Ho deciso di creare una piccola raccolta di mie poesie.. Volevo farlo da tempo, ma non mi ci c'ero mai messa seriamente, però penso che avrebbe piuù senso che tante poesie separate. Quindi: ecco qui. Sono una serie di momenti, soprattutto a carattere introspettivo, che rielaboro alla fine di una giornata, spero durante la notte, da cui il nome "Rugiada", ovvero le gocce che si formano la notte (più precisamente il mattino presto) sul terreno, dopo il sole del giorno prima, come le mie parole. Spero che possiate in qualche modo apprezzarle e farle vostre.

"I momenti scorrono. È inevitabile: non ho facoltà di fermarli. Perciò è facile scordarsene qualcheduno per la strada, vero?"... Una drabble, che, a dir la verità, sfora di 14 parole, indirizzata a una persona che so già che non saprà leggerla, che ha paura di fermarsi a osservare il mondo perché sa che così dovrebbe affrontarne i problemi =]

Ispirata alla bellissima frase di "Qualcosa che non c'è" di Elisa (ancora una volta, sottofondo dei miei scritti). "Quante cose la tormentavano in quel periodo, quanti pensieri strisciavano sulla sua pelle, fino a raggiungere le sue orecchie e impedirle di ascoltare, fino a raggiungere gli occhi e impedirle di sentire, fino a ricoprire la punta delle sue dita perché non potesse più toccare il mondo attorno. Si aspettava sempre che pian piano raggiungessero anche i polmoni e la soffocassero. Invece l’aria era l’unica cosa che sentiva ancora nel suo corpo. " Vuoto, ma speranza, sempre presente nel cuore si una ragazza.

Sfogo di una ragazza, adolescente. Dopo una delusione, forse minore di quel che pensa, come spesso accade a quest'età, vorrebbe scappare dal mondo. -Non voglio risalire il mio baratro… non voglio rialzarmi. Cosa mi spinge a farlo? Non ne vale la pena, non ha più senso desiderare delle ali per osservare la Terra dall’alto: vedrei solo il grigiore dell’idiozia.-

La lettera di una quindicenne intestata al sentimento che più ci fa dannare e sognare esistente al mondo. "Non so perché ti scrivo. Sei sempre stato un aspetto molto vago della mia vita, nonostante ti abbia sempre ammirato mentre col tuo passo, alcune volte delicato e gentile, altre così burrascoso e passionale, entravi e, sotto i miei occhi incuriositi, stravolgevi la vita dei miei cari."

Questa poesia è sulla scia dell'altra. Un senso di vuoto e decadenza dopo la fioritura, prima di ricominciare a crescere.

Questa poesia esprime il mio stato d'animo in questo periodo. Ho appena vissuto una situazione che per me è stata quanto mai complicata e sento di essere satura da qualsiasi nuova ansia e emozione che il mio cuore voglia ancora provare. Quello che ho scritto vorrebbe, perché non è detto che ci sia riuscito =] , esprimere la voglia di non dover più pensare, di lasciarsi muovere dalla corrente provocata da altre persone pur di non dover ragionare ancora su problemi e controindicazioni, pur di non dover far muovere ancora il proprio organismo in emozioni e sensazioni su cui riflettere. Solo vivere per esistere, osservare il mondo e la vita degli altri, ignorando la propria. Mi sa che sarà migliore la presentazione della poesia XD fatemi sapere che ne pensate!

Helene è sua amica, Helene lo ama, Helene lo conosce, Helene lo capisce. Ma non capisce sé stessa. Una piccola love_story sul classico caso: innamorata del migliore amico. "Ma ciò che più mi spaventava erano i suoi occhi. Lucidi, di quel verde profondo che mi aveva sempre intrappolata, di cui mi sentivo così dipendente e schiava, sembravano implorare di essere chiusi. Mi inginocchiai al suo fianco e gli passai un braccio sulle spalle. La mia voce tremava quando parlai, cercai di nascondere il mio turbamento: <>."

Una piccola fic dedicata a Bones e Booth... il senso di protezione che immagino provi Brennan grazie all'agente. "" -Finirai per decomporti, Bones!-. L’antropologa si voltò stupita. Un agente dell’FBI alto, robusto, dal cipiglio allegro e un po’ sarcastico, con un costante sorriso familiare sulle labbra la guardò preoccupato. ""

Edward ha sposato Bella, Edward va via con lei, verso l'isola Esme, Edward lascia, almeno in parte, i suoi genitori adottivi. Esme parla silenziosamente con Carlisle, svela i suoi pensieri materni, la paura di perdere un figlio. Spero vi piaccia =)

Introduzione rimossa poichè non vi sono cenni relativi alla trama. Si prega di inserirne una valida.
Rinoa81, assistente amministratrice. "Alice svicolò dalla presa delle sue forti braccia, accarezzò lesta il suo petto, prima di assaltarlo alle spalle con una risata leggera, spensierata. Erano soli, erano insieme… il resto non aveva alcuna importanza al confronto. Jasper si rigirò, bene attento a non farla cadere (attenzione inutile), e la strinse a sé." Un momento d'intimità per una coppia che adoro con lo sfondo del profumo del mio fiore preferito. Ho cercato di sottolineare la dolcezza, la felicità e l'allegria che, a mio parere, li lega."A mio parere" in quanto nel libro non è molto approfondito il loro rapporto. Spero vi piaccia.

Un tocco... caldo e freddo, forte e fragile, carne e marmo, vampiro e umana. Un tocco... normale, d'abitudine, sovrappensiero, affettuoso nella sua quotidianità. Un tocco. BIANCO Quando la natura non è più tua. Quando umano è vampiro e vampiro è umano. (n.d.chiunque legga questa presentazione: alla faccia dell'originalità -_-")(n.d. Io: che bello!!! il mio primo messaggio fuori-storia XD)

Aveco già postato questa fic, ma non si vedeva una parte del primo capitolo... perciò ci riprovo... e torno a ripresentarvela =) ecco una serie di piccole drabble sui momenti di "normale" quotidianità dei nostri cari personaggi XD

Una song-fiction riguardante la festa di compleanno di Bella e l'incidente della sera stessa che convince Edwarddella propria pericolosità... Spero vi piaccia. La canzone è tradotta in italiano ed è "A feast for me" di Elisa, da cui viene il titolo della fic.