Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui. Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.[...]

K. Gibran
















Di me si può dire:



Ho 20 anni, e me li sento tutti.

Tempo fa ho riflettuto su una frase: “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta”
Ne ho fatto una sorta di filosofia di vita, poichè mi ha aiutata ad andare avanti.

Il mio nome ha un significato che non si adatta per nulla alla mia personalità, per questo, fin da piccola, ho preferito che chi mi conosce utilizzi dei diminutivi; chi si rivolge a me pronunciando il mio nome completo, non è degnato di risposta, per il semplice fatto che non sono abituata a sentirlo (se il vostro nome fosse Giulia, ma un vostro amico si rivolgesse a voi chiamandovi Federica, vi girereste?... capito ora il concetto?).

Sono nervosa, inquieta ed ironica. La mia natura logica tende a lasciare poco spazio agli impulsi del momento e ai sentimenti.
Sono irritabile, indolente, ma onesta. Non mi spreco di iniziare ciò che trovo inutile.
Non sono per nulla istintiva nell’agire, nè impulsiva: prima di dire o mettere in atto qualcosa ci penso almeno 50 volte.
Sono curiosa e spesso e volentieri tendo a mettere in discussione ogni cosa, soprattutto me stessa.
Sono iper-riflessiva, tanto che perfino il neurologo ha rinunciato a curare i miei mal di testa; l’ultima volta mi ha liquidata dicendo “pensa di meno e vivi di più”... forse in effetti aveva ragione.

Vivo da sola, per motivi di studio, ed è la cosa più bella del mondo.

Amo i miei due cani.
Odio essere psicanalizzata dai miei amici.
Amo la solitudine quando sono di cattivo umore.
Odio essere me stessa nei momenti meno opportuni.
Amo la mia vita, anche se più volte ho ricevuto da lei degli schiaffi decisamente dolorosi.
Odio la vita per ciò di cui mi ha privata.
Amo quella parte fragile di me. Mi rende più forte.
Odio il mio orgoglio. Non mi ha mai aiutata.












- Le nostre orecchie sono porte sempre chiuse; fuori, voci diverse pronunciano la stessa frase, ma solo in un preciso momento una di quelle voci varcherà la soglia. Noi non sapremo chi l’abbia pronunciata e chi lo ha fatto non saprà mai di aver oltrepassato la nostra porta. Ma quell’ancora di salvezza è entrata, la tristezza è passata. Questo solo conta. -















Non sono una grande scrittrice, il mio vocabolario risulta, ahimè, sempre più spoglio di termini aulici. Ma nelle pagine che decido di pubblicare metto tutta me stessa. Credo questo sia sufficiente. Spero possiate apprezzare comiunque il frutto del mio lavoro.