Le luci si accendono, piano piano, una alla volta, illuminando le vecchie poltrone di tessuto rosso.

Il sipario, nero come le tenebre, si schiude pian piano, mostrando un palco usurato dal tempo e dai passi di migliaia di attori. 
Dall fredda platea vuota parte un applauso, ed entrano in scena i personaggi.

Sono tutti alquanto strani: ci sono un ragazzo dalla cresta verde e una ragazza dagli abiti gotici che si tengono la mano, un bizzarro individuo con un elmo sormontato da delle corna, un alto e biondissimo elfo e un nano dalla gigantesca ascia, un ragazzo dall'aria svampita e dai grandi occhiali tondi.

E ne arrivano altri: un ragazzo dai capelli di rame con un mantello decorato da una piovra, una ragazzina con una spada al fianco e una gigantesca lupa che la segue. Un ragazzino con uno strano tatuaggio sulla testa li sorvola a bordo di un bue volante dalle molteplici zampe.

E molti li raggiungono: un nano in vesti porpora e un uomo dalla barba e i baffi appena accennati, con una maglietta con la scritta "Tony Stark", una ragazza dai capelli blu e delle orecchie da elfo, accompagnata da un uomo dai capelli rossi.

Sono troppi da distinguere: un ragazzo dai vispi occhi azzurri con a fianco un muratore che stringe tra le mani la pianta di una cattedrale, un individuo non ben identificato dalla faccia bianca come il gesso e il naso serpentino.

Alla fine entra in scena una ragazza bruttina, troppo alta, dagli occhiali squadrati e il sorriso leggermente malefico.

"Questi sono gli attori, io la regista. Che lo spettacolo cominci."