La Mutaforma, autore su EFP Fanfiction

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La Mutaforma

Membro dal: 18/03/09
Recensore Veterano (363 recensioni)

Ho preso il largo, e non so quanto lontano si possa andare, perché il mondo è quanto un foglio di carta, e disegnarci sopra un altro continente non ci renderà più distanti. Intanto ti giro le spalle. Ed è un poco come non sentirti.

Il mondo sospeso

Domani potrebbe finire il mondo, con un sospiro, e nessuno se ne accorgerebbe.
Ma tu cammini in punta di piedi, perché il cielo ti pesa addosso e la strada ti fa paura.
Un uccello vola.
Un proiettile vagante, o forse una promessa di libertà.

Cristallo

L’eterno non finirà per te, Vincent Valentine.
Ma ti confesso un segreto.
Non si muore mai per nessuno.

Profondo come il blu profondo

Profondo come il blu profondo, che si fa marea, che diventa tempesta, che poi brilla di stelle.
Profondo come tutto ciò che ha una fine ma che non si riesce a vedere.

Nido

Questo petto brucia perché è una gabbia.
Quale prigioniero canta dietro le sbarre?
Un usignolo.
Apre la porta ed è come aprirsi in due.
Si chiama nido, ma non è dove appartieni.

Ciò che resta

Polvere della polvere di ciò che resta.
Dopotutto, ciò che non ha valore finisce per sbriciolarsi piano piano, senza fretta.

C'è il cielo tra le mie braccia

Sono la tua gabbia, ma se lo gradisci puoi chiamarmi amore.

Il miracolo d'un sorriso

“Dov’è il tuo corpo?”
“Qui. Sulla ringhiera.”
“E dove sono i tuoi occhi?”
“Vedo stelle”
“E dov’è il tuo cuore?”
Pausa.
“Altrove. Ma non so dirti dove esattamente. Andresti a cercarlo?”

La rondine

Era in continuo viaggio. Diceva di vedere sguardi negativi alle sue spalle.
Volava come un uccello cieco che non sa dove andare.
Come la rondine, quando perde la strada.
Ci sono cose che gli occhi non vedono.
Come la mano di Dio, bisogna sapere dove guardare.

Falsità

C’è una bambina che inventa le parole, che parla con le mani, che ride troppo.
La gente la guarda e la evita.
“Non sei vera!”
Qualcuno grida.
Lei danza tra le persone.

Ruggine

Alphonse non amava giudicare le apparenze.
Eppure erano diventate il suo unico metro di giudizio.
L’apparenza, le immagini per come gli venivano messe sotto quegli occhi vuoti, a tratti luminosi.
Ma la luce non riempie pupille che non ci sono, vero, fratellone?

Tutti si dicono addio

Alcune persone lo fanno abbracciandosi nelle stazioni, alcuni piangono, altri ancora si urlano addosso e non si cercano più.
Altre persone non smettono mai di cercarsi, fingendo che non sia successo nulla, perché non si sono mai dette ‘addio per sempre’.

Il valzer delle stelle

Stanotte guardo la luna dietro i palazzi, bianca e verde come il mare.
Stanotte guardo il cielo e conto le sue innumerevoli stelle e i suoi innumerevoli misteri, i suoi segreti. Il cielo, le stelle. Il rifugio di Dio.

La parete vuota

Le ombre portavano il desiderio di conoscersi, di esplorarsi, contemplarsi come quando ci si affaccia da una finestra per osservare un paesaggio, una casa, il volto di una bella donna.
Di guardarsi come si guarda un quadro.

L'uomo del treno

Traballi ad ogni scossone, ad ogni fermata.
Non è mai la tua.
Hai solo una vaga consapevolezza di dove questo treno non potrà portarti.
Esiste un solo treno che ci porta dalle persone a cui teniamo, ma arriva sempre in ritardo.

La triste realtà delle cose

Abbracciata al cuscino, si convinse che gli occhi le lacrimassero per il sonno che tardava a sopraggiungere.
Per aver guardato troppe volte il vuoto.
E le braccia a pezzi, per aver abbracciato troppo spesso l’aria recalcitrante.
Le labbra secche, per aver baciato specchi e dipinti.

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