

HanaRu
“E dai, volpetta, che ti costa?”. Tono lamentoso e voce strascicata. Hanamichi Sakuragi tentava in tutti i modi di convincere Kaede Rukawa.
“Ho detto di no!”. Ma ovviamente Kaede Rukawa non era affatto d’accordo.
“Ma perché sei sempre così antipatico?” inquisì il rosso, con cipiglio arrabbiato.
“E tu perché sei sempre così petulante?” domandò Rukawa con un sopracciglio alzato e le mani puntate sui fianchi.
“Ma non ti sto chiedendo niente di assurdo!” protestò la testa rossa.
“Ah! Questo per te non è assurdo?” si stupì Rukawa.
“Certo che no!” affermò deciso Sakuragi.
“In tal caso sei più idiota di quanto pensassi…” sbuffò Kaede, esasperato.

KangTeuk
“E adesso come facciamo?”. Il suo tono è pieno di panico, e questo mi irrita ancora di più.
“Non lo so, ma non agitarti!” sbotto, continuando a fissare la mia immagine allo specchio con stizza.
“Merda! Merda! Merda!” continua a lagnarsi lui.
“Ti ho detto di smetterla immediatamente!” ringhio “Oltretutto che è colpa tua!”.

EunHae, SiEun
Mani che toccano.
Mani che sfiorano.
Braccia che stringono.
Corpi che si scontrano.
Occhi che si incontrano.
Sorrisi che si aprono e una luce nello sguardo che non si può confondere.

HanaRu
Sulle note della bellissima Impossible di James Arthur, una HanaRu ambientata dieci anni dopo la fine del liceo...

HanaRu
“Hanamichi Sakuragi, quando ti dico di fare una cosa falla senza fiatare!”.
“A parte il fatto che non mi dai ordini, ma poi da quando in qua sbraiti, volpe?”.
“Da quando tu fai finta di non capire il giapponese!”.

EunHae
Il rombo del motore dell’aereo è incessante. Mi riempie le orecchie e mi perfora il cervello, nonostante io abbia le cuffie e la musica accesa da subito dopo il decollo.
Il mondo oltre il finestrino è buio. C’è solo la luna a illuminare il cielo nero col suo bagliore lattiginoso e argenteo. Non si vedono stelle, né le nuvole che ci fanno da tappeto. Solo quel grande astro, ancor più grande visto da quassù, che è pieno e sembra quasi cullarci rassicurante con la sua presenza.
E forse io avrei davvero bisogno di qualcuno che mi culli per riuscire a prendere sonno…

Cosa provano i SuJu prima che il sipario si alzi? Quali sono i momenti che precedono un concerto?
Non ho specificato nessun personaggio, perciò potete vederci chi volete.

Accenni di Sichul e EunHae
“Non ci siamo, non ci siamo, non ci siamo…” continua a ripetere la Umma, incessante, scotendo la testa e storcendo la bocca contrariato.
Come incessanti sono gli occhi di Heecul che roteano al cielo. Sbuffa di nuovo, poi esasperato domanda per la milionesima volta: “Che cosa non va, Umma?”.
Leeteuk si volta verso di lui di scatto, con faccia scocciata e bocca aperta. Sbatte forte la mano su un fianco, sventolando con l’altra le foto che mette sotto il naso di Kim: “Questo non va bene!” sbotta.

HanaRu
Hanamichi fissa quell’oggetto con fare minaccioso, come se fosse radioattivo. Lo scuote di nuovo, ma non ottiene nessun risultato.
“Il fatto che tu sia un completo idiota non è una novità”. Il tono ovvio, la bocca che sbuffa e le spalle che si alzano con sufficienza. L’espressione di Kaede è decisamente di biasimo.
Il rossino alza di scatto gli occhi sulla volpe, sbarrati e furiosi: “Maledetto volpino da strapazzo…”. La minaccia di Sakuragi è condita da un pugno sventolato davanti al volto serafico del moro, per nulla intimorito.
“Il fatto che tu non riesca in una cosa così semplice lo conferma soltanto”. Evidentemente Rukawa è intenzionato a giocare con il fuoco…