non sapeva neanche lei perchč gli avessi buttato lė quella frase e la risposta di lui "ok va bene" senza ulteriori chiarimenti, senza aggiungere altro. sapeva solo che in quell'assolata giornata d'agosto lei aveva solo voglia di urlare al mondo intero quello che, ormai, da troppo tempo racchiudeva dentro di sč. come tutte le mattine dei suoi giorni lavorativi attraversava quella piazza ma quel giorno, lui che si trovava lė per le ultime sistemazioni del bar dove lavorava prima della riapertura ufficiale del giorno dopo, risuonō nel silenzio estivo il suo fischio per chiamarla, distraendola dai suoi pesanti pensieri. "ciao come stai, finite le ferie ?" "bene e tu, tutto bene ?" quelle solite botta e risposta di routine che si fanno tra persone che si conoscono appena, tra persone la cui unica condivisione era quel " stamane sempre il solito ?" - "si un ginseng in tazza piccola, grazie". e lei non sapeva neanche il perchč dopo un rapido saluto, fosse tornata sui suoi passi, richiamandolo e guardandolo negli occhi, unico e vero linguaggio tra di loro da quasi un anno, gli disse "se vuoi ti racconto la mia storia" e lui senza alcuna replica "ok va bene"