untiltheverylarry_
Membro dal: 03/01/14
Nuovo recensore (3 recensioni)

“ Dico io: ma noi a cosa serviamo?
un giorno, tutte queste paranoie, questi tagli, queste leggi, queste candidature, queste amicizie, queste citazioni, queste sinfonie, questi amori, queste grida, queste stesse parole che io ora sto scrivendo serviranno mai a qualcosa?
Friedrich Nietzsche, filosofo, poeta, compositore e filologo tedesco, partendo dal concetto greco del “conosci te stesso e diventa ciò che sei” sviluppò un ramo della filosofia contemporanea.
Pensiamo: “Conosci te stesso” ovvero scopriamoci e impariamo i nostri limiti e le nostre paure, le nostre conoscenze e tutto ciò che ci riguarda, come se non avessimo mai fatto attenzione nella nostra vita, come se fossimo sempre stati un altra persona.
“Diventa ciò che sei” quindi smettiamo di bramare la vita altrui, e iniziamo a vivere a pieno la nostra, senza nasconderci e mostrandoci per ciò che siamo e che vogliamo essere, senza paura delle persone e dei pregiudizi stupidi.
Insomma in sostanza, questo concetto è l’unica dritta per vivere bene. Ma passiamo, dalla vita alla morte.
Sempre Nietzsche elaborò un suo modo di intendere il tempo.
« Che accadrebbe se un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: “Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione […]. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!”. Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato?» teorizzò ne “La Gaia Scienza”. E se fosse questo il nostro destino? E se dovessimo rivivere la nostra vita infinite volte? E se fossimo condannati a ciò per sempre? E non il “per sempre” che intendiamo noi, ovvero per tutta la durata della nostra vita, ma sempre,sempre,sempre. Ecco perchè io dico di cogliere la vita al momento, in modo da vivere, per sempre, l’avventura più bella.

oneeed.



“ Io continuo a pensare che non ci sia cosa più bella di essere Italiani, Essere Italiani significa andare in Europa e dire tutto questo aveva un solo nome “Roma”, Andare in Francia al museo di louvre vedere la Gioconda e avere i brividi perché quel pezzo di tavoletta è la cosa che vale di più al mondo, ed è stata creata da Leonardo da Vinci, cioè non sò Andare a Roma e perdersi, perché non c’è altro posto al Mondo che vale di più, sentirsi dire sò Romano de Roma, sentire la fierezza, Andare a Napoli, è capire perché essere Napoletani è così bello, Vedere Sofia Loren che apre la busta degli Oscar e urla "Robertooo!", e vedere Benigni che salta sulle sedie e camminare sulle persone, buttarsi su Woody Allen e guardare la gente che impazzisce, E poi ascoltare Benigni dire "Ringrazio la mi Mamma e il mi Babbo, perché mi hanno regalato la cosa più bella del Mondo: la povertà", Essere Italiani e avere i brividi guardando Pertini dopo tutto quello che gli è stato fatto, esultare da presidente della Repubblica ai Mondiali dell’82, e vederlo giocare a carte sull’ aereo del ritorno come una persona normale, come se fosse il Capo dello Stato, è vedere la vedova di Berlinguer ai funerali del marito, dire Ringrazio il Presidente Pertini per la vicinanza in questo momento così brutto, e sentire l’urlo della folla far tremare tutto, e vedere quel piccolo Uomo piangere come un Bambino, essere Italiani e sapere che in tutte le parti del Mondo studiano Dante, la divina commedia, che lo chiamano il sommo poeta, Sapere che miliardi di persone suonano Verdi, che i tenori più grandi del Mondo sognano di arrivare dove è arrivato Pavarotti, sognano di duettare con Bocelli, e vedere i credenti venire da tutte le parti del Mondo per andare al Vaticano, che ci Invidiano Milano e i grandi marchi Italiani, essere Italiani e poter dire la 500 topolino è nostra, Valentino Rossi che è l’eroe di una generazione, cazzo ma chi li ha persone come Mazzini, Garibaldi,Cesare, vedere persone di tutto il Mondo andare a Londra a vedere suonare Ludovico Einaudi, Chi lo ha Morricone, Oppure intonare in tutte le parti del Mondo Volare, Uno come Totò da Sud a Nord, da Oriente ad Occidente non lo ha mai avuto nessuno solo gli Italiani, Sergio Leone o gli americani che ancora ci copiano i Film, Signori ma Federico Fellini ne vogliamo parlare?, potrei continuare alla follia da Leopardi a Pasolini, ma penso che basti a capire la meraviglia di essere Italiani.


