Luhan nemmeno si rende conto di essersi incantato. E’ bellissimo, sembra arte pura. Il suo respiro si fa pesante, e non può affermare che sia per la paura.
Il ragazzo ha un’espressione tra il divertito e il sadico, e Luhan si risveglia dai suoi pensieri solo quando gli soffia sulle labbra. Il suo alito sa di arnica montana.
“Mettila così…” mormora, la voce suadente, roca ma dolce.
Un centimetro li divide.
“Tu sei il bello…” il suo respiro gli solletica il labbro superiore, facendogli socchiudere gli occhi come se fosse perso in un luogo che non esiste, dove ci sono solo lui e il ragazzo che ha di fronte, “e io sono la bestia.”
[In revisione. Primi 4 capitoli modificati]

Chicago, fine anni '20: siamo in pieno proibizionismo e bande di gangster spadroneggiano per la città.
Un giovane immgirato irlandese, Brendan, stanco di vivere di stenti si lascia tentare dalla bella vita che i delinquenti conducono, e pian piano rimarrà coinvolto sempre più profondamente negli affari della malavita di Chicago.
Alla fine arriveranno anche sentimenti proibiti a complicargli la vita.
NOTA: nello scrivere questa storia ho commesso un piccolo "falso storico" che troverete nell'ultimo capitolo. Non vogliatemene, sono un romanziere (si fa per dire), non History Channel...
Prima classificata al contest "Dark chest of wonders" indetto da Missredlights sul forum di Efp a pari merito assieme a "Il giorno dell'addio" diNina Ninetta.

Voleva baciarlo sapendo che il giorno dopo avrebbe baciato di nuovo quelle labbra.
E il giorno dopo.
E il giorno dopo ancora.
Finché vi fossero stati giorni da contare, Taehyung voleva contarli con Jimin.
*
C'è una sala da tè a est del fiume.
È piccola e graziosa, e al suo interno riposa un vecchio pianoforte castano.
È una tenera favola, un posto dove dimenticare, anche solo per un istante, la vita vera.
*
tearoom!AU
vmin, yoonkook, side!Namjin

“Youngjae non aveva mai creduto che esistesse qualcosa come la sanità mentale. Tutti, infondo, avevano quella parte di se stessi un po' temuta, un po' distorta, quella parte insana. La differenza stava nel saperci convivere, o meglio, nel saperla controllare. Era tutta una questione di controllo: non c'era niente di più terribilmente piacevole e incantevolmente distruttivo. E lui, nel modo più semplice e assoluto, sapeva di averne bisogno"
-
“Le mani sono tutto, per un ladro. Per chi vive di tocchi proibiti e contatti leggeri, non c'è niente di più importante delle mani. E Daehyun lo sapeva bene. Più volte si era ritrovato a pensare che, infondo, i tocchi leggeri del furto non fossero poi così diversi da quelli che riservava a Youngjae. Eppure, il brivido che ne ricavava ogni volta che portava via parte della vita di un estraneo era completamente diverso da qualsiasi tocco che Youngjae potesse dedicargli e, col tempo, il furto aveva cominciato a prendere quasi le fattezze di un'amante, esigente e appagante al tempo stesso.”

“Maledizione!!!” sibilò Izaya, ancora carponi sul gabinetto, mentre con la mano destra si riavviava i capelli, cercando di darsi un tono. L’inconscio e da un paio di settimane anche la vita gli avevano giocato nuovamente un brutto scherzo, riesumando dal passato stralci di memorie che aveva cercato di reprimere in ogni modo. Da un po’ di tempo la realtà stava sgomitando prepotentemente per tornare a galla e stavolta non avrebbe ceduto.

Non pensava che sarebbe mai riuscito a comprendere Youngjae.
*Contiene SPOILER sul finale di Mercy (10 minuti)*
(E come al solito trovate la ff originale dal link che ho lasciato in descrizione al profilo qui su efp.)

[HunHan]
Luhan sorrise, e nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza.
-Lo so bene che succederà ancora, ma è una cosa che non posso evitare- il suo sorriso era costruito, consapevole e malinconico.
Ne era già al corrente, più tempo passava lì, più sarebbe diventato debole e più sarebbe stato male. Ma non voleva pensarci, in quel momento l'unica cosa che poteva fare era godersi quei giorni, incerto su quello che ne sarebbe stato di lui in futuro.
Sehun capì che qualcosa non andava. Che fosse affetto da una grave malattia? Da come ne parlava, dedusse che quel ragazzo nascondeva qualcosa.
-Perché non la puoi evitare? Sei forse malato?- si rivolse in modo schietto e diretto. Il moro scosse la testa in segno di diniego.
-Io... lascia stare, non capiresti comunque...- lasciò la frase in sospeso, entrando in quel luogo a lui ormai familiare e aspettando che entrasse anche l'altro ragazzo, che al momento appariva stralunato.

DESTIEL
Dean, paramedico appena trasferitosi a Boston, alle prese con una nuova vita e strane coincidenze...un incontro sotto la pioggia, un ragazzo addormentato in boxer in una lavanderia, un dipendente di una tavola calda.
Castiel, un ragazzo enigmatico, scostante, a volte incomprensibile.
Ma non tutto ciò che appare è come sembra...

