Il protagonista si trova in vacanza a casa dello zio scienziato, e quando ci sono degli insetti che iniziano a dargli fastidio trova un modo alquanto originale per farli fuori.

Mi chiamo Franz Kafman, e ho un buco nel cervello.

Il protagonista viene assunto come lavoratore in un campo agricolo di proprietà del Supremo. Presto si renderà conto che qualcosa non quadra, e che gli ortaggi che spuntano dal terreno sono troppo ricchi perché si possa pensare ad una normale concimazione... qualcosa di tremendamente strano e grottesco si nasconde sotto terra a nutrirli. Scenderà allora per più e più piani per decine di chilometri di profondità, ma dovrà pagar a caro prezzo quella curiosità spasmodica...

Molte storie si dilungano in particolari e prolissità, questa fa invece esattamente il contrario. Ma proprio nella misura in cui è l'estremo limite del minimalismo, ha la pretesa di rappresentare in un sol colpo non solo la vicenda di tutti i personaggi di tutti i libri del mondo, ma anche di tutti gli esseri umani.

Un re viene brutalmente ucciso ed i suoi sudditi cercano l'omicida... non appena lo trovano, però, non possono incarcerarlo: egli ha cambiato la legge in suo favore.

Quando un gruppo sociale afferma fanaticamente un idea, come si comporterà la voce fuori dal coro una volta accortasi di essere stata esclusa?

Marito e moglie devono essere giustiziati... riusciranno a fregare il boia o sarà quest'ultimo ad avere la meglio?