"Quella sera aveva bevuto più del previsto ma non era stato quel piccolo e insignificante dettaglio ad averlo spinto a comportarsi come un perfetto idiota."
"alla domanda “bacia la persona più sexy della stanza” lui si era avvicinato felinamente ad un ragazzo dal volto angelico e dal nome così familiare e gli aveva infilato senza mezzi termini la lingua in bocca"
“Non sono un fottuto frocio” ripeté Louis per l’ennesima volta in quella dannata serata. Sperava che se l’avesse detto ad alta voce, l’avesse urlato e spergiurato, magari sarebbe diventato realtà."
"“Nick, cosa sta succedendo?” chiese con un filo di voce, ignorando appositamente la frase di Jason.
“Stai per ricevere quello che hai sempre voluto, babe, e mi supplicherai per averlo” rispose Nico con un pizzico di rabbia nella voce ma soprattuto eccitazione"
"Lo penetrò con una lentezza esasperante, voleva che Louis lo pregasse ma il suo orgoglio glielo impedì."

Rob è riccia, alta, impertinente, bisex ma soprattutto la ragazza che Percy considera come un giocattolo. L'unica cosa che Rob non sa è che Percy non è geloso dei suoi giocattoli e vuole fare un regalo alla ragazza che ama.
" La macchina era al completo con lei, infatti dietro sedevano Percy e Annabeth, Annabeth Chase, la ragazza più brillante della sua età. Era la mente del gruppo, nonché l'unica che riuscisse a preparare dei cocktail pressoché divini e quella sera si stava prospettando un completo fallimento proprio perché la ragazza sembrava già ubriaca e continuava a bere da una bottiglia di vodka alla menta.
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Sentì la mano di Percy avvicinarsi pericolosamente alla sua intimità e le scappò un urletto quando la toccò da sopra le mutandine di pizzo blu. Lui rise di gusto, si stava divertendo, lo eccitava avere il totale controllo su di lei.
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Rob era incastrata tra loro due, con il ragazzo che le palpava il seno e si strusciava contro il suo sedere ora scoperto, e la ragazza che le stava provocando reazioni non programmate muovendo sistematicamente la gamba contro la sua intimità e mordicchiandole il collo.

Walter deve recuperare troppi argomenti in letteratura e viene praticamente costretto a prendere ripetizioni pomeridiane con neo-professore Theo Raeken. Giovane, inesperto e sognatore: la preda perfetta per le sue battutine. Le lezioni porteranno però dei metodi... innovativi.
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" “Oh professore” gli disse gongolandosi sulla sedia con un sorrisino sul volto, “ci conosciamo così bene, non serve chiamarmi per cognome. Sei molto giovane, potrei anche chiamarti Theo, vero?” "
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“Ah si? Chiami il preside e mi fai sculacciare perché ti ho rubato le caramelle?”. Lo derise e sbuffò una risata smorzata sulla linea del mento perfetto di Theo, più alto di lui di qualche centimetro. Lo derise e sbuffò una risata smorzata sulla linea del mento perfetto di Theo, più alto di lui di qualche centimetro. [...]Lo fissò in silenzio per qualche secondo, piegò la testa di lato e sorrise malizioso,:
“Non ho intenzione di lasciare al preside questo onore".
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“Chi era Rimbaud?”. Una domanda secca, Walter aggrottò le sopracciglia non capendo dove volesse andare a parare il professore, quindi si permise qualche attimo di balbettio ma spalancò gli occhi ancora una volta quando uno schiaffo sul sedere lo costrinse di più verso il truciolato.

Lucilla è una ragazza poco seria, a dirla tutta è proprio una facile, ma se vogliamo essere precisi il termite tecnico è 'puttana'. E lo sa benissimo anche lei, così quando incontra un ragazzo gentile per la prima volta nella sua vita non le costa molto fidarsi. Solo dopo si accorge che ciò che realmente è, è cucito sulla sua pelle.
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" “Spogliati” disse solo Jason, guardandola famelico. Lucilla si guardò intorno e notò la strada a pochi metri da loro, chiunque passasse con la macchina avrebbe potuto vederla, ma era anche abbastanza nascosto perché lei non potesse chiedere aiuto, e la cosa la fece bagnare più del dovuto. Si alzò e lentamente si tolse la maglia che lui le aveva prestato, poi si slacciò i primi bottoni della camicia, ma Jason, esasperato, prese in mano la situazione e la baciò con la passione. Le infilò la lingua in bocca e iniziò a palparle il seno destro [...].
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“Uh tesoro, come sei bagnata” rise mettendole una mano in mezzo alle gambe ed entrando in lei senza alcun preavviso, facendola gemere di sorpresa. “E sei anche larga, ne hai presi molti vero?” chiese con scherno, Lucilla non potè far altro che stringere di più gli occhi.