Fu più forte di me e mi lanciai verso il loro tavolo per raccogliere le tazze. “Ciao e grazie!” squittii, mentre le mettevo sul vassoio e le guardavo uscire.
Notai che la ragazza della cioccolata si voltò verso di me, facendo un piccolo cenno col capo. Le sorrisi e osservai la sua schiena uscire dalla porta vetrata del bar, abbandonandomi, probabilmente per sempre.

G!P
Momento di intimità tra Quinn e Tina. Ehm, ebbene sì, avete letto bene, Quinn e Tina.
Premesso che io con questa storia non mi sono propriamente mossa nel mio territorio, perdonatemi per eventuali errori e per tutta la trama in sé.
Dal testo: "Appoggiò la mano sulla maniglia e si appropinquò ulteriormente alla porta; per circa dieci secondi il pensiero che forse ficcare il naso negli affari altrui fosse sbagliato le attraversò la mente, ma tale illuminazione la abbandonò poco dopo e lei si fece coraggio, aprendo la porta quel tanto che bastava per spiare dentro alla classe."

Guardai negli occhi Brittany, le strinsi la mano, mentre la trascinavo fuori di casa e mi chiudevo la porta alle spalle. I miei genitori dormivano sereni nei loro letti e io non avevo la minima intenzione di svegliarli.
Era l’occasione di sentirmi padrona di me stessa, almeno per una notte.

Dal testo: "Mi era sempre sfuggito qualcosa nella nostra amicizia. Ma in quel momento mi sembrava che ci fosse una verità più scintillante del sole nascosta in quegli occhi azzurri.
Ancora una volta era arrivata a salvarmi, ancora una volta aveva placato il tormento.
Mi sentivo come un scienziato dopo una scoperta epocale.
La guardavo e mi mancava l’aria, catturata com’ero dalla visione."

Per la serie le magiche avventure di Tina.
Dalla storia: "“TINA! DAVVERO HAI VAPOSTUPRATO BLAINE?!” Mike era molto geloso. Poi, non ricevendo risposta, improvvisamente, capì. “Ragazzi” affermò, serio. “Non c’è Tina.” "

Poi, mentre mia mamma sollevava lo sguardo dall’impasto e generava una nuvola di farina scoppiando a ridere per la mia poca intuitività e la mia memoria corta, ebbi un’illuminazione.
Un’orribile illuminazione.
Santana Lopez.
Mi domandai come avessi fatto a non capirlo prima.
Sollevai la testa cercando di prendere un respiro più profondo degli altri, mentre una smorfia di dolore andava formandosi sul mio volto.
“Non stai parlando di Quei Lopez, vero?” le chiesi.
“Sì Brittany, parlo proprio di quei Lopez.” Mi guardò con maledetto sorrisino che faceva sempre quando stava pensando a qualche aneddoto divertente sulla mia infanzia.
E maledizione, in quel caso sapevo anche perfettamente quale avesse in mente. Me lo ricordo anche io, mi ricordo uno spettacolino inutile alla scuola materna, una bella bambina ispanica vestita da principessa che si rifugiava in cima a uno scivolo mentre strillava, inseguita da un ragazzino, chiedendo al principe di salvarla da Noah il drago sputafuoco.