I baci sul collo, Vacca, Salmo, Nesli e Babaman, la Juventus, Tumblr, Jovanotti nelle cuffie, le coperte calde dopo aver fatto l’ amore, il mare mosso, le vene del collo di Zayn Malik che si gonfiano quando fa gli acuti, la libertà, i falchi, il caffè, Hermione  e Ron che sono sempre fedeli a Harry, la Pizza, le Sigarette, la Vodka, la Musica, Parigi e New York, il binario “9 e 3/4”, le Vans e gli Anfibi borchiati a mezzo polpaccio, This is us, una bambina travestita da Spiderman, le Volpi e i Lupi, Freddie Mercury e Ronnie James Dio, l’ apparenza che inganna, Paolo Giordano e Khaled Hossenì, Harry Styles e Louis Tomlinson che si scambiano i vestiti, I tatuaggi e i piercing, Niall Horan che era perfetto anche con l’ apparecchio, Fedez che ci fa sognare, Ziam e Larry, le lentiggini, i cieli dipinti con i pennarelli scarichi, Atlanta, Leonardo Da Vinci, i One Direction che fanno sold out, i baci sull’ angolo delle labbra.


 

“«Sposami»
«No»
«Come no?»

«Vuoi sposarmi?»
«Sì»
«Ahah attaccati»
«Vaffanculo»
«Va bene sposiamoci»
«No adesso non voglio più»
«Visto? Ti mettevo alla prova»«Gne»
«Chiedimelo di nuovo»
«Vuoi sposarmi?»
«Resterai sveglio con me quando di notte non riuscirò a dormire?»
«Sì»
«Mi lascerai guardare i cartoni animati?»
«Li guarderò con te»
«Mi sopporterai quando mi arrabbierò perché premi il dentifricio dal centro?»
«Sì. Ma continuerò a premerlo dal centro»
«Quando sarò di buon umore e saltellerò in giro per casa come una stupida sarai felice con me?»
«Ti dirò che sei scema, ma sarò più felice di te»
«E quando sarò triste?»
«Ti farò ridere»
«Mi dirai sempre tutto anche le cose più insignificanti?­»
«Niente è insignificante»
«Mi aiuterai a scegliere i vestiti?»«Va bene»
«Tu mi ami»
«Sì»
«Perché?»
«Perché sì»
«E mi amerai anche domani?»
«Sì»
«E anche il giorno dopo?»
«Sì»
«Chiedimelo di nuovo»
«Vuoi sposarmi?»
«Voglio sposarti»”

hp 

“Dio benedica le Vans, le coperte, gli abbracci, le chitarre, gli skate, i Green Day, i boschi, il freddo, i maglioni e le felpe larghe, la cioccolata calda, la pioggia, la neve, i camini e le stufe, la natura, le patatine fritte, e quelle alla paprika, le lasagne, la musica, gli mp3, la lingua inglese, la Norvegia, l’odore dell’asfalto, della vernice e della benzina, Vasco Brondi e le sue citazioni, le passeggiate in autunno, il mare d’inverno, il vento freddo, le sciarpe gigantesche, i giri in bici, l’autunno e le foglie morte, i tramonti, i treni, gli aerei, le navi, i viaggi fatti con qualsiasi mezzo, i viaggi non programmati, gli incontri casuali, le librerie e l’odore della carta stampata, il succo alla pesca e la crosta della pizza.”


“Cosa racconterò ai miei figli, ai miei vicini di casa più giovani, ai miei nipoti, cosa racconterò? C’e’ chi racconta di guerre, di epoche d’oro, di musica stupenda, discoteche colorate, 68, rivoluzioni, canne lunghissime. Io cosa racconterò di questi cazzo di anni zero? Le bugie, gli i-phone, i computer, facebook, le memes, la germania, la grecia, cose brutte. Niente colori. Cosa racconterò di questi cazzo di anni zero? Racconterò di me, dentro a questi anni, racconterò di chi come me non sapeva cosa raccontare. Racconterò del gelo che sento, racconterò di abbracci negati e di webcam sovraffollate.”
— Vasco Brondi”
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