Non avrebbe dovuto innamorarsi del nemico.
*Fanfiction tradotta
http://www.asianfanfics.com/story/view/395068/mercy-10-minutes-daehyun-youngjae-daejaeAntes

Quando due ragazzi diversi si incontrano , nel modo piu inaspettato, durante la guerra del Vietnam.
||Nyongtory||
Salve gente!
Volevo avvisare che questa fanfiction NON è mia, io l'ho solo tradotta e volevo condividerla con voi perché è semplicemente meravigliosa! *-* l'originale la trovate su Asian fanfiction scritta dalla grandissima JessRa

"Se mi chiedeste che ricordi ho della mia vecchia vita, vi risponderei con due sole parole: Yoongi e America.
L’amore che provo non verrà placato da questa guerra. Potranno crollare tutte le torri del mondo, potranno selezionare altre migliaia di persone. Potranno cancellarci la memoria e riempirci il cervello delle loro stronzate. Ma io non sono chi loro credono. Io non faccio più parte del loro mondo o dei loro segreti di Stato.
E la mia anima, ancora adesso, brama la sua."
*YoonMin*

( kaisoo ↠ Side! chanbaek)
-La purezza. Chi la possiede può accedere, è come una chiave. Solo le anime pure che muoiono nel tuo mondo possono entrare nel mio. L'unico requisito è un corpo. La carne in cambio del sole eterno-.
♦
Il fatto è che Jongin è opale. Lo sa. Lo sa come ha sempre saputo di non poter essere una stella ma solo una piccola nana nera. E lo accetta perché non può che essere così. Ma Kyungsoo parla e il continuum di tutti i mondi possibili si ferma lasciando spazio solo ad una voragine. Kyungsoo splende senza che esista qualcosa che lo possa oscurare. E forse è Jongin ad essere un riflesso nello specchio, perché se c'è qualcosa su cui si sente in grado di giurare senza alcun timore è che Kyungsoo è davvero, infinitamente, diamante.

Avere un'avventura di una notte da ubriachi fa schifo.
Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo fa più schifo.
Avere un'avventura di una notte da ubriachi mentre si è al liceo e si è un ragazzo è il massimo dello schifo.
La vita di Louis Tomlinson crolla su di lui dopo un incontro con il calciatore Harry Styles mentre erano ubriachi. Tutto ciò che ha mai conosciuto e mai creduto viene gettato fuori dalla finestra e lui è improvvisamente costretto a venire a patti con il fatto che il suo cuore non batte più solo ed esclusivamente per lui.
ATTENZIONE: Questa storia non è nostra. Noi ci limitiamo a tradurla!
Slash, Louis/Harry esplicito.

“Dimmi qualcos'altro di te.”
Harry lo guarda, e Louis pensa: 'Come diavolo fai ad essere così bello?'
“Una cosa a caso?”
“Sì.”
Harry sembra pensarci un attimo, prima di dire: “Non sono andato al liceo. Ho sempre studiato a casa.” Si volta verso Louis e dice: “Tocca a te.”
“Io non ho studiato a casa.”
“Non vale!” dice Harry, affondando ancora di più i piedi nella sabbia.
Louis pensa alla sua squadra di calcio, pensa alla parola 'finocchio' scritta a caratteri cubitali sulla sua macchina dopo l'allenamento, e dice: “Avrei voluto studiare a casa.”
Harry annuisce e ci pensa un attimo, prima di dire: “Non so fischiare.”
“Mi piace questo gioco.” dice Louis, mentre pensa a qualcosa da dire. “Da bambino ho pianto per tre ore perché mia sorella aveva staccato la testa alla mia bambola di Spiderman.”
Harry quasi ride. “Io... Ho fatto yoga per quasi tre anni.”
“Una volta il mio più grande desiderio era diventare uno spazzino.”
Harry sospira piano e a Louis ricorda il rumore di una foglia che cade sull'erba.
“A settembre ho provato a suicidarmi.”
[Larry] [Accenni Ziam]

Louis Tomlinson vive in un libro tutto suo, associa i personaggi alla vita reale, ma si rende conto che, in quella storia, lui non ha le battute o un copione da seguire. Louis vuole il suo lieto fine, ma il fatto che lui è il cattivo non è possibile. Louis da ragione alle voci, Louis è l’antagonista e questo nessuno può cambiarlo, o forse si?
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“Nelle fiabe, nei racconti o nelle leggende, come ben si sa, è il buono del racconto, il protagonista, a innamorarsi e vivere felici e contenti. E’ l’eroe a vincere il male che lo circonda, a proteggere la principessa dal castello o a risvegliarla dal maleficio. Così come è il cattivo a perdere, a farsi uccidere, a essere distrutto e poi dimenticato. E, nei racconti, tutto questo è lecito. E’ giusto, in parte.” […] “E se qualcuno dovesse scrivere la mia, di storia, non scriverebbe niente. Una pagina in bianco, senza cancellature del passato, senza una trama, senza l’eroe della situazione. E se qualcuno dovesse scrivere comunque la mia storia, metterebbero a scrivere un’alfabeta […] ma, anche lui, è fermo. E io mi ritrovo punto a capo, incapace di proseguire la mia vita.”
||Larry Stylinson||